Il video di Youtube che piace di meno quest’anno è un video celebrativo di Youtube
December 14, 2018 5:33Le bizzarrie dei meccanismi commerciali della Rete non finiscono mai. Youtube Rewind 2018, il video creato da Youtube per celebrare la musica, i memi e le tendenze del 2018 è appena uscito ed è già uno dei video meno piaciuti di sempre.Al momento in cui scrivo ha accumulato oltre 11 milioni di “non mi piace” contro 2,2 milioni di “mi piace”.
Questo video batte così il detentore storico del primato per il video più detestato su Youtube, Baby di Justin Bieber, che risale al 2010 e ci ha messo otto anni ad accumulare circa 9,7 milioni di “non mi piace”, contrastati però da altrettanti “mi piace”. Youtube Rewind 2018, invece, ci ha messo appena una settimana.
Ma i boss di Youtube sono comunque contenti: il video ha totalizzato finora 127 milioni di visualizzazioni e 1,6 milioni di commenti, per cui ha ottenuto comunque il risultato che interessa a Youtube: far passare il maggior tempo possibile agli utenti sul sito, in modo che siano maggiormente esposti alle pubblicità pagate dagli inserzionisti.
Google+ anticipa la data di chiusura. Se lo usate, affrettatevi
December 14, 2018 5:15A ottobre scorso Google ha annunciato che avrebbe chiuso la versione consumer di Google+ ad agosto 2019. Ma pochi giorni fa ha cambiato idea: la chiusura verrà anticipata ad aprile 2019.La ragione della chiusura anticipata è la scoperta di un’altra falla, dopo quella che aveva ispirato la decisione di chiudere Google+.
Quest’altra falla permetteva agli intrusi di carpire nomi, età, genere, stato delle relazioni, indirizzi di mail, indirizzi di abitazione, professioni e/o scuole frequentate e in generale le informazioni del profilo anche quando l’utente le aveva impostate come private.
Sono state risparmiate, per fortuna, le password, anche se i dati personali resi pubblici sarebbero stati sufficienti in molti casi per operazioni di sorveglianza, stalking o molestia. Il danno riguardava circa 52 milioni di utenti.
Se avete immesso in Google+ dati che volete conservare, sbrigatevi a farlo: avete poco più di tre mesi di tempo. Potete farlo anche subito, con questa procedura:
- Andate a Google Takeout (takeout.google.com)
- Nell’elenco di tipi di dati, cliccate su Deseleziona tutto
- Attivate solo la selezione di G+1
- Andate in fondo all’elenco e cliccate su Avanti
- Scegliete il formato del file e il metodo di consegna
- Cliccate su Crea archivio.
Buon lavoro.
Trailer di Star Trek Discovery: torna il 17 gennaio. Con i vulcaniani che sorridono
December 13, 2018 15:56Va be'. Vado a vedermi The Orville.
Quanto è realmente privata la navigazione privata? Fate il test
December 13, 2018 8:37
La navigazione privata o navigazione anonima o in incognito è una di quelle funzioni di smartphone, tablet e computer il cui nome sembra spiegarne perfettamente lo scopo: navigare su Internet in modo privato e anonimo. Ma non è proprio così, e quindi è meglio sapere quali sono i suoi limiti in modo da usarla correttamente.
Si accede a questa navigazione privata in vari modi, che dipendono dal dispositivo e dall’app usata per navigare: per esempio, nei computer che usano Google Chrome si clicca su Altro e si sceglie Nuova finestra di navigazione in incognito. Sugli iPhone, iPad e iPod touch, si apre Safari e si tocca l'icona a forma di due quadratini sovrapposti e si sceglie Privata. Sugli smartphone Android, invece, si tocca l'icona con tre trattini o puntini disposti verticalmente e si sceglie Nuova scheda anonima.
Questo tipo di navigazione è effettivamente privato, ma soltanto nel senso che non lascia tracce sul vostro dispositivo: ne lascia invece eccome presso il vostro fornitore di accesso a Internet e nei siti che visitate.
