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Miniguida per scegliere un’auto elettrica. Oppure no

octubre 4, 2018 20:43 , por Il Disinformatico - | No one following this article yet.
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Le nuove restrizioni all’uso delle automobili diesel non recenti (per esempio in Lombardia) stanno spingendo o obbligando molti automobilisti a confrontarsi con la necessità di cambiare auto. Il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 3 nei comuni sopra i 30.000 abitanti è una mazzata già in vigore, e nel 2020 toccherà agli Euro 4.

Alcuni lettori di questo blog stanno pensando di cogliere l’occasione per passare a un’auto elettrica o ibrida e mi hanno chiesto un parere, così ho preparato questa miniguida ai criteri che raccomanderei in una situazione del genere. Parto specificamente da questa domanda, che riassume un po’ tutti i dubbi di tanti altri lettori:

...a breve mi toccherà purtroppo rottamare una diesel Euro 3 causa blocchi in Lombardia. Al momento sto pensando a una Toyota Yaris ibrida come nuova auto. Può avere senso o con le (reali o apparenti) novità in arrivo nei prossimi 2-3 anni può essere meglio prendere una benzina economica da cambiare tra qualche anno? La Yaris alla fine costerebbe sui ventimila, caruccia ma con tante cose carine. Mi darebbe fastidio ritrovarmi con qualcosa di "vecchio" tra pochissimo tempo :-( Dalle info che hai cosa potrebbe convenire? C'è da dire che sarei più comodo con una ibrida che con una elettrica quindi il confronto sarebbe Yaris contro imminenti ibride e non contro imminenti elettriche pure. Grazie!

Per chi è totalmente digiuno di auto, descrivo brevemente i tipi principali di auto oggi disponibili (lasciando da parte il diesel, che ormai non ha futuro):

  • auto elettriche pure: al posto del serbatoio hanno una grossa batteria che aziona un motore elettrico e si caricano usando esclusivamente una presa elettrica domestica o una colonnina pubblica. Non consumano carburante.
  • auto a benzina: sono quelle tradizionali. Hanno solo un motore a pistoni, si riforniscono solo di benzina al distributore.
  • auto a metano o a GPL: hanno un motore a pistoni e un grosso serbatoio che contiene gas metano o GPL. In alcuni casi possono usare anche la benzina.
  • auto ibride: hanno un motore a benzina, che fa il grosso del lavoro di propulsione, e un piccolo motore elettrico alimentato da una piccola batteria, sufficiente a dare non più di una decina di chilometri di autonomia pura elettrica; finiti questi chilometri, subentra il motore a benzina, che spinge l’auto e intanto ricarica la batteria. Di solito il motore elettrico lavora da solo in città e alle basse velocità. La batteria può essere caricata soltanto facendo andare il motore a benzina.
  • auto ibride plug-in o PHEV: sono auto ibride la cui batteria è più capiente rispetto alle ibride semplici e consente di percorrere alcune decine di chilometri senza usare il motore a benzina. La batteria può essere caricata dal motore a benzina oppure collegandola a una presa elettrica domestica o a una colonnina pubblica.


1. Pensate solo a risparmiare?


Se il vostro obiettivo è solo risparmiare denaro, allora lasciate perdere auto elettriche piccole o compatte e fate bene i conti per quelle ibride. Personalmente adoro le auto elettriche, ma a conti fatti un’elettrica pura piccola o compatta costa così tanto di più rispetto a un’auto a benzina da non essere quasi mai economicamente conveniente. Anche se l’elettricità costa molto meno del carburante, servono da 100.000 a 300.000 km soltanto per arrivare a recuperare la differenza di prezzo fra una piccola/compatta elettrica pura e un’auto equivalente tradizionale. Eventuali sconti su bollo e assicurazione sono una goccia nel mare.

Per le grandi berline la situazione è ribaltata: una Tesla, per esempio, costa all’acquisto grosso modo quanto una BMW di prestazioni equivalenti ma poi costa molto, molto meno in termini di energia. Comprare una grande berlina elettrica è conveniente rispetto a un’equivalente a benzina. A patto, s’intende, di potersela permettere come prezzo d’acquisto.

Le piccole/compatte ibride (semplici o plug-in, ossia con batteria caricabile da una presa elettrica) vengono spesso vendute a prezzi uguali o pari a quelli dell’equivalente a benzina e consumano meno delle auto tradizionali equivalenti, per cui si risparmia sulla spesa di carburante. Per contro, sono inevitabilmente più complesse perché devono far convivere due motorizzazioni: quella elettrica e quella a pistoni. C’è il rischio che i costi di manutenzione di un’ibrida annullino i risparmi di carburante.

Se pensate (o dovete pensare) solo al risparmio, insomma, prendetevi un’auto a benzina semplice (non ibrida) e imparate a guidarla in maniera dolce, senza strappi e senza correre in autostrada: ridurrete drasticamente i consumi e quindi i costi di carburante e inquinerete meno. 10 km/h in meno in autostrada fanno davvero molta differenza sui consumi e poca sui tempi di viaggio.

