Blog di "Il Disinformatico"
Lotus, Ferrari, Bentley e Porsche contro Tesla a Parma domani
April 9, 2018 11:01Domani all’aeroporto internazionale di Parma, dalle 10 alle 14, si terrà una drag race molto particolare: supercar e moto (Ferrari, Porsche, Bentley, Lotus e Ducati) sfideranno una Tesla Model S P100 nella classica prova di accelerazione sui 400 metri da fermo.La Tesla, configurata con l’opzione Ludicrous di massima accelerazione, si confronterà con una Ducati Panigale preparata racing, guidata dal pilota di Superbike Daniele Beretta, e con Lotus Evora, Ferrari 488 spyder, Bentley Bentayga e Porsche GT3. La disfida è organizzata dall’associazione Tesla Owners Italia - Tecnologia e Ambiente composta da proprietari ed appassionati del marchio Tesla e non direttamente collegata a Tesla Motors. Sarò lì anch’io a godermi lo spettacolo insieme alla Dama del Maniero Digitale.
La diretta streaming sarà qui su Facebook dalle 10:30.
Tesla Owners Italia (Teslaowners.it) è anche su Twitter (@teslaownersIT) e su Instagram (teslaownersitalia). L’hashtag per l’evento è #dragraceitalia.
Trasparenza: sono socio di Teslari.it, club Tesla Owner ufficiale italiano. L’ospitalità mi è stata offerta dall’associazione Tesla Owners Italia. Non ricevo compensi da Tesla Inc. o da altre aziende o associazioni per questo articolo, che vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Sequestrato tutto il sito di debunking Butac.it per querela su un singolo articolo
April 6, 2018 15:34Questo è lo stato attuale di Butac.it, il sito del collega debunker Michelangelo Coltelli. È tutto quello che so. Aggiornerò questo post non appena avrò informazioni.
Eppure ci sono quelli che dicono che i debunker sono pilotati dai poteri forti o sono servi del governo.
13:00. Il Post ha qualche dettaglio fornito direttamente da Michelangelo. Ne parla anche NextQuotidiano.
13:10. Da Michelangelo ricevo queste info, che riporto testualmente: “Un mese fa riceviamo una querela per diffamazione, per un articolo del 2015. La querela non chiede la rimozione dell'articolo che pertanto resta online. Il PM di Brindisi però ritiene evidentemente che per quel singolo articolo vada sequestrato l'intero sito. Il danno per BUTAC d'immagine è ovviamente grosso. L'articolo faceva riferimento ad un medico iscritto all'ordine che spaccia medicina olistica in televisione (canali RAI). l'unica cosa che può servire è che ne parliate in tanti.”
13:40. Alcuni commentatori hanno individuato lo specifico articolo e lo specifico medico in questione. Per non complicare la situazione di Michelangelo, nessun commento di questo genere verrà pubblicato.
15:10. Qualche informazione in più tramite il collega David Puente:
Dall'admin di @butacit :— David Puente (@DavidPuente) April 6, 2018
"Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto.
Nel frattempo vi chiediamo di portare pazienza, e ci auguriamo nella vostra comprensione."
15:55. La notizia è anche su Giornalettismo. Concordo con chi commenta che questo sarà un classico caso di Effetto Streisand.
19.30. Vedo ora che ne ha parlato anche ANSA. Sottoscrivo la richiesta di Michelangelo, fondatore di Butac.it: non lanciatevi in attacchi ai siti di chi pensate che abbia sporto querela. Torce e forconi non aiutano nessuno.
20:20. Ho pubblicato un sunto in inglese qui.
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Entire Italian debunking site Butac.it taken offline by court order due to one disputed article
April 6, 2018 15:27Butac.it, one of Italy’s leading debunking sites, was taken completely offline Friday morning (local time) by order of the Court of Bologna. All of its content is now unreachable and has been replaced with this notice.
Its founder, Michelangelo Coltelli, says that this extreme measure is linked to a defamation lawsuit filed in relation to a single article published in 2015 by a registered physician who promotes holistic medicine on Italian TV. Here is Coltelli’s public statement, translated verbatim: “A month ago we received notice of a libel action for a 2015 article. The action did not demand the removal of the article, which therefore remained online. However, the Public Prosecutor of Brindisi evidently deemed that the entire site must be seized because of that single article. The damage to BUTAC’s image is clearly great. The article mentioned a registered physician who peddled holistic medicine on TV (RAI channels). The only thing that can be useful is that many of you get the word out.”
In a public tweet (shown below), BUTAC's admin added that “We’re working with our lawyers toward a repeal of the seizure order. We place our trust in the institutions, with which we have worked more than once when asked. In the meantime, please be patent and we hope you understand.” This tweet refers to the work done pro bono by Coltelli for the President of the Italian Chamber of Deputies as part of the Bastabufale (“Enough hoaxes”) initiative to contrast the fake news phenomenon in Italian media and online.
Dall'admin di @butacit :— David Puente (@DavidPuente) April 6, 2018
"Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto.
Nel frattempo vi chiediamo di portare pazienza, e ci auguriamo nella vostra comprensione."
Taking an entire site offline due to a single disputed article is unusual, and the takedown has been reported by several prominent Italian media outlets (Il Post, Giornalettismo), including the national news agency ANSA.
This story is developing and further details will be posted as soon as they become available.
