Fu un successo quasi istantaneo, ma emerse subito un problema: cosa fare con le parolacce? Non sarebbe stato molto positivo, in termini d'immagine aziendale per Microsoft, suggerire ai bambini come scrivere correttamente termini volgari o inadatti. Bisognava togliere il turpiloquio dal dizionario di autocorrezione: un'impresa titanica.
Secondo quanto racconta l'incaricato di questa missione purificatrice, Christopher Thorpe, all'epoca diciannovenne, l'ispirazione giunse da una mail scritta direttamente a Bill Gates da un uomo che si lamentava di un problema serio di Word che lo riguardava: l'uomo si chiamava Bill Vignola e l'autocorrezione inglese insisteva a correggere il suo nome in Bill Vaginal. C'era anche Goldman Sachs che diventava Goddamn Sachs.
L'onnipresenza di Word all'epoca fece diventare la sua autocorrezione uno standard di fatto, tanto che nacque il cosiddetto Cupertino effect: la parola inglese cooperation (accettata solo nella forma co-operation) veniva corretta automaticamente in Cupertino: ovvio riferimento al quartiere generale di Apple), tanto che i linguisti ora usano il termine cupertino per indicare queste autocorrezioni errate entrate nel lessico a furia di sviste.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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