Gehe zum Inhalt

Blogoosfero verdebiancorosso

Full screen Einen Artikel vorschlagen

Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , von profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Video: Festa della Rete, la sorprendente speculazione sulle notizie meteo

September 17, 2015 12:14, von Il Disinformatico

Pochi giorni fa ho partecipato alla Festa della Rete, a Rimini, e sono stato ospite di un dibattito ricco di spunti insieme a Serena Giacomin (meteorologa del Centro Epson Meteo), Walter Quattrociocchi (CSS Lab) e Dario Pecorella (Altervista), con la moderazione di Simone Angioni. Ecco il video dell'incontro: credo che sorprenderà anche voi in particolare la questione della montagna di soldi fatta speculando sul catastrofismo meteorologico. Buona visione.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: università inglese annuncia che la Terra verrà distrutta da una meteora tra pochi giorni. MORIREMO TUTTI

September 17, 2015 9:21, von Il Disinformatico

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “maurizio.to*” e “luca@*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento, come ha fatto “emi.it*”). Ringrazio @lucianog, @mrdaltri e @ufoofinterest. Ultimo aggiornamento: 2015/09/17 14:20.


“«La Terra verrà colpita da un meteorite tra il 22 e il 28 settembre», la tesi choc di una università inglese.” Lo scrive oggi Emiliana Costa su Messaggero.it [donotlink; archive.is]. Non nella sezione Cazzate sentite al bar, ma nella sezione Tecnologia e Scienza. La stessa notizia esce anche su Ilmattino.it [donotlink; archive.is], sempre a firma di Emiliana Costa. E anche su Leggo.it [donotlink; archive.is]. Firmata da chi? Emiliana Costa. Ma pubblicata sotto la responsabilità delle singole redazioni.

Dice l'articolo: “"La Terra potrebbe essere spazzata via da un meteorite tra meno di una settimana". La tesi choc proviene da un gruppo di scienziati coordinati dal professor Robert Walsh, direttore esecutivo della ricerca alla University of Central Lancashire, nel Regno Unito”. Ma è una balla. La tesi non proviene affatto dal professor Walsh o dall'università: proviene dal tabloid inglese Mirror, che si è inventato la notizia di sana pianta, in una classica mossa attiraclic.

Il Mirror ha preso le dichiarazioni originali assolutamente rassicuranti del professor Walsh (che iniziano con un inequivocabile “Gli accademici dell'Università concordano con la NASA: non c'è alcun motivo di preoccuparsi”) e le ha completamente stravolte, titolando “Esperto dice che una meteora potrebbe spazzar via la Terra la settimana prossima nonostante la NASA dica che siamo al sicuro” [donotlink; archive.is], come mostrato qui accanto.

Indovinate da dove dice di aver preso la notizia Emiliana Costa? Ma dal Mirror, naturalmente. L'ammissione è nel secondo paragrafo del suo articolo.

I fatti sono questi: primo, il professor Walsh non ha mai detto che la Terra potrebbe essere spazzata via da un meteorite tra meno di una settimana. La “tesi choc” non proviene da un'università inglese. Questa stronzata (scusatemi, ma non c'è altro modo per qualificarla) gliel'hanno messa in bocca i giornalisti.

Secondo, l'idea che ci sarà un impatto catastrofico imminente è stata partorita esclusivamente da alcuni complottisti. C'è persino scritto chiaramente, e con chiaro tono di scetticismo, nell'articolo del Mirror usato come fonte autorevole (non ridete) da Emiliana Costa:

Conspiracy theorists still haven't pin pointed when earth's final day will come - insisting it could be anywhere from the 22 to the 28 September - but if we're to believe them - then we should start bidding bye-bye to our loved ones soon.

In italiano:

I complottisti non hanno ancora definito con esattezza quando arriverà l'ultimo giorno della Terra e insistono che potrebbe essere una qualunque data fra il 22 e il 28 settembre, ma se vogliamo credere a loro allora dovremmo cominciare presto a dire ciao ciao ai nostri cari.

