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Jose Serra, il politico che vuole svendere il Brasile

22 de Setembro de 2012, 21:00 , por Desconhecido - 0sem comentários ainda | No one following this article yet.
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Di Camille Helena Claudel per Informare per Resistere

Perche’  tantissimi brasiliani non vogliono che si realizzi il progetto del partito PSDB ( Partido da Social Democracia Brasileira che porta avanti un progetto di neoliberalismo , privatizzazione e subalternità alle multinazionali straniere)

Il Brasile dice “no” alle Privatizzazioni. La privatizzazione si verifica quando il governo vende imprese statali (come la Petrobras, la gestione nazionale del Petrolio) al settore privato (cioè imprese, gruppi di investimento, multinazionali). Così l’azienda da statale diventa privata.

In generale, la privatizzazione si verifica quando una società di stato non sembra ottenere gli utili necessarie per competere sul mercato o quando passa attraverso difficoltà finanziarie .

In Brasile tale processo si sta verificando ma è il frutto delle imposizioni straniere, come il FMI .

Nel governo c’è stato chi, come Fernando Henrique Cardoso, per prendere più soldi in prestito dal fondo ha accettato la proposta per la vendita totale di diverse aziende statali in perfetta salute, cosa che fa di questo progetto qualcosa di ancora più nefasto .

Agli amici di Italia vorrei far capire cosa più o meno succede in Brasile e poi in tutta l’America Latina, che per secoli è stata solo un luogo dove era routine espropriare risorse e portarle al posto d’origine della colonizzazione, di solito l’ Europa ..

Oggi l’America Latina ha detto basta e un chiaro segno sarebbe risolvere la questione della privatizzazioni .. che da sempre e’ stata dannosa per lo sviluppo poiche’ ha permesso che un paese soltanto divenisse fornitore di materia esportando in altri paesi.

Per esempio, la privatizzazione massiccia fatta da quella che viene chiamata seconda Repubblica in Brasile . Ossia : negli ultimi 20 anni in Brasile ha avuto inizio un processo di privatizzazione che é cominciato con il governo Collor . Questo fu un presidente poi deposto in un processo popolare, costui pur essendo stato sostenuto dai media, é stato giusto processarlo e cacciarlo, perche’ non era un presidente rappresentativo della classe più povera e maggioritaria del popolo brasiliano.

La prima azienda statale diventata privata é stata la Usiminas un’ azienda molto importante perche’ si occupava dell’estrazione dell’acciaio e poi era strategica per le risorse minerarie come gas , l’ edilizia , le macchine e altre cose …

Secondo il Dipartimento di coordinamento e controllo delle imprese di Stato (Dest) del Ministero della Pianificazione, dal 1990, 41 imprese statali sono state privatizzate nel paese.

Attualmente, l’Unione detiene una partecipazione diretta o indiretta in 120 imprese di Stato, comprese le imprese pubbliche, le società per azioni, delle loro controllate e collegate e altre società.

( fonte Agenzia Brasil)

Secondo Dest, nel 1980, il paese aveva 213 imprese statali, e questo numero è diminuito a 186 nel 1990 e 103 nel 2000. Il cambiamento coinvolge questi numeri, tra privatizzazioni, fusioni e liquidazioni di società.

Tante altre aziende sane  furono privatizzate senza altro criterio che non fosse il farlo piu’ velocemente possibile e al di sotto dei valori di mercato, per soddisfare esigenze di aziende internazionali che hanno acquistato, per esempio, il diritto permanente di sfruttare servizi e patrimonio materiale, come per Brasile Telecomunicazioni privatizzata.

Secondo un Docente alla Scuola di Management Getulio Vargas, Arthur Barrionuevo, la privatizzazione del settore un accesso allargato al servizio, ma i costi sono ancora elevati, in particolare a causa delle tasse e la mancanza di concorrenza. (fonte agenzia Brasil )

Per i 190 milioni  circa di brasiliani é diventata non solo una questione economica, ma pure d’onore fermare questa prassi. Vi è diffusa la paura che la storica azienda pubblica nazionale Petrobras venga privatizzata come lo è stata la Vale do Rio Doce , azienda mineriaria  brasiliana. La lotta alle privatizzazioni é diventata una bandiera , una battaglia importante per il popolo brasiliano.