Full disclosure: I am a personal friend and colleague of Butac.it’s founder, Michelangelo Coltelli, and I, too, have worked pro bono with the President of the Italian Chamber of Deputies on the same assignment.
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Sotto sequestro il sito di debunking Butac.it
April 6, 2018 10:10Questo è lo stato attuale di Butac.it, il sito del collega debunker Michelangelo Coltelli. È tutto quello che so. Aggiornerò questo post non appena avrò informazioni.
Eppure ci sono quelli che dicono che i debunker sono pilotati dai poteri forti o sono servi del governo.
13:00. Il Post ha qualche dettaglio fornito direttamente da Michelangelo. Ne parla anche NextQuotidiano.
13:10. Da Michelangelo ricevo queste info, che riporto testualmente: “Un mese fa riceviamo una querela per diffamazione, per un articolo del 2015. La querela non chiede la rimozione dell'articolo che pertanto resta online. Il PM di Brindisi però ritiene evidentemente che per quel singolo articolo vada sequestrato l'intero sito. Il danno per BUTAC d'immagine è ovviamente grosso. L'articolo faceva riferimento ad un medico iscritto all'ordine che spaccia medicina olistica in televisione (canali RAI). l'unica cosa che può servire è che ne parliate in tanti.”
13:40. Alcuni commentatori hanno individuato lo specifico articolo e lo specifico medico in questione. Per non complicare la situazione di Michelangelo, nessun commento di questo genere verrà pubblicato.
15:10. Qualche informazione in più tramite il collega David Puente:
Dall'admin di @butacit :— David Puente (@DavidPuente) April 6, 2018
"Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più volte collaborato quando richiesto.
Nel frattempo vi chiediamo di portare pazienza, e ci auguriamo nella vostra comprensione."
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Antibufala: scrivi BFF in Facebook per sapere se sei protetto!
April 5, 2018 4:03Come si fa a confezionare una fake news di successo? Ci vuole un ingrediente che gli studiosi del settore chiamano spreadability, che si può tradurre come diffondibilità o, più liberamente, come viralità. La notizia falsa, in altre parole, deve avere qualcosa che induca gli utenti a diffonderla, condividendola via mail o nei social network.Quel “qualcosa” può anche essere un fatto reale, alterato e riconfezionato in modo da diventare ingannevole. Un esempio perfetto di questo ingrediente arriva proprio in questi giorni da una notizia diffusa da moltissimi utenti di Facebook: quella secondo la quale Mark Zuckerberg avrebbe inventato la sigla “BFF” come codice per consentire agli utenti di assicurarsi che il loro account sia al sicuro su Facebook.
L'appello invita a condividere e commentare includendo la sigla “BFF”, dicendo che “se esce verde è perché il vostro account è protetto, ma se non spunta verde, fate una modifica immediatamente. Contrassegna il tuo account perché sarà una galleria di disco.”
La frase è completamente senza senso: non si capisce in che modo sia protetto l’account e contro cosa lo sia, ed è ancora più incomprensibile cosa sia una “galleria di disco”. Ma tutto questo per molti a quanto pare non ha alcuna importanza e l’appello, che è falso, circola intensamente, perché ha un ingrediente che apparentemente lo autentica: infatti se scrivete BFF in Facebook, su quasi tutti gli smartphone, tablet e computer la sigla si colora davvero di verde e parte un’animazione.
Ma in realtà questa è una funzione decorativa di Facebook, che non c’entra nulla con la protezione, e la sigla BFF non l’ha affatto inventata Zuckerberg adesso, ma è in uso da più di vent’anni, visto che secondo il New Oxford American Dictionary risale al 1996 e sta per “best friend forever”, ossia “miglior amico (o amica) per sempre”.
Animazioni come quella associata alla sigla BFF esistono in Facebook da ottobre del 2017 anche per altre parole, come “baci”, “auguri”, “congratulazioni” o “complimenti”, o abbreviazioni come “LMAO” (che significa “sto ridendo a crepapelle”). Su Medium.com c’è un elenco parziale di queste parole o frasi in varie lingue. Anche in questi casi le animazioni non hanno alcun effetto di sicurezza, anche se è vero che se a voi non compaiono vuol dire probabilmente che avete una versione molto vecchia dell’app di Facebook o che il vostro dispositivo ha bisogno di un aggiornamento, ma la loro assenza non indica affatto che il vostro account è stato violato.
Fra l'altro, le animazioni sono disattivabili per un singolo post toccando i tre puntini accanto al post e scegliendo Rimuovi gli effetti del testo.
Questa bufala esiste anche in altre lingue: se ne trovano in circolazione, per esempio, versioni in francese, tedesco, spagnolo e inglese. La versione tedesca circola almeno dalla metà di febbraio scorso. Come molte false notizie e dicerie dello stesso genere, non si sa chi l’abbia creata e non è chiaro se si tratti di una fandonia inventata consapevolmente, magari per vedere quanta gente ci casca, o di un malinteso di un utente che è poi stato condiviso senza fermarsi a pensare.
Comunque sia, vale sempre la regola consueta: il modo migliore per fermare una catena di Sant’Antonio come questa, se non avete tempo di fermarvi a verificarla, è semplicemente non condividerla.
Questo articolo è basato sul testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 5 aprile 2018. Fonti aggiuntive: Butac.it, Hoax-Slayer.net, Snopes.com, Davidpuente.it.
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