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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , von profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Il mio corso online di giornalismo digitale a prezzo ribassato fino al 2 giugno

May 24, 2019 11:35, von Il Disinformatico

Ricordate il corso online di giornalismo digitale che ho realizzato con Suisse Vague/Lezionidalfuturo.com? Fino al 2 giugno costa meno: 149 franchi svizzeri (circa 133 euro).

Il corso spiega tutte le tecniche che uso quotidianamente come giornalista e come debunker ed è composto da sei lezioni, per un totale di circa 85 minuti.

Il video seguente è l’introduzione al corso: il link al corso vero e proprio è qui.


Non è gratuito, perché creare un corso e fare un video, ahimè, costa e richiede tempo. Parte del costo arriva a me, per cui partecipare è anche un modo per contribuire al mio sostentamento e consentirmi di continuare a offrire informazioni gratuite e senza pubblicità come quelle di questo blog.


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Come truccare (male) un voto telefonico

May 24, 2019 5:46, von Il Disinformatico

Mikella Abramova ha vinto la sesta stagione del concorso canoro televisivo per giovani talenti Голос.Дети (pronuncia secondo Google Translate), ossia l’edizione russa di “The Voice” per bambini. Ha ottenuto il 56,5% dei voti telefonici, ma la sua vittoria è stata annullata dalla rete televisiva di stato che trasmette il concorso.

Un’indagine informatica ha infatti scoperto che a favore della giovane cantante erano arrivati oltre 8000 SMS da circa 300 numeri differenti, più 30.000 telefonate di voto, mentre gli altri concorrenti avevano ricevuto al massimo 3000 preferenze, e fin qui nulla di male.

Ma la cosa strana è che i messaggi a favore di Mikella Abramova sono arrivati tutti da numeri dello stesso operatore telefonico che non erano associati a nessun abbonato, mentre le chiamate sono arrivate da numeri di telefoni sequenziali.

Non solo: nei messaggi di voto è rimasto anche un pezzo di codice di programmazione, che ha permesso agli investigatori di dimostrare che i voti erano arrivati da un sistema automatizzato di spamming telefonico. Purtroppo neanche i concorsi per bambini sono al riparo dai trucchi digitali ed è quindi necessario prendere contromisure tecniche più sofisticate, come ha promesso di fare la rete TV russa.


Fonti: BBC, Naked Security.




Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Quello che postate su Snapchat può essere visto dai dipendenti di Snapchat

May 24, 2019 3:45, von Il Disinformatico

C’è ancora parecchia gente che pensa che i social network siano luoghi nei quali possono esistere spazi realmente privati e quindi si lascia andare a confidenze e immagini intime senza rendersi conto che chi lavora per questi social network ha spesso il potere di leggere e vedere tutto quello che passa attraverso i computer dell’azienda.

Stavolta è il caso di Snapchat: grazie a un’indagine pubblicata da Joseph Cox su Motherboard/Vice.com, oggi sappiamo che esiste SnapLion, uno strumento interno usato dai dipendenti di Snapchat per accedere ai dati degli utenti, e sappiamo che questo strumento è stato abusato per spiare gli utenti.

Nonostante le promesse di riservatezza del social network, come la crittografia end-to-end attiata a gennaio 2019, i dipendenti sono stati in grado di accedere ai dati degli utenti, compresa la geolocalizzazione, le immagini, i numeri telefonici e gli indirizzi di mail. Sono a loro disposizione in particolare gli Snap, ossia le foto e i video che teoricamente spariscono dopo essere stati ricevuti dal destinatario o durano al massimo 24 ore se pubblicati nelle Storie.

Va detto che strumenti come SnapLion sono necessari per la gestione di qualunque social network, per esempio per rispondere alle richieste di informazioni provenienti da autorità giudiziarie o per contrastare il bullismo e gli abusi da parte degli utenti, e ci sono norme aziendali che vietano e puniscono l’uso illecito di questi strumenti di monitoraggio. Ma ogni azienda è ovviamente composta da singoli dipendenti, che vanno e vengono, ciascuno col proprio livello personale di rispetto delle regole.

