Samantha Cristoforetti ha tweetato poco fa questa bellissima foto di saluto dalla Cupola della Stazione Spaziale Internazionale: oggi rientrerà a Terra insieme allo statunitense Terry Virts e al russo Anton Shkaplerov a bordo di una capsula russa Soyuz.
Se volete seguire il rientro in streaming, avete a disposizione NASA TV, ESA e AstronautiCAST. Anche la Rai trasmetterà alcune fasi su Rainews24 e Rainews.it. Su Ustream ci sono le comunicazioni radio, che a volte includono l'audio di bordo della Soyuz. Io sto facendo un livetweet su @disinformatico.
Qui sotto trovate la cronologia prevista per il rientro; tutti gli orari sono riferiti all'ora dell'Europa Centrale. Questo articolo verrà aggiornato man mano che si evolve la giornata.
8:55. Saluti dell'equipaggio e chiusura dei portelli fra Soyuz e Stazione.
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Un ultimo selfie. |
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Qualche lacrima di commozione è inevitabile. |
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A zero g le lacrime s'attaccano alle ciglia invece di colare. |
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Foto di gruppo prima di salutarsi. |
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Altra foto di gruppo. Il fotografo è Scott Kelly. |
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Sam abbraccia Gennady Padalka... |
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...Mikhail Kornienko... |
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...e Scott Kelly, che restano a bordo della Stazione. |
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Il portello della Soyuz è chiuso. Sam, Terry e Anton hanno lasciato la Stazione e sono a bordo della Soyuz. |
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Gennady chiude il portello della Stazione. |
Depressurizzazione monitorata del volume fra i due veicoli intanto che Sam, Terry e Anton indossano le sottotute anti-g Kentavr e poi le tute esterne Sokol e chiudono il Modulo Orbitale della Soyuz (che verrà successivamente sganciato; l'equipaggio sta nel Modulo di Rientro).
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Schema di una Soyuz. L'equipaggio sta nella parte centrale (Descent Module); gli altri due moduli vengono sganciati durante la discesa e si disintegrano nell'atmosfera. |
Anton, comandante della Soyuz, si siede al centro; Sam sta a sinistra e Terry a destra. Si effettuano gli ultimi controlli di tenuta delle tute e del portello del Modulo di Rientro. La Soyuz inizia a usare l'alimentazione autonoma e i ganci sul modulo Rassvet della Stazione vengono aperti, in modo che la Soyuz sia trattenuta soltanto dai propri ganci. Cinque minuti prima dello sgancio, viene acceso il sistema di attracco e vengono dati gli ultimi comandi prima del distacco.
12:17:30. La Stazione disattiva i motori di manovra della sezione russa per evitare interferenze nell'assetto della Stazione durante lo sgancio; i giroscopi della sezione statunitense entrano in Fine Attitude Hold Mode, ossia tengono perfettamente stabile la Stazione (che è intrinsecamente instabile).
12:18:30. Sequenza di sgancio. La Soyuz inizia ad aprire i propri ganci.
12:20:00. Separazione fisica fra Soyuz e Stazione, prodotta da quattro dispositivi a molla. La Soyuz si allontana a circa 10 cm al secondo per circa tre minuti, senza usare i motori di manovra.
12:23:00. La Soyuz è a circa 20 metri dalla Stazione e accende brevemente i motori di manovra per accelerare, poi cambia assetto per prepararsi alla manovra successiva.
12:24:30. Nuova accensione dei motori di manovra. Le due accensioni consentono alla Stazione di non dover variare il proprio assetto, come invece avveniva in passato, e quindi consentono di risparmiare il propellente di manovra. L'equipaggio compie poi un'orbita e mezza intorno alla Terra, allontanandosi progressivamente dalla Stazione.
14:51:17. A 12 km dalla Stazione viene acceso il motore principale per il rientro. L'accensione dura 4 minuti e 40.3 secondi e produce un delta V (variazione di velocità) di 128 m/s (460 km/h).
14:55:58. Fine dell'accensione di rientro. Quota 412.5 km, velocità 7,24 km/s (circa 26.000 km/h).
15:09:11. Attraversamento dell'equatore a 399 km di quota.
15:18:00. Separazione del Modulo Orbitale e del Modulo di Servizio dal Modulo di Rientro (che ospita gli astronauti). Quota a 140 km, velocità 7,57 km/s (27.250 km/h). Il Modulo di Rientro usa i propri motori di manovra per rivolgere il proprio scudo termico in avanti lungo la direzione di caduta.
15:20:48. Contatto con l'atmosfera sopra il confine fra Iran e Iraq. Quota 100 km, velocità 7,62 km/s (circa 27.400 km/h).
15:22:17. Inizia una serie di manovre per variare la portanza e dirigere il rientro del veicolo per farlo atterrare a 148 km a sud est della cittadina di Dzhezkazgan, in Kazakistan. Quota 80.3 km, 7,62 km/s (circa 27.400 km/h). La Soyuz frena contro l'atmosfera, convertendo la propria velocità in calore, che viene assorbito dallo scudo termico. La compressione dell'atmosfera davanti allo scudo genera un muro d'aria ionizzata che impedisce le comunicazioni radio.
15:26:56. Picco di decelerazione: 3,9 g. Quota 35,2 km, velocità 2,2 km/s (circa 7920 km/h).
15:28:58. A 10,8 km di quota e 212 m/s (circa 760 km/h) di velocità, apertura dei due paracadute guida. Quando la velocità è scesa a 80 m/s (circa 290 km/h), apertura del paracadute primario, che riduce la velocità a 6,5 m/s (circa 24 km/h). L'equipaggio sgancia lo scudo termico, sfiata il propellente residuo, sgancia le coperture dei finestrini e bilancia la pressione interna con quella esterna.
15:43:18. Accensione dei razzi di frenata un secondo prima dell'impatto al suolo.
15:43:19. Atterraggio in Kazakistan, dove la temperatura è circa 29°C e manca circa un'ora e mezza al tramonto. La capsula viene raggiunta dalle squadre di recupero, che provvedono a estrarre l'equipaggio.
17:27:00. Tramonto.
17:43 circa. Partenza dal sito di atterraggio. Due ore di volo in elicottero fino a Karaganda. Sam e Terry andranno direttamente a Houston per un periodo di semi-quarantena, allo scopo di proteggerli da infezioni mentre il loro sistema immunitario è depresso a causa della permanenza nello spazio.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.