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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , von profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

No, Facebook non vi mostrerà gli stessi 26 amici e nessun altro

February 9, 2018 8:17, von Il Disinformatico

Avete visto un post che vi avvisa che Facebook ha cambiato algoritmo e che quindi d’ora in poi mostrerà sempre e solo i post di 26 vostri amici se non rispondete al messaggio almeno con un commento breve? Allora, fermatevi subito: è una bufala.

Se avete condiviso questo avviso, spiegate privatamente i vostri amici che si tratta di una bufala, non commentate il post e non cliccate “Mi piace” o altro sul post. Non fatelo circolare, neanche pensando “non si sa mai”, altrimenti non ce ne libereremo mai.

Il testo italiano dell’avviso è più o meno di questo genere:

Come evitare di sentire gli stessi 26 amici di FB e nessun altro. Ecco un post che spiega perché non vediamo tutti i post dei nostri amici.
Il feed di notizie mostra di recente solo i post delle stesse poche persone, circa 25, ripetutamente gli stessi, perché Facebook ha un nuovo algoritmo.
Il loro sistema sceglie le persone per leggere il tuo post. Tuttavia, vorrei scegliere per me stesso, quindi, ti chiedo un favore. Se leggi questo messaggio lasciami un breve commento, un "ciao", un adesivo, qualunque cosa tu voglia, così apparirai nel mio feed di notizie.
Altrimenti Facebook sceglie chi mostrarmi e invece e non ho bisogno di facebook per scegliere i miei amici!
Non esitare a copiare e incollare sulla tua parete in modo da poter avere più interazione con tutti i tuoi contatti e bypassare il sistema. Ecco perché non vediamo tutti i post dei nostri amici.
Grazie per l'avviso di chi ha già copiato e incollato quanto sopra. Tieni il dito premuto ovunque in questo post e apparirà "copia". Clicca "copia". Poi vai sulla tua pagina, inizia un nuovo post sulla tua pagina, quindi metti il ​​dito ovunque nel campo vuoto. "Paste" apparirà e fare clic su Incolla. Waaa laa, hai appena copiato e incollato!

La diceria circola in varie lingue e in molti paesi ed è stata sbufalata da Snopes.com, che ha spiegato che si tratta di una burla per vedere quanto sono creduloni gli utenti. È vero che ai primi di gennaio Facebook ha davvero annunciato un cambiamento nelle regole che determinano i contenuti del newsfeed, ma le nuove regole fanno esattamente il contrario di quello che dice l’avviso: danno più importanza e visibilità ai post degli amici a discapito dei post dei siti di notizie.

L’intento di Facebook è combattere le notizie false, ma queste nuove regole hanno l’effetto di promuovere proprio bufale come questa se vengono fortemente condivise, commentate o likeate dagli amici. Il consiglio degli esperti è quindi di non cliccare “Mi piace” su questo falso avviso, non condividerlo e non commentarlo, neanche per dire che è una bufala: tutto questo non farebbe altro che aumentare il ranking e quindi l’importanza dell’avviso per Facebook. La cosa migliore è avvisare privatamente ed educatamente gli amici che ci sono cascati.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Thiscrush, social network per insulti?

February 9, 2018 8:09, von Il Disinformatico

Probabilmente avete notato, in molti profili Instagram, un riferimento a Thiscrush.com: è un servizio di messaggistica che si basa sull’idea di offrire agli ammiratori o innamorati una bacheca anonima per dichiararsi (“this crush” vuol dire appunto “questa cotta”) oppure per mandare complimenti senza avere problemi di timidezza. I messaggi anonimi possono essere pubblici, ossia visibili a tutti, oppure privati e quindi visibili solo al proprietario del profilo.

Le avvertenze del sito raccomandano di non usarlo a chi ha meno di 18 anni, ma il consiglio è ampiamente ignorato e Thiscrush è molto popolare fra i giovanissimi. Molti si iscrivono perché lo fanno i loro amici e con la speranza di ricevere complimenti, ma finiscono quasi sempre sommersi da insulti e messaggi d’odio, favoriti dall’anonimato.

C’è anche chi cerca di trasformare questa pioggia di cattiverie in una sfida personale, tentando di ribattere in maniera spiritosa o ancora più aggressiva, spesso registrando e ripubblicando questi battibecchi su altri canali social, nella speranza di dimostrare di essere capace di tener testa ai provocatori. Ma è un passatempo decisamente poco costruttivo che sfocia facilmente in episodi di bullismo online.

