Non lo linko per non fare favori alla crescente tendenza a scrivere articoli acchiappaclic privi di qualunque contenuto utile, e non lo cito neanche tramite Archive.is perché il testo completo è riservato agli abbonati.
Non mi sembra corretto commentarlo in dettaglio senza averlo letto integralmente, cosa che non posso fare perché non sono abbonato al Sole e non ho tempo per scavalcare le “protezioni” del giornale.
Ma azzardo un paio di previsioni:
- lo “sperimentatore” ha usato le prime colonnine che ha trovato in giro, invece di scegliere quelle più a buon mercato o premunirsi con tessere che danno sconti fortissimi, e quindi ha pagato le tariffe massime;
- per la stima delle durate ha immaginato un viaggio a gasolio di 768 km senza soste, nemmeno per un tramezzino e una pipì. Non posso che complimentarmi per la sua inappetente brama di mortificarsi e per la resistenza della sua vescica simulata.
Bisognerebbe poi capire perché Simonluca Pini senta il bisogno di fare un viaggio di quasi 800 km da centro città a centro città in auto, quando esistono treni ad alta velocità che fanno lo stesso tragitto e in meno tempo. E non sono treni a gasolio. Invece di tenersi la pipì e guidare come un ossesso per sette ore di fila trangugiando un Camogli, Pini avrebbe potuto immaginare di sedersi in Frecciarossa e rilassarsi leggendo un buon libro. Ma non l’ha fatto, perlomeno nella parte pubblicamente leggibile dell’articolo.
A cosa servono articoli del genere? Il loro contenuto informativo è nullo. L’unica utilità di questa fuffa è attirare clic e fomentare discussioni inutili fra tifosi e hater e confortare gli umarell che hanno paura di qualunque cambiamento.
Intanto, da chi usa l’auto elettrica concretamente e intensamente per lavoro arrivano dati come questi:
La persona fa il tassista su lunghi tragitti, in Italia, e usa una Tesla Model X che ha un consumo piuttosto elevato (circa 250 Wh/km). Quei quasi 50.000 kWh consumati in un anno equivalgono quindi a circa 200.000 km di percorrenza e sono costati 1.758 euro. Con il gasolio a 1.836 euro di prezzo medio (dati MISE) e ipotizzando ottimisticamente 20 km/litro, 200.000 km sarebbero 10.000 litri di carburante, quindi circa 18.000 euro di spesa. Togliendo i 1.758 euro di spesa di corrente, restano circa 16.000 euro di risparmio in un anno. Per non parlare di cambi olio e tagliandi su quei 200.000 km. Che, ripeto, sono stati fatti per lavoro e in un singolo anno, con buona pace di chi pensa che l’auto elettrica sia un giocattolo che non si può usare per grandi percorrenze.
C’è chi ha capito che l’elettrico fa risparmiare, e che più lo usi e più risparmi, e chi si fida degli articoli acchiappaclic dei giornali.