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Alex Jones, il complottismo e i boicottaggi spiegati da Xkcd

September 4, 2018 12:48 , by Il Disinformatico - | No one following this article yet.
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Avrei voluto scrivere un articolo per spiegare tutta la vicenda della chiusura, da parte dei principali social network, degli account di Alex Jones, complottista tanto caro a Donald Trump. Jones lamenta di essere vittima di un complotto (ovviamente, altrimenti che complottista sarebbe) per zittirlo, ma la sua tesi è una fesseria (ovviamente, altrimenti che complottista sarebbe).

Ma il tempo rema contro di me e quindi mi limito a cogliere, finalmente, l’occasione per pubblicare e tradurre questa vignetta ormai classica del sempre saggio Xkcd:


Comunicazione di pubblico servizio: il diritto alla libertà di parola significa che il governo non ti può arrestare per quello che dici. Non significa che chiunque altro debba ascoltare le tue stronzate oppure ospitarle mentre le condividi.

Il primo emendamento [della Costituzione USA] non ti protegge dalle critiche o dalle conseguenze.

Se ti urlano contro, se ti boicottano, se ti cancellano il tuo programma, o se vieni bandito da una comunità su Internet, i tuoi diritti di libertà di parola non stanno subendo una violazione.

Semplicemente, la gente che ti ascolta pensa che tu sia uno stronzo, e ti sta mettendo alla porta.


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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Source: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/vYrqLT-EC1Y/alex-jones-il-complottismo-e-i.html