Nel bianco grande spazio dei desii
scivola come treno nella steppa
un sognar che alla meta punta dritto
senza mai intramezzar fermate alterne.
In questo andar mio senza – in apparenza
scosse – calmo e irrequieto vo viaggiando
nel rimbombo d’incompiuto silenzio
e soltanto ombre scorgo tra le nebbie.
Senza sobbalzi sulla via allisciata
scorriamo bucando l’aria di ghiaccio
finché d’un d’essi ecco un raggio di sole…
E piano, piano l’occhio a quel s’abitua…
Oltre, son già tutti in fiore, i ciliegi…
Vermiglie rose fanno da tappeto…
Guidano dove un’ombra è messa a fuoco.
Un sussulto…Vedo Lara, che aspetta…
Intanto, ho scritto per lei una poesia…
Raccolgo una rosa, e i doni le porgo.
Per me i suoi biondi capelli ha già sciolto…
E la primavera ci fa da alcova…
Armando Bettozzi