L'incontro è interamente in inglese e russo, ma vi traduco in sintesi i punti a mio avviso salienti.
3:30. Il logo del volo verso la ISS è stato realizzato (dettagli su ForumAstronautico) con il contributo di RikyUnreal (Riccardo Rossi), noto ai frequentatori di questo blog e a chi segue il progetto Moonscape.
32:00. Dopo l'incidente occorso a Luca Parmitano (acqua nel casco), le tute sono state modificate per includere un materiale assorbente nel casco e un tubicino per respirare.
33:20. Samantha chiede che venga realizzata una tuta più piccola e più adatta alla sua taglia. Terry spiega che le tute sulla ISS sono molto meno flessibili (ma più sicure) di quelle usate sulla Luna dalle missioni Apollo e causano problemi alle spalle per via della loro struttura rigida. Uno dei giovani tecnici presenti sta lavorando alla versione futura delle tute e le promette una versione più flessibile e su misura.
35:10. Samantha mostra e spiega la mini-patch “Don't Panic” e le sue origini nella Guida Galattica per Autostoppisti di Douglas Adams. Oltretutto, per una felice coincidenza, la missione di Samantha è la numero 42 (anche se all'incontro indossa la polo della spedizione 43; è una storia complicata). La prossima settimana verrà reso pubblico il poster della missione, che Sam preannuncia sarà “epico!”.
37:45. Si discute di eventuali protocolli e procedure in caso d'incontro con forme di vita extraterrestri. Terry e Samantha dicono che non c'è un protocollo per queste cose, ma presumono che la procedura sarà semplice: “Contenimento!” (presumibilmente l'incontro sarà con batteri o simili).
38:40. Terry segnala che uno dei problemi medici principali delle lunghe permanenze in assenza di peso è l'alterazione della vista. Nei voli di breve durata del passato, circa il 30% degli astronauti tornava a Terra con problemi di vista, che però poi si sistemavano da soli. Oggi, invece, il 60% degli astronauti che partecipa a missioni di lunga durata ha questi problemi e per alcuni di loro la vista risulta degradata in modo permanente (non è il tipo di cosa che vuoi che ti capiti, se vai su Marte e quando arrivi non ci vedi più). Uno degli esperimenti che condurrà Terry su se stesso sarà proprio una serie di esami per capire meglio questo fenomeno e trovare come rimediare. Nota, inoltre, che uno dei problemi del passato, ossia la perdita drastica di massa ossea, oggi è stato risolto con l'esercizio fisico, i medicinali e l'alimentazione, per cui gli astronauti di oggi tornano a Terra con solo lo 0.3% di perdita di massa ossea.
50:10. Emozionati ora che si avvicina la partenza? Samantha dice che la botta emotiva probabilmente arriverà quando inizieranno le due settimane di quarantena appena prima del volo. Cosa porterai a bordo? Un pigiama comodo, regali per famiglia e amici, libretti di poesie, gadget per dimostrazioni scientifiche e una bandiera ricordo per il gruppo WeFly (pattuglia di piloti acrobatici disabili); nessuno dei suoi gadget elettronici preferiti, perché le batterie standard sono vietate (possono incendiarsi). Per lei volare nello spazio e trasformarsi nel giro di cinque anni da un'appassionata di spazio a una persona in grado di lavorare sulla Stazione Spaziale è un sogno di una vita che si avvera.
Potete seguire Samantha, Terry e Anton su Twitter: sono rispettivamente @AstroSamantha, @AstroTerry e @AntonAstrey.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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