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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Antibufala micro: il video dei pompieri croati che guardano la partita

July 13, 2018 19:51, by Il Disinformatico

La faccio breve: il video dei vigili del fuoco croati che vengono interrotti da una chiamata proprio mentre assistono alla partita dei mondiali di calcio Croazia-Russia è una simpatica messinscena del reparto dei Vigili del Fuoco di Zagabria, pensata per mettere in guardia contro i pericoli derivanti dall’uso di torce e fuochi d’artificio per i festeggiamenti. Quest’uso incauto ha infatti innescato vari incendi.

La versione originale è qui su Facebook. Il debunking è merito di Firerescue1 e MalditoBulo, scovati dal maestro di debunking Peter Burger.

La rete televisiva americana ABC c’è cascata.


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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Podcast audio e video del Disinformatico del 2018/07/13

July 13, 2018 15:52, by Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi (13 luglio) del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.

Tutti i podcast (audio) più recenti sono ascoltabili in streaming e scaricabili da questa pagina del sito della RSI; lo streaming video integrale, se disponibile, è archiviato qui oppure presso www.rsi.ch/web/webradio ed è incorporato qui sotto. Buon ascolto e buona visione!

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Antibufala: paga il vicino per mettere incinta la moglie e gli fa causa dopo 72 “insuccessi”

July 13, 2018 9:00, by Il Disinformatico

Fonte: BarbaraMcMahon8.
Se cercate su Internet la strana storia di Demitrius Soupolos, che in Germania ha fatto causa al vicino Frank Maus per violazione di contratto, preparatevi a una sorpresa.

La storia, infatti, racconta che Soupolos ha dato incarico al proprio vicino, il trentaquattrenne Maus, di svolgere un servizio piuttosto particolare: siccome Soupolos era sterile, ha chiesto a Maus di mettere incinta la moglie, reginetta di bellezza: non la moglie di Maus, ma quella di Soupolos.

Tuttavia Maus, dopo ben 72 tentativi, non è riuscito nell’impresa. Il colpo di scena è che anche Maus è sterile: da qui la causa per inadempienza contrattuale. Non sapeva della propria infertilità perché sua moglie lo tradiva e i due figli della coppia non sono suoi.

Perché ne parlo? Perché c’è un problema con tutta questa storia salace: continua a essere pubblicata periodicamente da anni da vari siti e in tante lingue:


Ma secondo le ricerche pubblicate da Lesswrong.com nel 2011, la vicenda risale addirittura al 1978 e fu pubblicata dalla rivista statunitense Jet a luglio di quell’anno. Il numero in questione è archiviato in Google Books.

A distanza di così tanto tempo è difficile appurare se la vicenda sia mai stata autentica, ma una cosa è certa: qualunque sito che la propaghi ancora oggi non controlla le notizie che pubblica e quindi è poco affidabile. E c’è anche un altro aspetto: ci sono agenzie di comunicazione che spesso s’inventano storie accattivanti come questa per vedere quali testate ci cascano e dimostrare la propria capacità di “fare comunicazione”. O come si diceva un tempo, fregare il prossimo.
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Quando il ricattatore sa la tua password

July 13, 2018 5:46, by Il Disinformatico

Se ricevete un messaggio di un sedicente hacker che vi dice di conoscere la vostra password e ve lo dimostra mandandovela, non cascateci: è una nuova tecnica per raggirare gli utenti e convincerli a pagare un riscatto.

Il ricercatore di sicurezza Brian Krebs segnala infatti che è in circolazione una mail che inizia dicendo (in inglese) “So che questa è la tua password” e poi mostra una password che è effettivamente una di quelle usate da chi riceve la mail.

Il messaggio continua dicendo che il mittente è un hacker che ha infettato il computer della vittima durante una visita a un sito pornografico, installando di nascosto un programma che ha acceso la webcam e ha registrato un video della vittima mentre guardava il sito in questione e ha scaricato un elenco degli amici e colleghi della vittima dai suoi account di mail e su Facebook.

Il sedicente hacker dice inoltre che se la vittima non paga un riscatto in bitcoin di ben 1400 dollari, manderà il video a tutti i contatti. I dettagli tecnici che fornisce sono credibili e fanno paura: parlano di Remote Desktop e di keylogger. Il riscatto, dice il truffatore, va pagato entro 24 ore.

Lo schema è insomma abbastanza classico, ma c’è quel dettaglio dannatamente credibile e impressionante: come fa il truffatore a sapere la password della vittima? La spiegazione più probabile è che chi sta dietro questa estorsione si sia procurato uno dei tanti archivi di account rubati, contenenti il nome utente (che spesso è l’indirizzo di mail) e la relativa password, e poi li usi un bluff, sapendo che la maggior parte degli utenti usa la stessa password dappertutto e non la cambia quasi mai.

Potete prevenire questo genere di trappola usando password diverse per ogni sito e cambiandole periodicamente e tenendo coperta la vostra webcam, oltre che evitando di visitare siti potenzialmente imbarazzanti.
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Truffe e sciacallaggi intorno alla vicenda dei ragazzi intrappolati nella caverna thailandese

July 13, 2018 4:07, by Il Disinformatico

Gli sciacalli della Rete non sanno trattenersi di fronte a nulla: hanno saputo approfittare persino del dramma del gruppo di ragazzi rimasti intrappolati in una caverna in Thailandia che ha tenuto l’attenzione del mondo nei giorni scorsi.

Quando Elon Musk ha offerto una possibile soluzione tecnica (pagata di tasca propria) per portarli in salvo, dei truffatori hanno creato dei falsi account Twitter con la stessa icona e con nomi molto simili a quello di Musk e si sono inseriti nella conversazione online spacciandosi per lui e annunciando una svendita speciale di criptovalute: bastava mandargli da 0,1 a 5 bitcoin per avere in cambio, rispettivamente, da 1 a 50 bitcoin.

Altri truffatori hanno creato dei falsi tweet apparentemente inviati da Elon Musk nei quali offrivano un’auto elettrica Tesla a chiunque mandasse 3 bitcoin o 30 Ethereum.

Si tratta, naturalmente, di raggiri: nessuno regala niente per niente, e chi manda criptovalute in risposta a questi annunci li sta in realtà mandando direttamente nei portafogli digitali dei truffatori. Ma nella massa dei milioni di seguaci di una celebrità ci sono sempre persone ingenue o vulnerabili che non si accorgono che i tweet sono falsi e credono ciecamente a qualunque dichiarazione apparentemente fatta dai propri personaggi preferiti, come racconta l’esperto di sicurezza Graham Cluley, che ne mostra altri esempi.

Un’altra forma di sciacallaggio riguarda la ricerca di visibilità sui social network. Il collega debunker David Puente segnala una pagina Facebook che ha pubblicato un falso video delle operazioni di soccorso dei ragazzi intrappolati e ha ottenuto “in appena 5 ore oltre 100 mila visualizzazioni e quasi 4 mila condivisioni”. In realtà il video si riferisce a un’esercitazione avvvenuta nel 2010 in Francia. A quanto pare i quattromila utenti che hanno condiviso il video non si sono chiesti come mai in Thailandia si parlassero tutti in francese.

Consiglio pratico: non usate le funzioni dei social network per condividere questi annunci e questi video, neanche per segnalarli con indignazione ad amici o colleghi, perché fate il gioco di questi sciacalli. Se volete mettere in guardia contro queste truffe, usate uno screenshot o descrivetele senza linkarle o incorporarle, in modo da non regalare loro maggiore visibilità e importanza nelle statistiche dei social network.
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