Di vespai e di calci
March 30, 2020 10:53Qualcuno si starà chiedendo perché ogni tanto do calci a qualche vespaio, tipo ieri con questo tweet.
La risposta è semplice: avendo tanti follower, mi arrivano tante richieste di info o aiuto o debunking. Rispondo volentieri, ma preferisco evitare di perdere tempo con le risposte che non verranno ascoltate.
Un tweet da "calcio nel vespaio" fa venire fuori tutti gli hater e i rintronati generici, che posso così Silenziare. Mi permette, in altre parole, di creare una lista di spammer ai quali so di non dover rispondere e che posso tranquillamente evitare di leggere.
Questo mi lascia più tempo per rispondere ai tweet delle persone sinceramente interessate e genera una lista di utenti che chiunque può usare per bloccare imbecilli e ottusangoli vari (l’esportazione diretta in Twitter della lista dei bloccati o silenziati, che una volta esisteva, attualmente non c’è e richiede un giro più complesso).
Ma nel vespaio spesso ci sono anche persone che vengono esposte al debunking e quindi, ogni tanto, cambiano idea. Se non andassi nel vespaio, non verrebbero esposte. Capita raramente, ma capita.
Ciliegina sulla torta, ogni tanto rido di fronte a perle come queste: gli eroi da tastiera che baldanzosi pensano di avermi colto in errore e fanno splat.
La questione dei delfini, se non la conoscete, è spiegata qui.
Inoltre colleziono un repertorio di tweet di odio, firmati con nome e cognome (e spesso anche azienda di provenienza), utile per rispondere a tutti quelli che dicono "Ma se la gente fosse obbligata a identificarsi sui social, ci sarebbero meno hater".
Per chi si chiedesse se vedere così tanto odio e stupidità mi turba, la risposta è no: fra moglie, figli(e), gatti, Star Trek e altre buone letture, vivo bene in un posto splendido. Anzi: vedere tanta stupidità mi fa gradire ancora di più l'occasionale tweet intelligente.
Per apprezzare la luce bisogna aver conosciuto il buio.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Antibufala: il volantino che invita a “lasciare le abitazioni ospitanti”
March 29, 2020 10:36Mi sono arrivate moltissime segnalazioni (ma una sola foto, sempre la stessa) di un presunto foglio affisso all’esterno di abitazioni e apparentemente intestato al Ministero dell’Interno italiano che inviterebbe “gli eventuali non residenti di questo edificio a lasciare le abitazioni ospitanti, per rientrare nel loro domicilio di residenza”, con minaccia di controllo e di denuncia con rischio di “ammenda fino a 206 euro, arresto fino a 3 mesi, reclusione da 3 a 12 anni nei casi più gravi”.Il Sole 24 Ore dice (mostrando la stessa foto) che il foglio sarebbe stato trovato affisso “negli spazi condominiali di alcune zone di Napoli. Secondo la Questura si tratta a ttti [sic] gli effetti di un tentativo di truffa, dal momento che non è stato predisposto alcun documento di questo tipo. La Questura ricorda di non aprire la porta di casa a persone sconosciute e, in caso di dubbi, si invita a contattare subito i numeri di emergenza delle forze dell'ordine.”
Altre testate mostrano altre immagini e riportano le dichiarazioni di varie Questure, secondo le quali il foglio è falso. Il sito della Polizia di Stato italiana e la sua pagina Facebook raccomandano a chiunque si imbatta in questi volantini “di segnalarne la presenza alle Forze di polizia e di non seguire le indicazioni in essi contenute”.
L’indicazione "Allegato A" in alto a destra dovrebbe essere un indizio piuttosto evidente che qualcosa non quadra: allegato a cosa? Manca inoltre una data, che di solito è presente nelle comunicazioni reali.
Le motivazioni dell’affissione non sono chiare: c’è chi parla di truffa o di tentativo dei ladri di vuotare le case, ma ce li vedete i ladri che si organizzano e stampano volantini tutti uguali?
In ogni caso, il foglio è falso e l’allarme può essere cestinato.
