Fra gli internauti più giovani Slenderman è famoso per le immagini che lo ritraggono (sono ovviamente fotomontaggi, ma molti non sanno riconoscere una foto ritoccata) e per le storie inquietanti che lo circondano e che riguardano le sue immaginarie interazioni con i bambini. Secondo le dicerie che corrono, può teletrasportarsi, allungare o accorciare le braccia a piacimento e ha dei tentacoli sulla schiena e incontrarlo causa amnesia, insonnia, paranoia o attacchi di tosse.
Fino a poco tempo fa Slenderman era semplicemente uno dei tanti memi della cultura digitale, costruito partendo da un fotomontaggio creato da Victor Surge (alias Eric Knudsen) nel 2009 per partecipare a una gara di grafica horror lanciata dal sito Something Awful. Altri utenti copiarono la sua idea e la diffusero, creando ulteriori fotomontaggi e scrivendo storie horror nello stile del creepypasta (all'incirca “copiaincolla horror”) che lo descrivevano, e così nacque il mito, completato addirittura da un finto documentario che ne racconta le gesta come se fossero reali.
Purtroppo, però, a giugno 2014 questo personaggio immaginario ha assunto una connotazione molto reale per davvero: nello stato del Wisconsin due ragazze dodicenni sono state accusate di aver accoltellato ripetutamente una compagna di scuola come sacrificio umano per compiacere Slenderman, del quale erano diventate ossessionate, e molta stampa ha colto puntualmente l'occasione di polemizzare sulla pericolosità di Internet, senza rendersi conto che è come prendersela con la Disney perché ha reso popolare il personaggio della strega cattiva di Biancaneve.
Ormai il meme di Slenderman è inarrestabile, ed è inutile cercare di contrastarlo vietandolo o rimuovendo le immagini o i racconti che lo riguardano: probabilmente la cosa più sensata da fare è cogliere l'occasione per insegnare ai più giovani cosa è reale e cosa non lo è e come funziona la creazione collettiva di un mito in Rete. E soprattutto ricordare che non tutto quello che vedono in Rete e in TV è reale.
Fonti: Know Your Meme, The Independent.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.