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CryptoDefense cifra i dati delle sue vittime per ricattarle. Dimenticando la chiave sul loro PC

4 de Abril de 2014, 6:21 , por Desconhecido - 0sem comentários ainda | No one following this article yet.
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Da qualche tempo stanno facendo danni consistenti gli attacchi informatici basati sul ricatto: il criminale invia alle vittime un malware (spesso annidato in un allegato alla mail) che cifra i documenti informatici presenti sul PC o sulla rete delle vittime stesse e poi chiede un riscatto per rivelare la complicatissima password di decifrazione. Chi si fa infettare e non ha una copia di sicurezza dei propri dati rischia di perdere tutti i documenti di lavoro, con effetti potenzialmente devastanti.

Fra gli esemplari di questo genere di malware, denominato ransomware, spicca CryptoDefense: i suoi creatori hanno incassato oltre 30.000 dollari al mese dalle proprie attività illegali. I criminali pensavano di aver costruito una trappola letale: cifratura basata su chiave RSA a 2048 bit, raddoppio del riscatto dopo quattro giorni, uso della rete Tor per effettuare il pagamento (rigorosamente in bitcoin, difficili da tracciare). Il malware include anche dettagliate istruzioni per attivare il software Tor.

Ma i criminali hanno commesso un errore di proporzioni epiche: il loro malware lascia sul computer della vittima una copia della chiave di decifrazione, nascosta, come racconta Symantec, nella cartella Application Data - Application Data - Microsoft - Crypto - RSA folder del computer aggredito.

Meglio, comunque, non contare sugli errori di programmazione dei criminali e fare prevenzione tenendo aggiornato l'antivirus e facendo attenzione prima di aprire qualunque allegato, anche se proviene apparentemente da un mittente attendibile.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/Disinformatico/~3/3fxuU6dHbMo/cryptodefense-cifra-i-dati-delle-sue.html

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