Non è il primo caso di abuso: Motherboard segnala casi di licenziamento da Facebook per stalking effettuato da dipendenti nei confronti degli ex partner mediante gli strumenti aziendali, e Uber si è addirittura vantata di avere una “God View” che permette di vedere la localizzazione in tempo reale di tutti gli utenti e conducenti oltre che di spiare ex partner, politici e celebrità.

Tenetelo presente quando scrivete o postate immagini nei social network.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



La Trascrizione Istantanea di Google elimina le barriere di comunicazione

May 23, 2019 22:13, von Il Disinformatico

Immaginate di dover parlare con una persona che ha difficoltà di udito o è completamente sorda, oppure sta semplicemente dall’altra parte di un vetro e non vi può sentire.

Scrivere quello che volete dire e poi mostrarlo sarebbe fattibile ma molto lento; in molti casi non sarebbe praticabile. Non tutti conoscono il linguaggio dei segni.

Ma se aveste a disposizione uno strumento che trascrive per voi quello che state dicendo, mentre lo state dicendo, sarebbe molto più facile comunicare. Lo strumento ce l’avete: è un qualunque smartphone Android recente che supporti Android 5.0 o successivo. Vi manca solo l’app apposita, che è Trascrizione Istantanea (Live Transcribe) di Google.

L’app è in grado di riconoscere e trascrivere oltre 70 lingue, e lo fa con una velocità, precisione e fluidità impressionanti, con tanto di punteggiatura e riconoscimento di molti titoli di film, libri e canzoni e di nomi di persone famose.

È facilissima da usare: una volta installata, la si lancia quando serve e si sceglie la lingua da trascrivere, poi si gira lo schermo del telefonino verso chi deve leggere la trascrizione. Tutto qui.

L’interlocutore può rispondere a voce oppure digitando sullo smartphone in un’area separata dello schermo. È possibile scegliere le dimensioni dei caratteri in modo che quello che viene trascritto sia visibile anche da lontano o chi ha limitazioni della vista. L’audio delle conversazioni, dice Google, non viene conservato dall’azienda.

L’app è utile anche per avere una rapida trascrizione immediatamente disponibile di una lezione, di un’intervista o di un discorso, oppure per capire il parlato di un film che non ha i sottotitoli.

La prossima versione, che verrà rilasciata a giugno, sarà anche in grado di descrivere sullo schermo i suoni captati: per esempio quelli di un cane che abbaia o di qualcuno che bussa alla porta. Sarà inoltre in grado di copiare e salvare il testo trascritto. Provatela: è spettacolare.


Fonti: Engadget, Android, Google.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



No, il Pentagono non ha “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO”

May 23, 2019 21:07, von Il Disinformatico

Moltissime testate giornalistiche stanno pubblicando la “notizia” secondo la quale il Pentagono avrebbe “finalmente ammesso che sta tuttora indagando sugli UFO” e viene menzionata “un'iniziativa governativa segreta denominata Advanced Aerospace Threat Identification Program (Aatip)”.

Addirittura, un portavoce del Pentagono, Christopher Sherwood, avrebbe “riconosciuto che il dipartimento sta ancora indagando sui presunti avvistamenti di astronavi aliene.” (Tio.ch; Swissinfo.ch; ANSA; i link portano a copie permanenti su Archive.org).

È una stupidaggine, e per scoprirlo basta usare gli strumenti del giornalismo informatico.

Una ricerca in Google con le parole più significative della notizia, ossia il nome del portavoce e la sigla dell’iniziativa, porta subito alle fonti originali, che sono in lingua inglese e tra le quali spicca l’immancabile tabloid britannico The Sun. Chiunque faccia giornalismo serio sa che se c’è una fonte della quale non è opportuno fidarsi, è proprio il Sun.


Se si va a leggere l’articolo del Sun (copia permanente su Archive.org), salta fuori che è firmato da “Aletha Adu for Sun Online and Steven Greenstreet for NY Post”. In coda all’articolo c'è anche l’indicazione della fonte usata dal Sun: “A version of this story originally appeared on the NY Post.” E nel testo dell’articolo del Sun c'è anche un link alla notizia originale sul New York Post (copia permanente su Archive.org).