Più chiaro di così non si può, eppure la Costa risponde così quando le segnalo che ha pubblicato una bufala: “Se legge il pezzo troverà le fonti. Compresa quella della NASA e del giornale da cui è stata ripresa la notizia Buona lettura”.

Solo che la NASA non c'entra nulla; ha anzi smentito seccamente. E persino il Mirror ha chiarito che l'annuncio di catastrofe non arriva dal professor Walsh, ma da un gruppo di complottisti.

Ma come si dice spesso nel giornalismo, mai lasciare che i fatti ostacolino una notizia ghiotta. Il Mattino e il Messaggero sembrano aver capito molto bene questa lezione. Se poi qualcuno si fa venire le crisi di panico di fronte alla dichiarazione, scritta su testate giornalistiche, che una università inglese ha annunciato una catastrofe meteorica per la fine di questo mese, chi se ne frega. L'importante è attirare clic. E se qualcuno ti fa notare che hai pubblicato una notizia da procurato allarme, chi se ne frega lo stesso. Tanto l'Ordine dei Giornalisti dorme sonni beati. Poi la gente mi dice che sono eccessivo quando parlo di “puttane del clic”.

Poi, cari colleghi, non lamentatevi se nessuno compra più giornali. A furia di pubblicare balle, la gente magari s'è stufata di pagare soldi buoni in cambio di notizie marce.


Ma il povero professor Walsh che c'entra?


Magari vi state chiedendo come ha fatto il professor Walsh a finire coinvolto in questa bufala. Semplice: ha pubblicato sul sito dell'Università del Lancashire una pagina in cui sbufala le previsioni di catastrofe mentre la sua collega, Sarita Robinson, spiega gli aspetti psicologici dell'attrazione diffusa per l'idea della fine del mondo. Tutto qui. Ai giornalisti in cerca di clic facili questo basta e avanza.

Fra l'altro, le considerazioni psicologiche della Robinson sono interessanti, ma sono state ignorate in favore dell'annuncio di catastrofe. Cito in sintesi qualche brano:

La gente tende a pensare che le credenze apocalittiche siano legate alla religione e che la credenza in una fine del mondo sia un elemento chiave di una teoria spirituale. Ma risulta di no: ci sono molte persone non religiose che credono all'imminenza della fine del mondo a causa della minaccia nucleare o di altre tecnologie umane come la manipolazione genetica.

È interessante chiedersi perché le persone sono attratte da queste credenze. Una possibilità è che in un mondo imprevedibile offrono un senso di controllo. La gente può essere preoccupata per il futuro e per cosa pianificare, ma senza informazioni su cui basarsi è difficile fare piani. Se un leader carismatico ti dice che il mondo finirà in una data precisa, puoi preparare i tuoi piani di conseguenza. La data toglie l'incertezza dalla tua vita. Non solo: hai persone che la pensano come te con le quali puoi lavorare per questo obiettivo comune. Per alcuni (specialmente i religiosi) la fine del mondo può portare a un mondo migliore.

Il problema nasce quando il mondo non finisce. Può essere molto difficile per le persone quando scoprono improvvisamente che il mondo non è finito. Devono trovare una maniera di spiegarlo, come per esempio un errore nei propri calcoli.

Credere che la fine del mondo sia vicina non è una brutta cosa, se non interferisce con la tua vita quotidiana. Se non vendi la casa e spendi i soldi per farti una bella vacanza, o se non dai i tuoi soldi al leader di qualche setta, prepararsi per la fone del mondo potrebbe non essere una cattiva idea. Noi non prendiamo in considerazione molti rischi nella vita di tutti i giorni: per esempio non consideriamo le conseguenze di una pandemia d'influenza e la maggior parte della gente non vuole pensare alla morte perché la mette psicologicamente a disagio. La maggior parte di noi non si prepara per i disastri e non fa neanche i preparativi sensati, come tenere in auto una coperta e un thermos di caffé se ci troviamo bloccati per strada dalla neve in inverno.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Le foto “spontanee” delle celebrità su Instagram: Lindsay Lohan

September 15, 2015 21:21, von Il Disinformatico

Piccolo promemoria per chi ancora crede che le foto che le celebrità pubblicano su Instagram siano autentiche e spontanee: no, non lo sono. Per cui non fatevi paranoie perché vorreste emulare le loro forme e non ci riuscite. Ci sono ambizioni migliori nella vita.

