Alcuni ricercatori presso la Intel e la University of Illinois Urbana–Champaign hanno usato il machine learning per “insegnare” al software come correggere le immagini digitali troppo scure, e persino quelle a prima vista completamente nere, con risultati impressionanti, mostrati nel video qui sotto e descritti con dovizia di esempi e in dettaglio nell’articolo tecnico intitolato Learning to See in the Dark.
Questo è un esempio di una foto in origine quasi completamente nera, recuperata con mezzi digitali tradizionali (a sinistra) e con il nuovo software (a destra):
In pratica il software viene addestrato mostrandogli tante coppie di foto della stessa scena, una sottoesposta e una esposta correttamente, e lasciando che “deduca” come elaborare quella scura per ottenere quella corretta.
Chissà se è possibile applicare questa tecnologia anche alle foto analogiche. Infatti c’è una foto particolarmente irripetibile ma sottoesposta che sarebbe bello recuperare: l’unica che mostra da vicino Neil Armstrong sulla Luna. Lo intravedete in basso a sinistra qui sotto.

Si tratta della foto AS11-40-5894; chi volesse cimentarsi in un tentativo di recupero di questa immagine può usare la scansione della pellicola originale in formato TIFF (189 MB) presente su Asu.edu.
Questo è il meglio che sono riuscito a fare con i miei modestissimi mezzi:

Sarebbe un bel modo di festeggiare il cinquantenario dello sbarco sulla Luna, che cade a luglio 2019. Ho scritto a uno degli autori della ricerca chiedendogli lumi (scusate l’involontario gioco di parole).
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.