Il record, organizzato da Bjørn Nyland alternandosi alla guida con altri conducenti, è stato trasmesso in diretta streaming su Youtube e ha superato abbondantemente quello precedente (2644 km, sempre con una Tesla Model 3). Potete rivederlo qui.
![]() |
Il momento del superamento del record precedente... |
![]() |
...e il risultato finale. |
Il record ha dimostrato la capacità dell’auto di sopportare sia un uso intenso ad alta velocità sostenuta, sia cariche ripetute ad alta potenza (ho visto picchi di 180 kW e oltre).
Un aspetto interessante della dimostrazione è che non è stata usata la rete di ricarica Tesla (Supercharger), ma quella di Ionity, che attualmente in Europa offre potenze maggiori e quindi tempi di ricarica inferiori (ma sono in arrivo i Supercharger da 250 kW, per i quali le attuali Model 3 sono già predisposte). Ionity ha fornito gratuitamente la corrente per il test.
Tenendo conto delle pause di ricarica (che comunque sarebbero necessarie per mangiare, sgranchirsi e andare in bagno), la velocità media è risultata pari a 115 km/h, che è ragguardevole per qualunque tipo di auto.
![]() |
In carica a 185 kW, equivalenti ad aggiungere oltre 1200 km di autonomia per ogni ora di ricarica. |
Anche la strategia di carica adottata per il record è stata importante: invece di fare il “pieno” ogni volta, sono state fatte cariche frequenti e brevi (circa 15 minuti), caricando la batteria fino a non più del 50% e scaricandola quasi completamente prima di caricare. Questo ha permesso di ottimizzare i tempi di carica, perché a differenza delle auto a pistoni quelle elettriche si caricano molto rapidamente quando sono quasi completamente scariche e fino al 50-60% e poi rallentano man mano la velocità di carica.
Certo, la Tesla Model 3 non è alla portata economica di tutti, ma se la può permettere chiunque oggi compri una berlina di fascia alta e i prezzi stanno scendendo. Potrei farlo anch’io, considerandola come investimento a lungo termine (da tenere per almeno 15 anni) e tenendo conto dei costi bassissimi di rifornimento (un quarto della benzina equivalente) e di manutenzione: non l’ho ancora fatto perché prima devo finire il leasing della mia auto a pistoni attuale e trovo la Model 3 un po’ scomoda per le mie gambe lunghe se mi siedo dietro quando guida qualcun altro; per ora la mia candidata ottimale è la Hyundai Kona.
Ma pensate a com’erano le auto elettriche solo dieci anni fa e considerate quanti progressi sono già stati fatti da allora. Uno stress test di questo genere sarebbe stato assolutamente impensabile.
Lo stesso vale per la connettività Internet: oggi è normale trasmettere una diretta video in streaming da un telefonino mentre si corre in auto a 170 km/h. La tecnologia corre: cerchiamo di non restare fermi a idee non aggiornate.
Nota: prima di fare domande e obiezioni sulle auto elettriche nei commenti, leggete per favore Fuoriditesla.ch, dove ho raccolto e documentato in dettaglio la maggior parte delle risposte e i principali fatti da sapere.
Fonti aggiuntive: Electrek, CleanTechnica.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.