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Nuove complicazioni per la Stazione Spaziale, ma niente panico

May 17, 2015 6:21 , by Il Disinformatico - | No one following this article yet.
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Credit: NASA
Ieri è stata una pessima giornata per l'industria spaziale russa: non solo il lancio di un vettore Proton che trasportava un satellite per telecomunicazioni destinato al Messico è fallito pochi minuti dopo il decollo, facendo precipitare al suolo il proprio prezioso carico, ma anche la manovra di reboost della Stazione Spaziale Internazionale, affidata al veicolo russo Progress, è fallita. Gli astronauti a bordo della Stazione non sono in pericolo.

Tutto questo avviene dopo il fallimento della missione di rifornimento della Stazione che doveva essere effettuata da un veicolo Progress il 28 aprile scorso.

Il reboost è una manovra di routine che viene effettuata periodicamente (l'ultima risale al 6 maggio scorso) per far accelerare leggermente la Stazione, in modo da compensare il suo naturale calo progressivo di altitudine. Alla quota media della Stazione, infatti (circa 400 km), ci sono ancora dei tenuissimi residui d'atmosfera terrestre che a lungo andare hanno un effetto frenante sulle grandi superfici dell'avamposto, per cui la Stazione lentamente rallenta e quindi perde quota. La manovra di reboost del 6 maggio aveva accelerato la Stazione di 1,34 km/s, alzando la sua orbita di circa 2 km.

Questo reboost viene abitualmente effettuato usando i motori di manovra del veicolo russo Progress attraccato alla Stazione (in questo momento è l'esemplare M-26M, attraccato al modulo Zvezda da febbraio scorso), ma ieri alle 1:14 UTC questi motori non si sono accesi a comando, probabilmente a causa di “un problema legato al software” che “ha una causa piuttosto ben conosciuta” e che “potrà essere risolto per effettuare un reboost il 18 maggio”, secondo SpaceFlight101.

L'accensione fallita aveva una durata prevista di 901 secondi e avrebbe dovuto accelerare la Stazione di 1,64 m/s, alzandola di 2,8 km in modo da predisporre l'orbita della Stazione per il rientro della Soyuz TMA-15M con a bordo Anton Shkaplerov, Terry Virts e Samantha Cristoforetti, attualmente previsto per l'11/12 giugno. Si ritenterà, appunto, il 18 maggio.

Se per caso il 18 maggio la Progress non volesse collaborare, ci sono comunque scenari alternativi: i moduli russi della Stazione hanno dei propri motori di manovra che possono sostituire quelli della Progress, anche se si cerca di evitarne l'uso per non intaccarne le riserve di propellente. In ogni caso l'impatto del fallito reboost sull'equipaggio è stato minimo, dato che l'intera operazione viene gestita dai tecnici sulla Terra e tutto quello che cambia per gli astronauti è che la loro giornata non contiene un momento in cui devono aggrapparsi a qualcosa e devono fissare gli oggetti, perché durante un reboost a bordo della Stazione non si è più in caduta libera (quella che impropriamente viene chiamata spesso “assenza di gravità”).

Il video qui sotto mostra cosa succede sulla Stazione durante un reboost effettuato nel 2011.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Source: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/VWN5NU8GjOo/nuove-complicazioni-per-la-stazione.html