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Antibufala: la “videocassetta” dell’allunaggio

29 de Junho de 2019, 15:53 , por Il Disinformatico - | No one following this article yet.
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Rainews ha scritto (copia su Archive.org) che sarebbe stata ritrovata e messa all’asta “l’unica videocassetta originale rimasta dei primi passi dell’uomo sulla Luna”.

Già a questo punto della notizia è inutile perdere tempo a leggere il resto, perché è chiaramente scritta da qualcuno che non sa la differenza fra bobina di nastro e videocassetta e pensa che nel 1969 si usassero già disinvoltamente le videocassette. Lasciamo perdere e andiamo direttamente alla fonte, che ovviamente Rainews non si degna di linkare (suvvia, gente, siamo nel 2019 e siamo su Internet, mica al Televideo o sulla carta stampata: si possono anche usare i link).

La fonte è Sotheby’s (copia su Archive.org), che spiega infinitamente meglio le cose. Si tratta infatti di bobine di nastro magnetico da due pollici, non di videocassette, che contengono immagini più nitide e con un contrasto migliore di quello visto sui teleschermi domestici quella notte di cinquant’anni fa:

“three reels of 2-inch Quadruplex videotape transport viewers to the big screen monitor at Mission Control, with images clearer and with better contrast than those that the more than half-billion-person television audience witnessed that momentous July day on their home sets.”

Va chiarito subito che questi non sono i famosi “nastri perduti” dell’allunaggio: quelli erano nastri di telemetria multitraccia, sui quali era registrato anche il segnale video diretto, fuori standard, che arrivava dalla Luna, come raccontato in dettaglio in questa sezione del mio libro online Luna? Sì, ci siamo andati! Queste tre bobine sono invece, nella migliore delle ipotesi, delle buone copie di seconda generazione, ottenute registrando non il segnale diretto che arrivava alla Luna ma la sua versione convertita, generata mettendo una normale telecamera televisiva davanti a un monitor ad alta persistenza sul quale venivano mostrate le immagini ricevute dalla Luna. Questo sistema, rozzo ma funzionale, causò una drastica perdita di qualità delle immagini.

Le bobine, secondo Sotheby’s, recano la dicitura “APOLLO 11 EVA | July 20, 1969 REEL 1 [–3]” e “VR2000 525 Hi Band 15 ips”, che sono guarda caso le stesse parole presenti sulle etichette di questa figura del mio libro, che ho tratto anni fa dal sito della DC Video, che guarda caso è la ditta citata da Sotheby’s (“In October 2008, George’s videotapes were played at DC Video, very possibly for the first time since they had been recorded”):



Sotheby’s dice che a dicembre 2008 questi nastri sono stati convertiti in formato digitale non compresso (“digitized directly to 10-bit uncompressed files, retaining their original 525 SD4/3 specifications and downloaded onto a one terabyte hard drive (which is included as a part of the sale of these three reels of videotape)”).

In altre parole, questi nastri erano già ben conosciuti e offrono forse una versione leggermente migliore, in termini di qualità, della diretta TV che avevamo già. Tutto qui. In ogni caso, se questa versione fosse migliore di quella restaurata dalla NASA, sarebbe un vero delitto se venisse comprata senza essere condivisa col mondo.


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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/Vr_UT81Tb2o/antibufala-la-videocassetta.html