11/9, un’altra “prova di complotto” smantellata dagli esperti
January 20, 2014 6:34 - no comments yetL'immagine mostrata qui accanto viene spesso presentata dai sostenitori delle tesi di cospirazione intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 come una prova che gli incendi nelle Torri Gemelle non erano sufficienti a giustificarne il crollo.
A prima vista, infatti, la scala cromatica delle temperature mostrata nell'immagine termografica degli incendi sembra indicare che le temperature delle fiamme non superarono i 120°C.
La spiegazione, come sempre, va cercata chiedendo agli esperti, per non arrivare a conclusioni sbagliate. Purtroppo i complottisti non sembrano aver ancora capito questo semplice concetto.
Il gruppo Undicisettembre ha invece contattato gli esperti, specificamente le persone responsabili delle riprese termografiche fatte quel giorno, e li ha intervistati, ottenendo una spiegazione tecnica logica e ovvia (col senno di poi) che non richiede alcun misterioso incendio “freddo”. Se vi interessa, l'intervista (realizzata da Skybuck e coordinata da Brain_Use), è disponibile su Undicisettembre.info in italiano e nell'originale in inglese.
Tranquilli, Snowden non ha rivelato che siamo comandati dagli alieni
January 17, 2014 8:54 - no comments yetSecondo quanto riferito dall'agenzia semi-ufficiale iraniana FARS, l'ex collaboratore dell'NSA Edward Snowden, noto per le sue rivelazioni sui sistemi pervasivi di sorveglianza e intercettazione adottati dagli Stati Uniti, avrebbe “rivelato documenti che forniscono prove incontrovertibili che la politica interna ed estera degli Stati Uniti è guidata da un piano d'intelligence alieno/extraterrestre... almeno dal 1945”.Non è chiaro se l'agenzia iraniana ha pubblicato la notizia con intenti ironici o umoristici o se l'ha invece presa sul serio: fatto sta che dopo la diffusione iniziale l'agenzia ha modificato estesamente l'articolo per chiarire che “ogni responsabilità per la veridicità, l'autenticità di questo rapporto spetta alla sua fonte originale, Whatdoesitmean.com”. Che è un modo forbito di dire che l'agenzia ritiene opportuno pubblicare qualunque stupidaggine senza verificarla. La notizia degli alieni che comandano il mondo è insomma un po' una FARS.
Aggiornamenti di sicurezza importanti per tutti: Microsoft, Adobe, Java. Fateli subito
January 17, 2014 8:43 - no comments yetUn FALSO aggiornamento di Flash Player |
Ci sono aggiornamenti importanti anche per gli utenti di Windows XP, Windows 7, Windows Server 2003 e 2008 R2 (bollettini MS14-002 e MS14-003). Visto che i criminali informatici tipicamente lanciano attacchi che sfruttano le falle segnalate dai bollettini di sicurezza, chi non si aggiorna prontamente rischia di essere preso di mira. Dunque aggiornate subito, se potete: il procedimento dovrebbe essere automatico.
Se usate i prodotti Adobe Reader e Adobe Acrobat per leggere o generare documenti PDF, Adobe AIR o Adobe Flash per vedere le animazioni interattive dei siti Web (e di molti giochi su Facebook), aggiornate subito anche questi software, dato che sono stati rilasciati aggiornamenti per Windows, OS X e Linux che turano falle critiche che permettono a un aggressore di eseguire programmi (presumibilmente ostili) sul computer dell'aggredito. I bollettini sono rispettivamente qui per Flash e qui per Reader e Acrobat. Per sapere se avete la versione più recente di Flash c'è il test ufficiale; l'aggiornamento è scaricabile qui. Attenzione, fra l'altro, ai falsi aggiornamenti di Flash che sono in circolazione su vari siti infettati e sono stati segnalati da F-Secure. Per Reader, invece, la versione più recente è scaricabile da questa pagina del sito di Adobe.
Anche Java è uno dei tanti prodotti Oracle che hanno bisogno un aggiornamento rapido; quello di Java che corregge ben 36 vulnerabilità. Fate il test per sapere se avete già installato l'ultima versione o se vi serve scaricarla e installarla manualmente.