In sostanza Thiscrush è un altro tentativo di guadagnare soldi sfruttando le emozioni, i sentimenti e il tempo degli adolescenti, che vengono bombardati di pubblicità, e di conseguenza è piuttosto invadente: come dichiarato dalla sua pagina informativa (che non legge mai nessuno), Thiscrush raccoglie nomi, date di nascita, indirizzi di mail e numeri di telefono degli utenti, insieme alle loro preferenze e interessi, per poi vendere queste informazioni alle società di marketing.

La dichiarazione di Thiscrush sui dati raccolti.


La soluzione più semplice sarebbe stare alla larga da qualunque servizio che consenta l’anonimato a senso unico, quello in cui tutti sanno chi sono io ma io non so chi sono tutti quelli che mi scrivono, ma la tentazione di unirsi a Thiscrush perché lo stanno facendo tutti gli amici è forte, per cui è meglio perlomeno adottare alcune precauzioni.

  • La prima è rifiutare gli anonimi, con l’opzione apposita sotto Account Settings (Do not allow anonymous posts to my page): questo spesso scoraggia gli insulti. 
  • La seconda è usare per Thiscrush una password differente da quella usata altrove, per evitare che un furto della password di Thiscrush (facilissimo, visto che fra l’altro la pagina di login non è nemmeno in https) consenta di accedere per esempio anche agli altri profili social, alla mail e magari a foto o informazioni private.
  • La terza è non dare mai a nessuno informazioni personali, come l’indirizzo di casa o la scuola frequentata: i nostri veri amici sanno già queste cose e chi ce le chiede online ha di solito pessime intenzioni. Ovviamente se includete il vostro indirizzo Thiscrush nel vostro profilo Instagram, come fanno in tanti, è facile sapere chi siete e (se avete la localizzazione accesa) dove abitate.

La schermata di login di Thiscrush è senza https
(e la versione https non risponde).

Conviene inoltre non dare troppo credito ai vari siti e video che propongono trucchi per identificare gli anonimi: in realtà funzionano poco o non funzionano del tutto e fanno credere erroneamente che in caso di molestie si possa reagire rintracciando il molestatore o la molestatrice. È vero che si può chiedere a Thiscrush di mostrare l’indirizzo IP, ma una volta che avete l’IP del vostro molestatore, che cosa ve ne fate?

Infine vale la pena di ricordare che da Thiscrush si può uscire in qualunque momento in modo immediato e permanente, anche se le opzioni dell’account non spiegano come (le info sono nascoste qui): bisogna andare all’indirizzo


oppure digitare “thiscrush cancellare account” in Google per trovare quest’indirizzo. Come sempre, i social network rendono facile iscriversi ma difficile uscirne. Chiediamoci perché.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Il Dark Web, L’Unità e lo sbarco sulla Luna

February 8, 2018 20:26, von Il Disinformatico

Sembra difficile trovare tre cose più dissimili, ma in realtà il Dark Web, il quotidiano comunista L’Unità e lo sbarco sulla Luna del 1969 sono legati da una storia. Se avete sentito che il Dark Web è soltanto un covo di ladri, pedofili e truffatori, ho una piccola smentita da proporvi.

Oggi un lettore, Giuliano47, ha segnalato in un commento a questo articolo che aveva trovato su L'Unità del 22 luglio 1969, a pagina 5, un articolo che segnalava il fatto che le comunicazioni radio dell’allunaggio furono ascoltate in diretta tramite il radiotelescopio di Arcetri, fornendo una prova decisamente robusta del fatto che lo sbarco avvenne realmente: infatti un radiotelescopio è altamente direzionale e quindi se riceve segnali quando è puntato verso la Luna e questi segnali si spostano insieme a questo corpo celeste vuol dire che arrivano dalla Luna.

Giuliano ha citato un brano dell’articolo, intitolato "Attraverso i sassi lunari studieremo il sistema solare", ma sarebbe bello avere l’immagine dell’originale stampato e la sua trascrizione completa. Questo è il brano citato:

"Siamo riusciti ad avvicinare telefonicamente il prof. Righini verso le 13. Si era alzato da poco dopo una notte insonne passata nello "Studio 3" della televisione romana per seguire le varie fasi dell'allunaggio del Lem dell'Apollo 11, mentre i suoi collaboratori seguivano con il potente radio-telescopio del colle di Arcetri - che aveva visto quattro secoli fa innalzarsi verso il cielo il telescopio di Galileo - i drammatici momenti dell'allunaggio"

Il lettore segnala che l’archivio online de L’Unità è introvabile, ma una ricerca in Google fa emergere che in realtà esiste ancora, in forma non ufficiale, sul Dark Web qui.

