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Il meme della settimana: le linee misteriose dei Joy Division

27 de Fevereiro de 2015, 4:40 , por Desconhecido - | No one following this article yet.
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È un'immagine molto diffusa e affascinante nella sua enigmaticità: una serie di linee orizzontali bianche su sfondo nero che s'incurvano nella zona centrale, formando l'illusione di una catena montuosa o di strati successivi di ...qualcosa. Ma cos'è? Se lo chiede, per esempio, la T-shirt mostrata qui accanto, riprendendo una domanda frequente degli internauti. Come tanti memi, anche questo s'incontra un po' dappertutto ma spesso non se ne conosce il significato o l'origine.

Si tratta della copertina del primo album della band britannica Joy Division, intitolato Unknown Pleasures (“piaceri sconosciuti”) e uscito nel 1979. Il disco (all'epoca la musica era distribuita su supporti circolari analogici di vinile) è considerato uno dei più influenti del periodo e del genere post-punk.

Ma i Joy Division dove si sono ispirati? La fonte precisa è rimasta un mistero per decenni. Si sapeva che la copertina era opera di Peter Saville e che le linee rappresentano gli impulsi radio di una stella molto particolare: la prima pulsar mai scoperta, denominata CP1919 e individuata nel 1967. La regolarità straordinaria dei suoi segnali radio fece pensare inizialmente che si trattasse di un radiofaro extraterrestre. Saville prese l'immagine dalla Cambridge Encyclopaedia of Astronomy del 1977, ma la Encyclopaedia da dove l'aveva presa?

La copertina di Unknown Pleasures su vinile.
 "Unknown Pleasures Joy Division LP sleeve" by Source (WP:NFCC#4).
Licensed under Fair use via Wikipedia.

L'origine dell'immagine della copertina è rimasta sconosciuta fino a poco tempo fa, quando è stata identificata da Jen Christiansen di Scientific American, che ha sfogliato ossessivamente le pubblicazioni astronomiche dell'epoca e alla fine ha trovato una tesi di dottorato, intitolata Radio Observations of the Pulse Profiles and Dispersion Measures of Twelve Pulsars, scritta nel 1970 da un certo Harold D. Craft. In quella tesi c'era l'immagine in questione, mostrata qui accanto e generata già allora tramite computer per cercare di far emergere visivamente eventuali schemi ricorrenti.

L'autore per tutti questi anni era rimasto all'oscuro della popolarità del suo grafico. Tutta la vicenda, con dettagli sulla tecnologia dell'epoca e sulla genesi di una delle più eleganti visualizzazioni di dati scientifici, è qui su Scientific American.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/xEooP5DV1y8/il-meme-della-settimana-le-linee.html