Va detto che questa lista non è completa: è soltanto un’elencazione parziale e Google precisa che l’inserzionista rimane responsabile del rispetto delle leggi locali.
Sapevate che in Italia Google respinge la pubblicità di kit per il test per l’HIV e per la “pillola del giorno dopo”? O che in Bangladesh e Pakistan sono vietati gli spot per i cibi per neonati?
In Brasile, per esempio, ci sono restrizioni sugli strumenti di misura (quali non si sa) e sono vietate le pubblicità per candidati o partiti politici e quelle per creatina, carnitina e altre sostanze simili. In Francia e Germania, invece, sono vietate le inserzioni per i test di paternità e per Scientology. Nel Regno Unito ci sono restrizioni sugli sbiancanti per denti che contengano più dello 0,1% di perossido di idrogeno (o acqua ossigenata).
In Giappone spiccano i divieti di pubblicizzare forme di finanziamento da mercato nero e il voyeurismo fotografico.
In Russia, invece, sono vietati gli spot per gli accendini, per l’alcol etilico, per i dispositivi medici, per le valute virtuali e per la “saponina derivata dal cervo del nord” (che non sapevo neanche esistesse).
In Svizzera, Francia, Germania e Belgio è vietata la pubblicità di prodotti per il rilevamento di radar (presumibilmente quelli per i rilevatori stradali di velocità).
Se trovate altri esempi curiosi, segnalateli nei commenti qui sotto.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.