Apple rimborserà 32 milioni di dollari per gli acquisti in-app ingannevoli
January 17, 2014 8:34 - no comments yetLa Federal Trade Commission, ente statunitense di vigilanza sul commercio, ha accolto le lamentele degli utenti e ha contestato dettagliatamente le pratiche di Apple nel settore degli acquisti in-app, ossia dei pagamenti effettuati all'interno delle singole applicazioni (per esempio per acquisire gemme in Clash of Clans o altri giochi molto popolari). Apple ha così raggiunto un accordo in base al quale liquiderà la contestazione rimborsando ai consumatori americani circa 32 milioni di dollari.Secondo la FTC, il sistema di controllo parentale proposto da Apple non era sufficientemente chiaro: un adulto poteva autorizzare tramite password un acquisto in-app da parte del figlio, con addebito sulla carta di credito del genitore, senza rendersi conto che per i successivi quindici minuti qualunque altro acquisto era autorizzato automaticamente, dando quindi al minore la possibilità di spendere somme ingenti (ci sono casi di migliaia di franchi): in molti giochi in sé gratuiti ci sono accessori o livelli che possono costare fino a 99 dollari, franchi o euro. In pratica, il genitore vedeva una schermata nella quale gli veniva chiesta la password, senza specificare per cosa e con quali conseguenze, come mostrato nell'immagine qui sopra.
Certo, in un mondo perfetto un genitore non dovrebbe digitare la propria password senza sapere perché e dovrebbe leggere attentamente il manuale prima di mettere in mano ai figli oggetti così complessi che contengono l'autorizzazione a effettuare addebiti sulla carta di credito, ma il mondo non è perfetto.
Dato che Apple incassa il 30% di ogni acquisto in-app e che tutte le app sui dispositivi iOS (iPhone, iPad, iPod touch) sono gestite in esclusiva da Apple, secondo la FTC era sua responsabilità fornire un'indicazione chiara dei costi. In sintesi, non è permesso addebitare ai consumatori acquisti che non hanno autorizzato, scrive la FTC.
Se siete genitori e volete evitare la trappola degli acquisti in-app, potete andare nelle Impostazioni, scegliere Generali, Restrizioni e disattivare la voce Acquisti in-app. Questo impedirà completamente gli acquisti all'interno delle applicazioni.
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Schermata da iPad su iOS7 |
In alternativa, potete andare sempre in Impostazioni - Generali - Restrizioni e poi scegliere Richiedi password e selezionare Subito invece del valore predefinito, che è 15 minuti, obbligando quindi a digitare la password per ogni richiesta di acquisto.
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Schermata da iPad su iOS7 |
Trentadue milioni di dollari possono sembrare un salasso esemplare, ma in realtà equivalgono a circa un giorno di incassi dell'App Store, secondo i calcoli di The Register.
Come i centri commerciali tracciano i movimenti degli utenti tramite il WiFi dei telefonini
January 17, 2014 8:22 - no comments yet![]() |
Bidoni spioni a Londra (Naked Security). |
A maggio 2013, negli Stati Uniti la catena commerciale Nordstrom ha ammesso che aveva usato le reti WiFi dei propri punti di vendita per tracciare gli spostamenti delle persone all'interno di 17 centri commerciali.
A Toronto, la Turnstyle Solutions ha installato sensori WiFi in circa 200 negozi sparsi per la città, rendendo possibile il tracciamento dei consumatori mentre si spostano per strada. Questo ha permesso, per esempio, a un ristorante affiliato a questa rete di sensori di sapere che a novembre 170 clienti sono andati in un locale notturno, 250 sono andati in una palestra e 216 provenivano da un quartiere abbiente: ha usato queste informazioni per ordinare delle canotte da ginnastica con il logo del suo ristorante, sapendo che i suoi clienti frequentavano palestre e quindi le avrebbero indossate.
A Londra, ad agosto scorso, alcuni bidoni della spazzatura erano stati attrezzati con sensori analoghi che consentivano di proporre pubblicità mirate ai passanti e di raccogliere dati sui loro spostamenti. La sperimentazione dei bidoni spioni è stata sospesa in seguito alle proteste dei cittadini.
Questo tipo di tracciamento è inquietante ma, a quanto pare, nei limiti della legge: uno smartphone che ha il WiFi acceso diffonde periodicamente via radio il proprio MAC address (un identificativo praticamente unico), annunciandosi così a eventuali reti WiFi nelle vicinanze. Questo avviene anche se non ci si collega alle reti WiFi in questione. Secondo le norme europee, raccogliere e analizzare dati diffusi pubblicamente (ma inconsapevolmente) dagli utenti non richiede il consenso degli utenti stessi.
Cosa si può fare per evitare questo pedinamento? La soluzione più semplice, per ora, è spegnere il WiFi dei propri dispositivi (principalmente smartphone) e attivarlo solo quando serve. Questo, fra l'altro, ha il vantaggio di aumentare l'autonomia della batteria. Ma bisogna ricordarsi di farlo: se volete automatizzare il gesto, potete usare un'app che accende il WiFi soltanto quando siete vicini alla rete WiFi di casa o dell'ufficio, come per esempio Smart WiFi Toggler (per Android, gratuita).