Così ho lanciato Tor, ho raggiunto l’archivio, ho recuperato l’intero numero del 22 luglio 1969 e ne ho estratto l’articolo in questione:





Alcune parti sono quasi illeggibili: riuscite a decifrarle?

Questo è quello che sono riuscito a capire fin qui (gli asterischi indicano le parti indecifrate; la parte più interessante per il lunacomplottismo è in grassetto):

Primi commenti scientifici ai “messaggi” degli astronauti

Attraverso i sassi lunari studieremo il sistema solare

A colloquio con il professor Righini, direttore dell’Osservatorio astrofisico di Arcetri, e con il professor Califano, ordinario di chimica fisica all’Università di Firenze

Dalla nostra redazione

FIRENZE, 21

Aldrin, l’astronauta americano che ha messo per secondo il piede sulla Luna stamani alle *16, dopo pochi passi ha esclamato “Nel camminare si avverte una lieve tendenza a spostarsi all’indietro per ** soffice trama della superficie”. Subito dopo ha aggiunto “Le rocce lunari presentano una superficie polverosa, ma oltre che polverose sono anche scivolose”. Più tardi i due, mentre eseguivano i lavori del prelievo dei campioni lunari, hanno comunicato al centro di Houston che la superficie del nostro satellite appariva come gommosa. Questa ultima indicazione ha preso in contropiede sia gli scienziati della NASA sia i fisici e i chimici di tutto il mondo che fino ad oggi, sulla base delle rilevazioni ottenute con le strumentazioni terrestri, si erano fatti un concetto un po’ diverso sulla composizione della superficie selenica.

Per saperne qualcosa abbiamo interpellato il prof. Guglielmo Righini, direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, e il prof. Salvatore Califano, ordinario di chimica fisica all’Università.

Siamo riusciti ad avvicinare telefonicamente il prof. Righini verso le 13. Si era alzato da poco dopo una notte insonne passata nello "Studio 3" della televisione romana per seguire le varie fasi dell'allunaggio del Lem dell'Apollo 11, mentre i suoi collaboratori seguivano con il potente radio-telescopio del colle di Arcetri - che aveva visto quattro secoli fa innalzarsi verso il cielo il telescopio di Galileo - i drammatici momenti dell'allunaggio.

Il prof. Righini ci ha infatti spiegato che ad Arcetri i fisici **** fin dal primo **** l’impresa spaziale ***, tenendosi **** in contatto *** capsula spaziale **** conversazioni degli astronauti quando **** su una par *** lunghezza d’onda su cui era sintonizzato l’apparecchio di Arcetri e quando, prima del ****, la capsula americana ruotava intorno alla *** della Luna.

“La ***zione fatta sul suolo **** -- ha affermato il prof. Righini -- ha permesso di *** la esistenza di un esteso strato di *** dalla disgregazione delle rocce per effetto *** superficie *** fatto *** sembrava gommosa **** Sulla Luna manca questo *** intorno agli oggetti e pertanto l’adesione è maggiore. Anche l’effetto riscontrato dall’astronauta che ha estratto la ‘carota’ (Aldrin, con una specie di trapano pochi centimetri di suolo lunare n.d.r.), che gli è apparsa come umida, si può spiegare nello stesso modo. Tutto il mondo scientifico attende con giustificata ansia i risultati delle analisi che potranno essere fatte sui campioni del suolo lunare, questo perché essi ci potranno dire qualcosa di nuovo sulla ***

****

“Esso è dovuto alla mancanza di assorbimento di gas a causa del vuoto, al contrario di quanto avviene sulla terra dove la presenza dei gas tra suolo e piede facilitano [sic] lo scorrimento. Sulla luna ciò non avviene in quanto non esistono gas e quindi ci troviamo in condizioni di ‘vuoto spinto al massimo’. Dalle precedenti ****

lontani dal sole (per esempio Uranio [sic]) e questo spiega la sua diversa composizione rispetto a quella dei pianeti più interni o che addirittura sia stata catturata all’esterno del sistema solare”.

Carlo Degl’Innocenti

La prossima volta che qualcuno vi dice che il Dark Web contiene solo criminali, potrete citare questo controesempio.