Questa è una foto attualmente pubblicata dal profilo Instagram di Lindsay Lohan, che a quanto pare è una celebrità:


E ha anche il coraggio di dire “mi piace il mio giro vita esattamente com'è”. Allora come mai le tende s'incurvano verso quel giro vita, sfidando la forza di gravità?

Fra l'altro, la Lohan non è nuova a questo genere di anomalia. A gennaio aveva pubblicato questa foto:


Notate come i flaconcini sul lavandino sono distorti. Chissà perché.

Qui trovate altri esempi di queste bufalebrità.


Fonte: Photoshop Disasters
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: un UFO riemerge dal ghiaccio in Antartide!

September 15, 2015 20:36, von Il Disinformatico


Se vedete questa storia prossimamente nei siti di ufologia, ditemelo: vuol dire che quegli ufologi non sanno fare uno straccio di ricerca e abboccano a qualsiasi panzana. Il Mirror britannico, evidentemente affamato di clic a basso costo, ha pubblicato la “scoperta” di un ufologo russo, Valentin Degterev, che avrebbe avvistato in Antartide un disco volante alieno precipitato.

Avete capito bene: secondo Degterev quella sagoma lenticolare al centro dell'immagine qui sopra è sicuramente un veicolo extraterrestre. Perché si sa che gli alieni, quando si schiantano con un disco volante, si schiantano elegantemente di taglio.

Ovviamente i riferimenti alle varie versioni cinematografiche de La Cosa vengono spontanei e rendono più golosa e cliccabile la notizia, ma ci vogliono trenta secondi per sbufalarla. Andando alle coordinate indicate (80°34'08.4"S 30°05'19.3"W) si vede la sagoma annunciata dall'ufologo, ma basta andare alle stesse coordinate in Google Earth per ottenere un'immagine molto più definita, che chiarisce che si tratta semplicemente di una spaccatura naturale:


Fine del mistero. Naturalmente ci sarà qualcuno che dirà che dentro la spaccatura c'è sepolto l'UFO. In questo caso lo invito ad andare a prenderne di persona un pezzo, così farà la fine degli esploratori de La Cosa e ce ne libereremo una volta per tutte.


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: l’“UFO” emerge dai ghiacci in Antartide

September 15, 2015 10:10, von Il Disinformatico


Se vedete questa storia prossimamente nei siti di ufologia, ditemelo: vuol dire che quegli ufologi non sanno fare uno straccio di ricerca e abboccano a qualsiasi panzana. Il Mirror britannico, evidentemente affamato di clic a basso costo, ha pubblicato la “scoperta” di un ufologo russo, Valentin Degterev, che avrebbe avvistato in Antartide un disco volante alieno precipitato.

Avete capito bene: secondo Degterev quella sagoma lenticolare al centro dell'immagine qui sopra è sicuramente un veicolo extraterrestre. Perché si sa che gli alieni, quando si schiantano con un disco volante, si schiantano elegantemente di taglio.

Ovviamente i riferimenti alle varie versioni cinematografiche de La Cosa vengono spontanei e rendono più golosa e cliccabile la notizia, ma ci vogliono trenta secondi per sbufalarla. Andando alle coordinate indicate (80°34'08.4"S 30°05'19.3"W) si vede la sagoma annunciata dall'ufologo, ma basta andare alle stesse coordinate in Google Earth per ottenere un'immagine molto più definita, che chiarisce che si tratta semplicemente di una spaccatura naturale:


Fine del mistero. Naturalmente ci sarà qualcuno che dirà che dentro la spaccatura c'è sepolto l'UFO. In questo caso lo invito ad andare a prenderne di persona un pezzo, così farà la fine degli esploratori de La Cosa e ce ne libereremo una volta per tutte.


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Tags zu diesem Artikel: disinformatico attivissimo