Dal Regno Unito arriva la notizia della condanna di Mohammed Khalid Jamil, gestore di una società denominata Smart Support Guys, che aveva sede a Luton ma impiegava il personale di un call center in India per effettuare queste chiamate truffaldine a raffica. Le vittime venivano convinte, grazie a un trucco informatico, a installare del software di sicurezza o del malware e a pagare per il servizio fornito. La truffa di Jamil faceva installare alle vittime l'antivirus di base di Microsoft, che è gratuito, ma chiedeva per questo software da 50 a 220 franchi (40-180 euro).
Molti si chiedono se davvero c'è chi abbocca trappole di questo genere: secondo un sondaggio del 2011, il 22% delle persone che riceve la chiamata ci casca. I criminali lavorano sui grandi numeri, effettuando campagne telefoniche a tappeto. Chi le riceve non si rende conto di essere solo uno dei tanti bersagliati a caso e questa selezione apparente contribuisce a rendere credibile la truffa.
Purtroppo la condanna è piuttosto lieve (multa e spese legali, pena detentiva sospesa), per cui farà poco per scoraggiare questo genere di crimine.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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