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Prima riga: immagini originali; seconda e terza: tentativi dell’IA. |
I risultati dello studio sono stati pubblicati nei lavori della IEEE International Joint Conference on Neural Networks (IJCNN), nell’ambito della IEEE World Congress on Computational Intelligence, tenutasi a Rio de Janeiro.
The Register descrive la tecnica usata: i ricercatori hanno dovuto scaricare oltre duemila immagini di donne nude e in bikini e le hanno usate per addestrare l’intelligenza artificiale.
I risultati non sono stati entusiasmanti, come potrete notare dai campioni mostrati qui sopra. Cosa peggiore, questa tecnologia potrebbe essere usata in senso inverso per creare immagini di nudo sintetiche togliendo i bikini alle foto scattate in spiaggia, per esempio.
Non capita spesso di dover scaricare per lavoro migliaia di immagini di donne poco o per nulla vestite, di doverle selezionare e poi guardare di nuovo per vedere se il software le ha elaborate correttamente. Ma per la scienza questo e altro.
L’articolo completo che descrive la ricerca, scovato da @bvzm, si intitola Seamless Nudity Censorship: an Image-to-Image Translation Approach based on Adversarial Training.
Chicca finale: i ricercatori lavorano per l’Università Cattolica Pontificia di Rio Grande do Sul.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.