La privatizzazione di Companhia Vale do Rio Doce, avvenuta nel 1997, provoca ancora polemiche .Il principale argomento utilizzato dai sostenitori della ri-nazionalizzazione della valle è che la società sarebbe stata venduta ad un prezzo di mercato inferiore,  $ 3,3 miliardi. Oggi l’azienda ha una capitalizzazione di mercato pari a circa US $ 140 miliardi, con circa 500 mila soci in tutti i continenti. Per regolare e supervisionare i servizi forniti dalle società privatizzate, le agenzie di regolamentazione sono state create per ciascun settore, come ad esempio il National per l’aviazione civile (ANAC), l’Agenzia nazionale per le telecomunicazioni (Anatel) e l’Agenzia Nazionale di Energia Elettrica (ANEEL). Fonte: Agenzia Brasile.

Oggi questa azienda ha secondo le ricerche un’ amministrazione con tantissimi problemi. E´poi costituisce un’ ingombrante presenza che richiama un fatto che non può e non deve ripetersi…

I brasiliani coscienti lottano affinchè coloro che hanno permesso l ‘incubo di queste perdute aziende brasiliane non tornino al potere da noi…Jose Serra , Fernando Henrique Cardoso, e poi il suo entourage economico che , secondo un libro recentemente pubblicato in Brasile A PRIVATARIA TUCANA, s’è arricchito moltissimo in seguito a queste operazioni di vendita di patrimoni pubblici velocemente e a prezzi cosi bassi..

Ci sono da fare ricerche e  investigazioni e c’è da punire chi è stato coinvolto in queste operazioni veramente in malafede … l’ importante é non avere questa gente più  al potere  su qualsiasi situazione in Brasile 
Lo stato brasiliano oggi é un esempio di quello che succede ovunque nell’ ambito economico. C’è una preoccupazione per quello che succede, che faccia cadere quel compromesso che ha segnato la fine della miseria e del dislivello sociale che sono stati la ferita piu’ dolorosa per noi…
Dopo la Dittatura , una macula nera … il partito che si trova al potere oggi ha seguito le minime regole necessarie per gestire il paese e piano piano abbiamo intrapreso il cammino del benessere sociale, ma  c’e’ ancora tanto da fare per stimolare lo sviluppo in diverse altre aree …
Concessioni pubbliche: un modello curioso. Quando lo stato non puo’ o non vuole spendere soldi in un servizio che ha bisogno da sviluppare, da’ la concessione … lo stato continua ad avere il controllo della azienda o bene, pero’…( che sia abbastanza chiaro ) permette comunque l´’utilizzo ai privati sotto obbligo di concessione e pagamento, attraverso asta pubblica. L’ utilizzo di quel servizio o azienda a particolari soggetti in Pubblica concessione consiste in un contratto tra la Pubblica Amministrazione e una società privata, per cui il governo trasferisce la seconda esecuzione di un servizio pubblico, in modo da far gestire questo esercizio a terzi a proprio nome ed a proprio rischio e pericolo, attraverso la tariffa pagata dall’utente, in regime di monopolio o meno. [1] [2]

La pubblica Concessione in Brasile , si riferisce più chiaramente alla costruzione, manutenzione e imposizione delle tariffe di autostrade, ferrovie, porti e aeroporti, linee e punti fissi sul territorio.
E che si differenzia dal Autorizzazione e / o Concessione semplice, costituito da un atto unilaterale (sia dal punto di vista della strategia di governo e / o non)del governo in generale.

Secondo l’interpretazione giuridica del cappello dell’articolo 175 della Costituzione federale del 1988 aggiornato da leggi complementari, “spetta al governo, secondo la legge, direttamente o tramite la concessione o l’autorizzazione, sempre tramite gare d’appalto, affidare a terzi la fornitura servizi pubblici ” (fonte Wikio) E´ ovvio che in assenza di una valutazione chiara degli interessi pubblici nel servizio da affitare (queste concessione sono per un periodo predefinito) e senza che ci si liberi dalla  imposizione delle aziende internazionali e dal FMI , il Brasile si trasformerà in un incubo.


Fonte: Bertoni

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