Se qualche commentatore è competente in diritto, può guardare gli estremi delle leggi indicate nel foglio e vedere se sono pertinenti o meno.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Qualche consiglio di base per le videoconferenze
March 29, 2020 8:06![]() |
È una videoconferenza, non un provino per un film di paura. Credit: Liane Cassavoy. |
Ecco alcuni consigli per evitarli, suggeriti in parte da questo articolo di Wired in inglese. Le foto sono tratte da questo articolo di Liane Cassavoy su PC World, che include anche altri esempi fotografici eloquenti.
- Usate le cuffie con microfono, NON gli altoparlanti. Anche se voi ricevete bene l’audio degli altri, questo non vuol dire che loro vi sentano bene. I vivavoce che usano gli altoparlanti di telefonini, tablet e computer non sono in grado di produrre un audio stabile e chiaro come quello di una semplice cuffietta con microfono. Evitate le cuffie o gli auricolari Bluetooth tipo gli Airpod: servono delle cuffie vere, quelle col filo. E se vi rovinano la pettinatura, pazienza: è sempre meglio che rovinare l’udito agli altri e farvi odiare.
- Tenetevi in MUTO se non dovete parlare. A nessuno piace sentire in videoconferenza il vostro cane che abbaia, il vostro telefonino che squilla, la vostra musica di sottofondo, i vostri starnuti, le campane che rintoccano o il rumore dello sciacquone del water tirato dal vostro partner. Create, se possibile, un ambiente silenzioso. Molte applicazioni di videoconferenza hanno il “muto” automatico: basta tenere premuta la barra spaziatrice per parlare. Quando smettete di premere, il “muto” si riattiva.
- Vestitevi completamente e dite a chi è in casa di fare altrettanto. Fare videoconferenza in mutande è comodo, ma se vi capita di dovervi alzare dalla scrivania per qualunque ragione rischiate di dare spettacolo. Ricordatelo anche ad adulti e bambini che stanno con voi. Nessuno vuole vedere il vostro partner che entra sonnolento nell’inquadratura grattandosi le chiappe o peggio.
- Illuminatevi bene. Non usate una singola luce frontale, non usate luci puntiformi e non mettetevi di fronte a una finestra: otterrete un viso sovraesposto e incomprensibile, avrete ombre troppo nette a scolpirvi la faccia e ogni volta che le vostre mani entreranno nell’inquadratura cambierà la luminosità. Evitate anche di avere finestre dietro di voi, che vi oscureranno completamente. Piazzate due fonti di luce, una a destra e una a sinistra, e rivolgetele contro la parete davanti a voi, non verso di voi, in modo che la parete intera crei una luce diffusa. Se non potete farlo, usate un monitor messo davanti a voi, con la luminosità al massimo e un’immagine bianca (una pagina vuota di Word va benissimo) come luce diffusa d’emergenza. Spegnete eventuali luci dirette visibili dietro di voi.
- Non inquadratevi dal basso. Se lo fate, sembrerete giganti sonnolenti col doppio mento perché tenderete a guardare giù e quindi a socchiudere le palpebre e comprimere il collo. Piazzate la telecamera alla stessa altezza alla quale stanno i vostri occhi, o leggermente più in alto. Questo produce un’inquadratura più naturale.
- Controllate bene lo sfondo. Guardate se si vedono oggetti personali o informazioni riservate: il foglietto con le password e il calzino spaiato sono un classico. Fate ordine almeno nella zona inquadrata.
- Mettete in ordine il vostro desktop del computer, se intendete condividerlo. Chiudete tutte le applicazioni e le sessioni del browser che possono mostrare dati privati e/o imbarazzanti.
- Non fate finta di seguire la videoconferenza: vi beccano. Molte applicazioni di videoconferenza hanno l’attention tracking, ossia possono segnalare all’amministratore se avete chiuso la finestra dell’applicazione o l’avete coperta con un’altra finestra. In altre parole, non potete giocare a Call of Duty mentre fingete di seguire la lezione di scuola.
