Finfisher ha fruttato ai suoi creatori circa 50 milioni di euro. Questi sono alcuni dei suoi clienti: in Europa spicca l'Italia insieme al Belgio e ai Paesi Bassi. Insieme al software sono disponibili anche i log dell'assistenza clienti di FinFisher, che contengono dati molto interessanti, compresi gli indirizzi IP dei “bersagli” e degli “agenti”.
Un aspetto particolarmente interessante per l'utente comune è che la società di sicurezza francese VUPEN Security ha collaborato con FinFisher fornendo vulnerabilità (exploit) che non rende pubbliche. Non è la prima volta che VUPEN è stata denunciata giornalisticamente per questo comportamento: anzi, VUPEN se ne vanta pure (Forbes, 2012; grazie a @flameeyes per la segnalazione).
Giusto per capirci: una società di sicurezza scopre una falla in un sistema operativo e invece di pubblicarla responsabilmente per consentirne la correzione, la tiene per sé e la rivela soltanto a chi realizza prodotti di sorveglianza. Questo significa che la falla nota non viene corretta neppure nei sistemi degli utenti onesti e innocenti.
Qui non si tratta più di argomentare se sia giusto o meno che un governo che voglia definirsi democratico abbia strumenti di sorveglianza così potenti e pervasivi, perché c'è sempre chi invoca la scusa (discutibile) che questi strumenti sono necessari per la lotta al terrorismo e al crimine organizzato. Qui siamo di fronte all'equivalente di avere un meccanico che scopre un difetto letale in una marca di automobili e lo rivende alla polizia, invece di segnalarlo al fabbricante, lasciando che continui a esserci (e sia scopribile da malintenzionati) in tutte le auto di quella marca. Compresa la vostra.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
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