Un ventottenne di Pavia, tale Simone R., originario di La Spezia, si è visto negare dalla Prefettura di Milano il rinnovo della patente di guida perché è omosessuale e questo farebbe mancare i “requisiti psicofisici richiesti”: l'uomo ha quindi presentato ricorso al giudice di pace di Pavia. Così, perlomeno, raccontano in queste ore moltissime testate giornalistiche: Corriere della Sera (a firma di Paola Arosio), ADNKronos, L'Unione Sarda, TGcom24, La Provincia Pavese, Il Mattino, Affaritaliani, Leggo, Il Giornale (a firma di Ivan Francese), Huffington Post e altre ancora (screenshot qui accanto).
La notizia avrebbe portato anche a un'interrogazione parlamentare del deputato Alessandro Zan (PD) ai ministri dei trasporti e della salute, stando ad alcune delle suddette testate; altre scrivono che per ora si tratta soltanto di un'intenzione.
Ma l'unica fonte diretta della storia della patente negata per omosessualità che viene citata dalle testate giornalistiche è l'associazione Agitalia, che è una nota fabbrica di bufale, come segnalano diligentemente da tempo Bufale un tanto al chilo e Il Tirreno: anche qui, sembra che nessuna delle testate che ho citato all'inizio si sia presa la briga di cercare Agitalia su Google prima di fidarsene (Affaritaliani, fra l'altro, si limita a riportare per intero la nota di Agitalia; il copiaincolla elevato ad arte). Eppure già ieri Francesco Loiacono, su Fanpage.it di Milano, poneva dubbi sull'intera vicenda. Dubbi puntualmente ignorati dalle altre testate nonostante fossero a portata di clic tramite Google.
La giornalista Elena Tartaglione ha invece fatto i debiti controlli: “Ho chiamato l'ufficio stampa della prefettura di Milano, citata nel lancio”, mi ha scritto,“mi hanno detto che non ne sanno nulla, che non risulta, che non hanno nessuna persona con quelle caratteristiche che ha fatto esposti, che hanno provato a contattare Agitalia invano, e che insomma è una bufala. Ma non faranno smentite e comunicati da parte loro.”
Lo stato dell'interrogazione parlamentare di Zan è invece ancora confuso: sulla propria pagina Facebook, Zan ha scritto ieri su Twitter di aver “disposto interrogazione”; gli ho chiesto aggiornamenti via Twitter.
Ancora una volta, insomma, troppe testate giornalistiche pubblicano una notizia senza alcun controllo e senza accorgersi che viene diffusa da un bufalificio conclamato. Per fortuna fra i tanti giornalisti che lavorano male ce n'è qualcuno che si guadagna lo stipendio invece di consumare i tasti Ctrl, C e V.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.