Oggi è arrivata dalla RSI la notizia che un cliente di una banca luganese non meglio precisata si è trovato con il conto bancario alleggerito di un milione di franchi. Come è stato possibile? Intrusi informatici superscaltri che hanno violato i sistemi informatici della banca? Noooo. Semplicemente, il cliente “effettuava i pagamenti per e-mail”.
E così, come era ovvio che dovesse accadere, un aggressore dall'estero (genericamente dall'Asia, secondo l'articolo) ha preso il controllo della sua casella di mail e l'ha usata per mandare alla banca ordini di bonifico verso “un conto estero aperto per l'occasione” e poi “ha prelevato i soldi ed è scomparso prima che si scoprisse l'ammanco”.
Non si sanno ancora i dettagli della vicenda, che ora è sotto indagine da parte della magistratura, ma per quel poco che conosco dell'ambiente bancario ticinese non sarei sorpreso se la banca avesse avvisato il cliente del rischio colossale di usare a) una mail in chiaro b) per dare ordini di bonifico con importi milionari c) verso conti non preventivamente concordati, e il cliente avesse insistito per mantenere un metodo di dare disposizioni che non lo facesse tribolare con codici, password e altre menate da informatici. Tanto, cosa poteva mai andare storto?
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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