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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Per finire l’anno in bellezza, stasera guardatevi questo video

December 31, 2014 14:16, by Unknown


Dodicimilacinquecento fotografie scattate dall'astronauta dell'ESA Alexander Gerst durante la sua missione di sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, assemblate per comporre un video, documentano l'incredibile, delicata bellezza del nostro pianeta in altissima definizione. Aurore, nubi, albe, stelle, oceani, la Via Lattea, fulmini, città di notte e la tenue striscia d'atmosfera che ci protegge e ci sostiene: c'è tutto. Maggiori dettagli sono presso hwww.esa.int/BlueDot. Buon anno!
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: l’UFO “decollato dalla Luna”

December 30, 2014 20:54, by Unknown

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “meksone” e “and.cass*”.

Sapete perché non sopporto gli ufologi? Perché sono stupendamente, irrimediabilmente, spettacolarmente incompetenti. Con la loro incompetenza non fanno altro che rendere ridicolo un campo d'indagine che potrebbe essere serio se solo la piantassero di dire corbellerie e scambiare ogni pixel sfuocato per una gita fuori porta dei venusiani. Se poi i giornalisti, invece di riportare acriticamente le suddette corbellerie, si degnassero di avere un attimo di senso critico invece di fare le puttane del clic, l'ufologia potrebbe finalmente diventare una scienza anziché una scemenza.

Prendete per esempio l'ultimo caso strombazzato dai giornali in questi giorni: la notizia della ripresa di “un Ufo che decolla dalla Luna", pubblicata qui dal Corriere Adriatico (screenshot qui accanto). L'annuncio proviene dal Centro Ufologico Mediterraneo, non nuovo a prendere granchi spaziali (come l'accusa a Samantha Cristoforetti di nascondere di aver visto un veicolo alieno).

Il CUM (sigla infelice per chi mastica l'inglese, ma lasciamo stare) afferma testualmente e ripetutamente che si tratta di un “ufo si alza dal suolo lunare”. L'autore della segnalazione, Angelo Maggioni, scrive che “considerando tutte le variabili ed i fattori in gioco, una valida ipotesi è che esso potesse trovarsi ragionevolmente nei pressi della Luna o fuori dall’atmosfera terrestre.”

Formulare ipotesi è dovere di ogni ricercatore; ma il vero ricercatore fa anche un passo in più, che è quello di cercare di scartare le ipotesi non supportate dai fatti e di metterle alla prova, invece di saltare alle conclusioni come fa invece il Maggioni, proclamando che “Secondo il sito ATTIVO.TV il cratere Aristarchus, non sarebbe altro che una base exstraterrestre [sic]. E se lo dice il sito ATTIVO.TV, dev'essere per forza vero. Quindi l'oggetto prodigioso indubbiamente “si alza dal suolo lunare” e dev'essere un veicolo extraterrestre. Fine dell'indagine, se così vogliamo chiamarla.

Un ricercatore serio e competente avrebbe fatto, invece, una cosa molto semplice e ovvia: verificare l'avvistamento presso altri astrofili lontani dal suo punto di osservazione. Se l'oggetto non compare anche nelle registrazioni video della Luna effettuate nello stesso istante da altri osservatori geograficamente ben distanti, allora è un oggetto vicino a chi lo riprende (palloncino, uccello, satellite, aereo, meteora, raggio cosmico sul sensore, eccetera) e non è qualcosa che “si alza dal suolo lunare”.

È una verifica perfettamente fattibile, perché c'è praticamente sempre qualche astrofilo o astronomo che osserva la Luna e ne registra l'aspetto: lo si fa per studiare gli impatti delle meteore sulla Luna, e si confrontano registrazioni video fatti in luoghi separati proprio per escludere gli oggetti atmosferici dal conteggio delle meteore lunari, come raccontato per esempio qui e qui.

Un ufologo serio, prima di pubblicare con così tanta certezza l'annuncio che “un ufo si alza dal suolo lunare”, avrebbe contattato gli astrofili e gli astronomi (non è difficile) e avrebbe chiesto se altri osservatori avevano visto qualcosa transitare di fronte alla Luna alle 15:07 del 28 dicembre 2014, come è successo al Maggioni. Di fronte a un “no”, avrebbe concluso che l'oggetto non era affatto sulla Luna. Di fronte a un “sì”, avrebbe avuto uno scoop scientificamente validato. Fine della storia.

Invece cos'ha fatto il Maggioni insieme al CUM e al Corriere Adriatico? Ha annunciato immediatamente la sensazionale “scoperta”. Eppure nel proprio resoconto scrive: “non dimentichiamo i fenomeni di prospettiva che potrebbero trarci in inganno.” Per poi dimenticarseli subito, questi fenomeni, perché il sito ATTIVO.TV dice che nel cratere Aristarchus c'è una base aliena. Che altre prove servono?

