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Antibufala: “Talking Angela” NON è un’app di pedofili [UPD 2014/02/25]

25 de Fevereiro de 2014, 7:06 , por Desconhecido - 0sem comentários ainda | No one following this article yet.
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Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “filippoverg*” e “multijog” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Isteria in Rete per un'app presente nell'App Store di Apple e denominata Talking Angela: è accusata di essere gestita da un pedofilo. Secondo l'allarme che sta circolando, l'app sarebbe stata “rubata” da un pedofilo che la usa per ottenere informazioni dai bambini facendo loro delle domande.

Un'altra accusa è che il pedofilo entrerebbe nello smartphone attraverso quest'app e manderebbe dei virus. Ciliegina sulla torta, circola la diceria che se si ingrandiscono gli occhi della gattina si vede la casa e si scorge a volte anche il pedofilo in questione.

Si tratta di panzane assolute (specialmente l'ultima, che la dice lunga sulla diffusione del pensiero magico fra gli utenti): l'allarme è totalmente fasullo, secondo Sophos e Snopes.com. Ho installato Talking Angela sul mio iPad per studiarla direttamente e risulta che è semplicemente un'app come tante che usa la fotocamera per riconoscere le espressioni facciali dell'utente, usa il microfono per dialogare e guadagna esponendo pubblicità e convincendo gli utenti a fare acquisti in-app. Nella modalità adulto consente anche delle chat con un sistema automatico che simula un interlocutore.

Quella che viene interpretata come la “casa del pedofilo” (che sarebbe un cretino assoluto a rivelarsi così banalmente) è semplicemente l'immagine usata durante il rendering della gattina digitale per generare un riflesso realistico nei suoi occhi. L'immagine è molto sgranata e la fantasia di chi guarda aggiunge dettagli inesistenti: potrebbe trattarsi di una strada con alcune case, cosa che avrebbe senso vista l'ambientazione del gioco (la gattina sta all'aperto in una via). Ecco due screenshot che ho acquisito dalla mia installazione:




Il vero pericolo di Talking Angela e di tutte le app di questo genere, pensate per i bambini, è che invitano insistentemente a fare acquisti in-app di oggetti virtuali a prezzi assolutamente indecenti, che si pagano tramite la carta di credito (o carta iTunes) memorizzata nell'account legato all'iPhone o iPad. Soldi veri in cambio di oggetti immaginari: un affare d'oro che ha fruttato ricavi per circa 4 miliardi di dollari nel 2013 ad Apple e Google.

Notate il “petto di monete d'oro”
(in originale immagino fosse “chest”) a 25 franchi
L'app invita a sbloccare gli acquisti in-app.


Se siete preoccupati per queste cose, imparate a usare le Restrizioni per non permettere l'installazione di app o gli acquisti in-app e per bloccare l'accesso a fotocamera e microfono per tutte le app, invece di lanciarvi in una caccia alle streghe digitale. Tutto qui.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/w-uI03j1l-0/antibufala-talking-angela-non-e-unapp.html

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