Se avete nelle vicinanze un distributore di metano o GPL, potreste considerare anche un’auto che usa questi carburanti. Rifornirla costerebbe poco, ma può richiedere molto tempo perché i distributori sono rari e bisogna quindi raggiungerli e il tempo di rifornimento vero e proprio è significativo. Inoltre il prezzo d’acquisto è in genere leggermente superiore a quello delle auto a benzina. L’autonomia non è paragonabile a quella delle auto a benzina, ma è sufficiente per la maggior parte delle circostanze; inoltre si ha accesso alle ZTL e si circola anche durante i periodi di restrizione o blocco del traffico.


2. Volete soprattutto inquinare meno?


Se il vostro obiettivo principale è inquinare meno, perché sentite le fitte della vostra coscienza ecologica ogni volta che annusate i gas di scarico di qualcun altro (o i vostri) e non volete essere come loro, allora rassegnatevi: essere ecologici tramite un’auto elettrica o ibrida vi costerà caro.

Ci sono tre requisiti da rispettare:
  1. Siete disposti a spendere per il vostro ideale? Una piccola o compatta elettrica o ibrida PHEV (ossia plug-in con autonomia elettrica decente di 30-50 km) vi costerà migliaia di euro in più di un’auto equivalente a benzina, a meno che accettiate di comprare un’elettrica di seconda mano (però in tal caso dovrete confrontarne il prezzo con un’auto tradizionale usata). Dovrete inoltre mettere in preventivo il costo della presa di ricarica domestica, che è indispensabile.
  2. Siete anche disposti ad accettare alcuni piccoli compromessi nella libertà di movimento? Le attuali auto elettriche piccole o compatte hanno autonomie sufficienti per viaggi brevi ma richiedono pianificazione per quelli lunghi (oltre 150-300 km; dipende dal modello) e hanno tempi di ricarica domestica lunghi (che non sono un problema se potete ricaricare durante la notte).
  3. Avete la possibilità di mettere una presa elettrica a norma nel vostro posto auto e di attivare un contratto di fornitura adeguato? Per non subire il disagio dei tempi lunghi di ricarica, l’auto elettrica va caricata durante la notte in garage, così ogni mattina parte sempre con il “pieno”. Un contratto da 3 kW (lo standard italiano) potrebbe non bastare a caricare l’auto e alimentare contemporaneamente gli altri apparecchi di casa.
Se non potete soddisfare anche uno solo di questi requisiti, lasciate perdere, altrimenti scoprirete troppo tardi che l’auto elettrica/ibrida PHEV non fa per voi perché i suoi disagi sono eccessivi. Valutate se potete cambiare le vostre abitudini in modo da inquinare meno, per esempio adottando una bici elettrica o usando i mezzi pubblici oppure acquistando un’auto a metano o GPL (con tutte le limitazioni e i vantaggi descritti sopra).


3. Avete una situazione particolare?


Tutto quello che ho scritto qui sopra può non valere se siete un caso particolare. Per esempio, non avete problemi di soldi e potete permettervi un’auto da 80.000 euro o più? Allora potrete godervi già subito tutti i piaceri e vantaggi delle auto elettriche (Tesla, Jaguar, Audi, Mercedes, Porsche e simili): silenziosità a bordo, accelerazione bruciante, accesso libero alle zone a traffico limitato, indipendenza dai blocchi del traffico, auto preriscaldata d’inverno e preraffrescata d’estate, parcheggi dedicati (se caricate durante la sosta), autonomia più che sufficiente anche per grandi viaggi, rete di ricarica capillare e risparmio sulla spesa di carburante.

Oppure avete la possibilità di caricare gratuitamente? Per esempio, il vostro posto di lavoro offre la carica alle auto oppure dalle vostre parti ci sono colonnine gratuite? Allora raggiungereste il punto di pareggio di un’auto elettrica piccola o compatta molto prima del normale e potreste risparmiare non solo con una grande berlina elettrica ma anche per esempio con una Nissan Leaf, una Renault Zoe, una Hyundai Kona o una Kia Niro EV. Avreste i benefici dell’elettrico che ho citato senza il salasso del prezzo d’acquisto stratosferico. Si tratta comunque di auto da 26.000 - 38.000 euro, quindi fate bene i conti, e non hanno una rete di ricarica dedicata, quindi pianificare i viaggi lunghi è importante. Ma potrebbero essere una soluzione accettabile.

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Questo bilancio sommario cambierà inevitabilmente negli anni a venire, man mano che il costo di produzione delle batterie scenderà (nel 2010 era a 1000 dollari per kWh, ora è intorno ai 200; fonte) e diminuiranno i disagi di ricarica grazie all’aumento del numero e della potenza delle colonnine (anche in Italia). Ma per evitare delusioni è meglio mettere in chiaro che chi compra un’auto elettrica oggi e per i prossimi 2-3 anni è ancora nella fase pionieristica e quindi deve prepararsi ad accettarne gli inconvenienti oltre che i vantaggi ancora per qualche anno.

Aggiornerò man mano questa miniguida con nuovi dati e con i vostri suggerimenti.



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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

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