![]() |
Inquadratura ad altezza occhi, ma troppa luce da dietro. |
![]() |
Ordine alle spalle, inquadratura ad altezza occhi, luce equilibrata. |
Ho provato a fare qualche dimostrazione veloce variando l’illuminazione e la posizione della telecamera ma restando nello stesso ambiente: perdonate le espressioni da ebete, mi vengono spontanee.
![]() |
Sfondo sempre scuro, maglione scuro che si confonde con la poltrona nera, inquadratura dal basso, luci frontali dirette esaltano ogni piega del volto e sono oltretutto riflesse negli occhiali. |
![]() |
Sfondo scuro, maglione scuro, inquadratura dal basso, luci stavolta laterali ma comunque dirette segnano troppo il volto e si riflettono (meno) negli occhiali. |
Antibufala: il “protocollo per l’ingresso in casa” del GEOS
March 28, 2020 6:27Sta circolando in varie lingue un presunto “protocollo per l’ingresso in casa - Azioni contro Covid-19” che elenca una lunga serie di cose da fare ogni volta si torna a casa. È ingannevole e potenzialmente pericoloso. Seguite solo le raccomandazioni sanitarie diffuse dalle autorità, non quelle fatte circolare da amici e conoscenti.Il “protocollo” (ne trovate un esempio italiano qui) elenca raccomandazioni probabilmente eccessive e potenzialmente pericolose, come “disinfetta le zampe del tuo animale domestico se è uscito”. Considerato per esempio che gli animali tendono a leccarsi le zampe, impregnargliele di disinfettante a casaccio non è una buona idea. La raccomandazione delle autorità spagnole è invece di pulire i cuscinetti delle zampe e la coda con gel disinfettante (del tipo che evapora subito).
Il sito antibufala spagnolo Maldita.es spiega che il “protocollo” viene spacciato per un documento del Grupo Especial de Operaciones (GEO) della polizia spagnola, ma in realtà le sue immagini provengono da un documento della Fundación de Voluntarios de Salvamento y Rescate GEOS boliviana (pagina Facebook qui). Non si tratta di raccomandazioni dirette delle autorità sanitarie: la GEOS ha dichiarato che “le immagini sono state realizzate dal gruppo relazioni pubbliche della nostra istituzione sulla base delle raccomandazioni e dei consigli giorno per giorno” (“las imágenes la realizó el. Equipo de relaciones públicas de nuestra institución en base a recomendaciones y consejos de día día”). Inoltre la terza pagina è riservata alle persone che convivono con persone a rischio: non riguarda tutte le persone.
Pensateci un momento: in materia sanitaria, ha più senso seguire le istruzioni dirette delle autorità sanitarie o quelle indirette di un gruppo di volontari che si occupano di soccorsi, tradotte da chissà chi?
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Antibufala: pass gratuito per Netflix durante l’isolamento!
March 27, 2020 11:02Sta circolando in varie lingue e soprattutto tramite il passaparola su Whatsapp un messaggio che annuncia che Netflix ha deciso di dare accesso gratuito alla propria piattaforma durante il periodo di isolamento dovuto al coronavirus.La versione italiana dice "A causa della pandemia di CoronaVirus in tutto il mondo, Netflix offre un pass gratuito per la sua piattaforma durante il periodo di isolamento. Esegui sul sito perché finirà rapidamente!"
Per attivare questo accesso, dice il messaggio, bisogna visitare il sito indicato (netflix-usa[punto]net), rispondere a un breve questionario e poi condividere l’invito con dieci amici o gruppi su WhatsApp.

L’inganno è reso ancora più efficace dal fatto che un altro sito di streaming video, ma dedicato agli adulti, ha offerto il proprio servizio premium gratuitamente agli utenti italiani.
Se avete cliccato sul messaggio ma non avete immesso dati personali, dovreste essere al sicuro. Se avete ricevuto il messaggio ma non l’avete cliccato, cancellatelo ma avvisate chi ve l’ha mandato che si tratta di una trappola e chiedete di non mandarvi più questo genere di messaggi. Se invece l’avete mandato ai vostri amici, contattateli avvisando che avete sbagliato.
Fonte aggiuntiva: Hot for Security.