È proprio questo quello che non va nell'ufologia: è propagandata chiassosamente da persone che sono talmente innamorate della propria visione del mondo da ignorare i metodi di verifica più elementari; talmente infervorate da essere capaci di mettere nero su bianco quello che dovrebbero fare e poi non farlo; talmente fissate sul binario unico del proprio pensiero da non accorgersi dei propri sbagli e accusare invece gli altri di non avere una mente aperta; talmente egocentriche da incazzarsi quando qualcuno osa far notare i loro errori.

Incazzatevi pure, fufologi del Centro Ufologico Mediterraneo, ma non è colpa mia se scrivete cialtronerie e vi rendete ridicoli. E incazzatevi pure, giornalisti, ma non è colpa mia se pubblicate qualunque cialtroneria senza verificarla.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Perché “nevica” a colori fuori dalla Stazione Spaziale?

December 30, 2014 6:19, by Unknown

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “leonardo.cre*”.

Ieri notte, come faccio spesso quando devo stare sveglio a lavorare, stavo osservando la Terra vista dalla Stazione Spaziale Internazionale su uno dei monitor che tengo sempre aperto sullo streaming delle telecamere di bordo (qui e qui) e ho notato di nuovo il fenomeno curioso che vedete nel video qui sotto: nell'inquadratura esterna della telecamera si vede “nevicare” una serie di “fiocchi” colorati.



Ovviamente a quattrocento e rotti chilometri di quota non nevica e non ci sono lucciole o falene: si tratta degli impatti dei raggi cosmici sui sensori delle telecamere. C'è una zona, sopra l'Atlantico meridionale, dove le fasce di Van Allen (bande a forma di ciambella che circondano la Terra, ricche di particelle molto energetiche) sono particolarmente basse: si chiama Anomalia del Sud Atlantico. La Stazione la attraversa periodicamente, e quando lo fa al buio, come è successo ieri, le particelle che attraversano i sensori delle telecamere esterne di monitoraggio della Stazione ne attivano i pixel, producendo la “nevicata”, che si nota anche (ma in misura minore) nelle immagini delle telecamere HD dell'esperimento HDEV di bordo (video).

L'effetto di queste particelle è rilevabile anche a occhio nudo: gli astronauti, quando chiudono gli occhi durante il transito nell'Anomalia, vedono scie colorate analoghe. Il fenomeno fu notato sin dai tempi delle missioni lunari Apollo.

Questo bombardamento di particelle cariche d'energia non è particolarmente salutare a lungo andare: per ridurlo, la Stazione e tutti i veicoli spaziali con equipaggio che attraversano l'Anomalia o le fasce di Van Allen hanno schermature supplementari. Anche così, l'effetto cumulativo è tale per cui una fotocamera, dopo circa un anno di permanenza nello spazio, finisce per avere molti pixel permanentemente danneggiati (come in questa foto). A volte le particelle alterano le memorie dei computer di bordo, obbligando a un riavvio; il telescopio spaziale Hubble, quando passa attraverso l'Anomalia, deve sospendere l'attività. Ne parlano in dettaglio EMC, l'astronauta Don PettitUniverse Today.
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Imparare le lingue non è più come una volta. Oggi si fa dallo spazio

December 28, 2014 9:01, by Unknown

Stamattina ho visto questo tweet di Anton Shkaplerov:

AntonAstrey
Доброе утро, #Земля! // Good morning, #Earth! http://t.co/iYvbhy7shG
28/12/14 09:10

Così ho immesso “Доброе утро, Земля” in Google Translate e ne ho ricevuto l'audio della pronuncia. Un servizio divertente e utile, certo. Ma la chicca è stata riconoscere quella frase poco dopo nelle conversazioni dallo spazio. Infatti tengo sempre in sottofondo, mentre lavoro, lo streaming audio e video dalla Stazione Spaziale (è rilassante e affascinante vedere le immagini della Terra che scorre maestosa e sentire le conversazioni di lavoro quotidiane degli astronauti), e capisco benissimo le comunicazioni in inglese, ma quelle in russo mi sfuggono completamente.

Potete immaginare la mia sorpresa quando a un certo punto, poco fa, ho capito cosa si stavano dicendo i russi: “Доброе утро”. Il controllo missione stava augurando il buongiorno ai cosmonauti, e i cosmonauti facevano altrettanto ai colleghi sulla Terra. Avete presente quel brivido irripetibile che ti scuote la prima volta che capisci qualcosa di una lingua che fino a un istante prima era un flusso indistinto di suoni senza senso? Ecco, quello.

Solo che la lezione di russo mi era arrivata da un cosmonauta nello spazio, attraverso una rete informatica planetaria e un sistema di traduzione automatica. Quando capitano queste cose mi sembra davvero di vivere, finalmente, nel futuro.

Доброе утро!
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Non ci posso credere, adesso mi citano nelle strisce a fumetti

December 28, 2014 7:59, by Unknown


Striscia di Vincenzo "Zerov" Salvo tratta da qui su Facebook e da Decomplottis.it.
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