A Shenzen, per esempio, chi viene colto a commettere ripetutamente questo comportamento vietato viene punito perdendo punti nel proprio “credito sociale”: perde l’accesso a prestiti, non può prendere un aereo o un treno ad alta velocità, e altro ancora. No, non è una puntata di Black Mirror: questa è la realtà resa possibile dai costi bassissimi dei sistemi di sorveglianza di massa.
Gli amanti dell’ordine sociale potrebbero dire “Beh, ma dove sta il problema? Basta rispettare la legge.” Ma cosa succede quando questi sistemi automatizzazi sbagliano e riconoscono una persona che non c‘entra nulla?
È successo proprio questo, secondo quanto riporta il South China Morning Post: nella città portuale di Ningbo, il sistema ha colto in fallo la signora Dong Mingzhu, perché ne ha riconosciuto il volto, e l‘ha denunciata pubblicamente facendo comparire il suo volto e il suo nome sul megaschermo della vergogna.
Ma Dong Mingzhu non aveva affatto attraversato le strisce col rosso: il suo volto era presente nella pubblicità sulla fiancata di un autobus che transitava sul passaggio pedonale. La signora, infatti, è una notissima imprenditrice che dirige una grande azienda di impianti per l’aria condizionata.
La polizia locale si è prontamente scusata e ha detto che il sistema è stato completamente aggiornato. La signora Dong ha orwellianamente ringraziato la polizia per il proprio lavoro e invitato la popolazione a rispettare le regole del traffico. Ma viene da chiedersi cosa sarebbe successo se la persona erroneamente riconosciuta non fosse stata una celebrità capace di far sentire la propria voce.
Fonte: Naked Security.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.