Leggendo sulla fonte originale (il NY Post) la dichiarazione del portavoce del Pentagono Christopher Sherwood, salta fuori che il portavoce non ha affatto parlato di “presunti avvistamenti di astronavi aliene”, come il NY Post vuole furbescamente suggerire con la sua grafica inequivocabile:



Sherwood ha infatti parlato di “aircraft”, ossia aerei, non di spacecraft (veicoli spaziali):

“The Department of Defense is always concerned about maintaining positive identification of all aircraft in our operating environment, as well as identifying any foreign capability that may be a threat to the homeland"

“The department will continue to investigate, through normal procedures, reports of unidentified aircraft encountered by US military aviators in order to ensure defense of the homeland and protection against strategic surprise by our nation’s adversaries.”

In traduzione: “Il Dipartimento della Difesa si preoccupa sempre di mantenere un’identificazione positiva di qualunque aereo nel nostro ambiente operativo, nonché di identificare eventuali risorse straniere che possano rappresentare una minaccia al territorio nazionale”; “Il Dipartimento continuerà a investigare, tramite le normali procedure, i rapporti di aerei non identificati incontrati dagli aviatori militari statunitensi per garantire la difesa del territorio nazionale e la protezione contro la sorpresa strategica da parte degli avversari del nostro paese.”

Le parole di Sherwood sono molto chiare: ci vuole una fantasia notevole, o una malizia ancora più notevole, per distorcerle e interpretarle come una rivelazione ufologica.

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Anche quel “finalmente ammesso”, che fa sembrare che sia stato smascherato chissà quale segreto, è una fandonia. La cosiddetta “iniziativa governativa segreta” AATIP è in realtà nota e documentata dal 2017, come spiega questo articolo del New York Times che ne traccia le origini in dettaglio. Lo stesso articolo del NYT spiega che non è vero che “Il Pentagono finora aveva sempre detto di aver chiuso l'Aatip nel 2012”: il Pentagono aveva invece detto che aveva cessato di stanziare fondi per l’AATIP in quell’anno. Due cose molto diverse.

L’AATIP era stato finanziato in gran parte su richiesta del senatore Harry Reid, che è noto per la sua passione per l’ufologia, e gran parte dei soldi era finita nelle casse di una società di ricerca aerospaziale gestita dal miliardario Robert Bigelow, amico del Senatore Reid e ufologo altrettanto convinto.

Una situazione insomma piuttosto discutibile, poco extra e molto terrestre, che si abbina però molto bene con un altro dettaglio.

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Infatti l’autore dell’articolo del New York Post, Steven Greenstreet, non è un giornalista qualsiasi che racconta un fatto di cronaca. È anche lui un ufologo convinto, come dichiara nel suo profilo Instagram:




Aggiungiamoci anche il fatto che un collega debunker, UfoOfInterest, segnala una curiosa coincidenza: guarda caso sta per uscire sul canale TV History un “documentario” che parla proprio di questa “notizia”. History è quello di Alieni: nuove rivelazioni, tanto per capirci.

I see another circus. And I'd also like to know who's the puppeteer. pic.twitter.com/h4QFKYoTj6
— ufoofinterest.org (@ufoofinterest) May 23, 2019


Chi produce questo “documentario”? Una casa di produzione obiettiva e giornalisticamente distaccata? Non proprio. Si tratta della To The Stars Academy, come nota sempre UfoOfInterest: un’organizzazione diretta da Tom deLonge, quello dei Blink-182 e noto ufologo convinto, tanto da dichiarare di aver dovuto “lasciare la band” per dedicarsi “allo studio degli alieni” (Virginradio.it).

La dirigenza della To The Stars Academy include anche Hal Puthoff: il fisico che credette di aver scoperto i poteri paranormali di Uri Geller e fu smentito dal prestigiatore James Randi, come ben raccontato a suo tempo da Piero Angela. Un incidente che non depone a favore della sua cautela nell’abbracciare l’insolito.

Il team della TTSA include inoltre Luis Elizondo, che guarda caso è l’ex gestore dell’iniziativa “segreta” AATIP del Pentagono, come nota il New York Times.

Com’è piccolo il mondo.

Insomma, la “notizia” è non solo falsa: ha anche tutta l’aria di essere stata scritta a scopo autopromozionale da ufologi che se la suonano e se la cantano tra loro e intanto vendono pseudodocumentari alle reti televisive. Suggerirei un po’ di sano scetticismo.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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