Fra l’altro, ripescando dagli archivi del Disinformatico ho visto che Gianni Comoretto aveva commentato quasi dieci anni fa che “qui ad Arcetri abbiamo ancora conservato i nastri originali con la voce di Armstrong, ricevuta con l'antenna che era una volta disegnata nei biglietti da 2000 lire.”

Sarebbe bellissimo avere almeno una foto di quei nastri. Una copia del loro audio sarebbe un tesoro, oltre che una bella prova da mostrare ai dubbiosi. Non ai lunacomplottisti: sarebbe inutile.


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È arrivato LibreOffice 6.0

February 8, 2018 17:35, von Il Disinformatico

Libreoffice, la suite di applicazioni libera e open source per creare testi, presentazioni e fogli di calcolo, è arrivata alla versione 6.0 per Windows, Mac e Linux. Se volete scaricarla per provarla, la trovate presso Libreoffice.org anche in italiano. Le sue novità sono elencate qui.

Fate attenzione, però, se avete già installato versioni precedenti di LibreOffice: quando ho installato la versione 6.0 su un Mac sul quale c’era la 5.4, LibreOffice è andato in crisi, crashando all‘avvio. Quando l’ho riavviato, mi ha avvisato che avrebbe tentato il recupero dei file aperti e non salvati (non ce n’erano) ed è poi crashato di nuovo. La scena si è ripetuta ai successivi riavvii in un loop infinito.

Grazie a voi, e in particolare a @denteblu, ho risolto il problema usando questo trucco: ho forzato la chiusura di LibreOffice e poi con il Finder sono andato nella cartella Library utente (menu Go, tasto Alt premuto per rivelare la Library, clic su Library) e nella sua sottocartella Application Support/LibreOffice.

Qui ho trovato la cartella di nome 4, che contiene il profilo utente di LibreOffice, e l’ho rinominata. Ho riavviato LibreOffice, che stavolta è partito senza problemi, creando fra l’altro una nuova cartella 4 contenente un nuovo profilo. Unico inconveniente: le eventuali personalizzazioni fatte nella versione precedente vengono perse (compresi eventuali file di controllo ortografico e autocorrezione personalizzati) e vanno rifatte a mano.


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Falcon Heavy, debutto spettacolare per andare oltre Marte. Portando una Tesla

February 7, 2018 19:49, von Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2018/02/07 13:45. 

Oggi un razzo gigante privato, il più potente al mondo, spinto da ben ventisette motori, ha lanciato nello spazio per prova un’automobile, che ha trasmesso immagini surreali dal cosmo mentre si dirigeva verso un’orbita che la farà viaggiare per millenni tra l’orbita della Terra e quella degli asteroidi oltre Marte. E sul cruscotto ha scritto Don't Panic.

No, non è fantascienza.

Oggi SpaceX ha lanciato con successo per la prima volta il suo vettore Falcon Heavy: tre primi stadi Falcon 9 uniti insieme, per un totale di 27 motori attivi contemporaneamente, che hanno portato nello spazio un secondo stadio che trasportava un carico decisamente non standard, ossia la Tesla Roadster personale di Elon Musk, che a sua volta portava un “guidatore”, sotto forma di una tuta spaziale SpaceX posizionata come se fosse alla guida.

I due stadi esterni sono tornati sulla terraferma, con un elegantissimo atterraggio sincronizzato mai visto prima; il terzo ha tentato di atterrare su una nave appoggio nell’Oceano Atlantico, ma non c’è riuscito. Poco male: la missione primaria è compiuta e ora il carico è in rotta verso un’orbita che la farà viaggiare fra la Terra e Marte e oltre, ma senza mai incontrare il pianeta rosso per evitare il rischio di contaminazione biologica.

Questo è lo schema del complicatissimo profilo di volo:



C’è una bella animazione del volo, ma lasciate perdere. Ci sono le immagini vere. Tipo questa:
 

No, non è photoshoppata: è una vera Tesla Roadster che sta volando nello spazio.

Se state leggendo questo articolo nella notte di martedì 6, qui ci sono le immagini in diretta dalla Roadster, che è quella personale di Elon Musk, mentre si allontana sempre più dalla Terra, ruotando su se stessa (o più precisamente ruotando sull’asse del secondo stadio che la trasporta e sul quale è montata inclinata). Starman è il nome dato al manichino che indossa una tuta spaziale progettata da SpaceX.