Per esempio, se usate la navigazione privata sul Wi-Fi del luogo dove lavorate, della scuola dove studiate o dell’albergo dove alloggiate, chi vi fornisce il servizio Wi-Fi può sapere quali siti avete visitato e può identificarvi benissimo, per esempio tramite i dati tecnici che la vostra app di navigazione passa a qualunque sito glieli chieda, anche se avete attivato la navigazione anonima.
Questi dati tecnici includono il tipo esatto di app di navigazione, il tipo di dispositivo usato, la lingua utilizzata, le dimensioni dello schermo, il tipo di processore, la scheda grafica, i font installati e altro ancora.
Ogni dispositivo ha una combinazione unica di queste caratteristiche: di conseguenza, se usate lo stesso tablet, smartphone o computer per navigare anche in modo non anonimo, è facile per un fornitore di accesso a Internet o anche per un sito Web riconoscere la particolare combinazione di questi dati tecnici del vostro dispositivo e quindi capire che la persona che prima navigava in incognito eravate voi: è una tecnica chiamata fingerprinting, ossia “riconoscimento dell’impronta digitale”, con un doppio senso informatico molto calzante.
Potete verificare quante informazioni tecniche vengono raccolte usando per esempio Siamogeek.com/jsinfo/ e Uniquemachine.org (cliccate ripetutamente su Get my fingerprint).
Ma allora la navigazione anonima è inutile? No, anzi: è efficacissima per non lasciare tracce delle ricerche effettuate in Google e negli altri motori di ricerca, per non memorizzare visite a siti web e per non trovarsi bombardati da pubblicità mirata, per esempio di viaggi dopo aver acquistato un biglietto aereo. Secondo un recente sondaggio pubblicato dal sito Duckduckgo.com, che offre ricerche anonimizzate, la ragione principale per la quale gli utenti usano la navigazione in incognito è far sparire quelle ricerche che il sondaggio definisce, con raro garbo, “potenzialmente imbarazzanti”.
Ma non è solo questione di imbarazzi. Soprattutto in questa stagione, molti usano Google per cercare regali. Vedersi rovinare la sorpresa perché il nome o il sito del regalo cercato compare non appena si digita qualche lettera sarebbe un peccato. In casi come questi, la navigazione privata è impagabile. Usatela e, specialmente se avete un computer condiviso con altri, fatela usare.
Fonte aggiuntiva: Naked Security.
Tentativo di rubare password alla SUPSI (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana)
December 13, 2018 8:22D3LabIT mi segnala questo tentativo di phishing ai danni degli utenti della SUPSI, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. La falsa pagina di login, mostrata qui sopra, si trova in realtà presso https://fusioncya punto com/sup/. Gli altri link nella pagina portano alle pagine corrispondenti del vero sito SUPSI.
I truffatori probabilmente portano le vittime su questa pagina mandando loro dei messaggi (mail o altri canali di messaggistica) contenenti un link che apparentemente porta al sito della SUPSI ma in realtà porta al sito dei truffatori. È sempre pericoloso cliccare su link contenuti in messaggi; diffidate di quelli che vi portano a pagine di login.
Notate il lucchetto, che può dare un falso senso di sicurezza: indica soltanto che la comunicazione è cifrata, ma non autentica il sito che lo presenta. Il certificato digitale che fa mostrare al browser questo lucchetto è fornito in questo caso gratuitamente da Let’s Encrypt.
Ovviamente non bisogna immettere password in pagine come questa. Se l’avete fatto, cambiate immediatamente la vostra password visitando il sito vero. Per essere sicuri di visitare il sito vero, digitatene a mano il nome nel vostro browser.
@supsi_ch vi segnaliamo una campagna di phishing a danno dei vostri utenti. Target la posta elettronica. Pagine clone su https[:]//fusioncya[.]com/sup/@PoliziaTI @disinformatico pic.twitter.com/7NNXmS3wel— D3LabIT (@D3LabIT) December 13, 2018