C'è una falla in Instagram che permette di rubare gli account di chi lo usa su una rete Wi-Fi pubblica: la correzione è stata promessa, ma non è ancora attiva, per cui fino a quel momento è meglio usare Instagram soltanto su reti Wi-Fi private (o che non possano ospitare aggressori) oppure tramite la trasmissione dati della rete cellulare.
Stando alla descrizione di questa falla, rubare un account Instagram via Wi-Fi è davvero semplice a causa di una scelta tecnica ottusa da parte di Facebook, a riprova dell'idea che noi utenti, per i gestori dei social network, siamo carne da cannone: della nostra sicurezza e della nostra privacy, a loro, non frega assolutamente nulla.
Il problema è stato segnalato a Facebook da uno sviluppatore londinese, Stevie Graham, che però si è sentito dire che non verrà ricompensato per la sua segnalazione responsabile, come invece è avvenuto in altri casi, perché la falla è già nota a Facebook. Per cui ha deciso di rendere pubblica la vulnerabilità, in modo da spingere finalmente Facebook (proprietaria di Instagram) a sistemarla invece di ignorarla.
La falla sta nel fatto che l'app di Instagram usa l'HTTP per buona parte del proprio scambio di dati: il nome dell'account e il relativo numero vengono scambiati senza cifratura, per esempio, e c'è un cookie che può essere intercettato per accedere a Instagram spacciandosi per l'utente senza doversi riautenticare, potendo quindi leggere i messaggi dell'utente e postare a suo nome.
La tecnica è questa: l'aggressore si collega alla stessa rete Wi-Fi usata dalla vittima. Non importa se la rete è cifrata (Graham specifica WEP) o aperta. Poi l'aggressore mette la propria interfaccia di rete in modalità promiscua, ascoltando tutto il traffico della rete Wi-Fi, e lo filtra alla ricerca di riferimenti a i.instagram.com. Quando la vittima si collega a Instagram su quella rete Wi-Fi, l'aggressore cattura il cookie che viene trasmesso e lo usa per sostituirsi alla vittima e controllare il suo account. Tutto qui.
I dettagli sono descritti in questo post di Graham: nei miei test fatti di corsa, tuttavia, non sono riuscito a replicare l'attacco sui miei account Instagram usando dispositivi iOS e Android su una mia rete Wi-Fi senza cifratura. Se qualcuno riesce a fare di meglio, lo segnali nei commenti.
L'attacco è molto simile al Firesheep di qualche anno fa, tanto che Graham l'ha battezzato Instasheep. Un attacco praticamente identico è descritto qui da Mazin Ahmed, che consiglia di evitare l'app e di usare invece il sito Web per accedere a Instagram da dispositivi mobili.
Resta valida la raccomandazione di sempre: qualunque cosa postiate su un social network, date per scontato che sia pubblica e intercettabile.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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