Durante la notte (ora italiana) Elon Musk ha annunciato che l’orbita definitiva della Tesla Roadster la farà viaggiare ciclicamente fra l’orbita della Terra e quella della fascia di asteroidi tra Marte e Giove, quindi ancora più lontano delle previsioni iniziali:

Third burn successful. Exceeded Mars orbit and kept going to the Asteroid Belt. pic.twitter.com/bKhRN73WHF
— Elon Musk (@elonmusk) February 7, 2018


Fantastico. E tutto questo al volo di debutto e con un razzo privato, non pagato dai contribuenti.


Potete rivedere il lancio qui oppure qui:


I momenti salienti:

  • 8:00 Inizio della diretta.
  • 29:44 Decollo.
  • 32:30 Separazione dei Falcon laterali.
  • 33:05 Separazione del Falcon centrale dal secondo stadio.
  • 33:35 Inizia la musica (Life on Mars di David Bowie) e si vede la Tesla Roadster nello spazio, vincolata al secondo stadio.
  • 36:30 Accensione di rientro dei Falcon laterali e poi del Falcon centrale.
  • 37:40 Atterraggio doppio sincronizzato dei Falcon laterali sulla terraferma.
  • 39:50 Compare la Tesla Roadster.


Il lancio è stato assolutamente spettacolare e si è concluso con QUESTO:

— Kclowney97 (@kclowney97) February 6, 2018




Alcuni dati in breve:

  • Il Falcon Heavy è partito dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center in Florida: la stessa dalla quale partirono molti voli Apollo verso la Luna.
  • Il FH è alto 70 metri. Il Saturn V era alto 111.
  • Il FH è al momento attuale il lanciatore operativo più potente del mondo: eroga 2270 t di spinta ed è capace di portare in orbita bassa terrestre circa 64 tonnellate. Il Saturn V (1968-1973, 3450 t di spinta, 140 t di carico), l’Energia russo (100 t di carico) e lo Shuttle (3075 t di spinta) erano più potenti, ma non volano più. Il concorrente più vicino attualmente operativo è il Delta Heavy (28,3 t di carico).
  • Il FH costa circa 90 milioni di dollari: molto meno di tutti i concorrenti, attuali e passati, e solo 30 in più di un Falcon 9 standard. Un Delta Heavy costa circa 400 milioni e un SLS costa circa 500 o più.
  • Il Press Kit della missione è scaricabile qui.
  • Il FH è stato sviluppato interamente con fondi privati di SpaceX (circa 500 milioni di dollari).
  • I due primi stadi esterni hanno già volato: uno a maggio del 2016 (Thaicom 8) e uno a luglio 2016 (rifornimento della Stazione Spaziale con la missione CRS-9).
  • Era dai tempi dello sfortunato vettore lunare sovietico N-1 che nessuno tentava di usare un vettore con così tanti motori.
  • L’orbita definitiva della Roadster sarà ellittica eliocentrica fra Terra e la fascia degli asteroidi, con precessione e con scarsissime possibilità di colpire Marte.
  • La Roadster non è la prima automobile portata nello spazio: prima di lei ci sono andati i tre Rover delle missioni Apollo, ora parcheggiati sulla Luna.
  • È stato fatto un tentativo di recuperare l’enorme carenatura usando dei paracadute, ma non ha avuto successo.
  • Anche se la missione è sperimentale, la sua traiettoria include un lungo periodo di volo per inerzia (senza propulsione) attraverso le fasce di Van Allen, per circa cinque ore, studiato appositamente per dimostrare la compatibilità del Falcon Heavy con i requisiti di lancio dei satelliti militari statunitensi (inserimento diretto in orbita geosincrona).
  • La tuta spaziale è un esemplare di preproduzione e non contiene sensori.
  • Il Falcon centrale non è riuscito a riaccendere i tre motori necessari per la frenata e si è schiantato nell’oceano a circa 500 km/h a un centinaio di metri dalla nave appoggio, danneggiandola leggermente.
  • Prima del lancio, Elon Musk ha dichiarato che il Falcon Heavy non verrà qualificato per voli con equipaggi, per cui l’annunciato volo privato intorno alla Luna non si farà.
La Roadster è montata nella carenatura in assetto inclinato, con una telecamera frontale e una laterale montata su bracci, come si vede nella foto qui sotto. Sul cruscotto, ha detto Musk durante la conferenza stampa, c’è una piccola Tesla Roadster che ha a bordo un piccolo pilota.



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