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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Blogspot ancora in tilt, sospendo i commenti

June 26, 2018 16:58, by Il Disinformatico

Come ho segnalato a fine maggio, la gestione dei commenti di Blogspot è in crisi e ormai sono passate quattro settimane senza alcun miglioramento.

Non ricevo più da Blogspot le mail contenenti i testi dei commenti inviati e in attesa di approvazione, per cui spesso non so di avere commenti in coda per l’approvazione. Non mi arrivano neanche le mail di notifica dopo la pubblicazione di un commento.

Vengo a sapere dell’arrivo di nuovi commenti soltanto tramite l’interfaccia Web di Blogger, che però non mostra tutto il testo del commento. Ê solo questione di tempo prima che qualche imbecille si renda conto che non posso leggere il contenuto completo dei commenti prima di approvarli e ne approfitti per ficcare qualche schifezza nella parte di commento che non posso vedere.

Di conseguenza, ho sospeso completamente i commenti. Se avete refusi da segnalarmi o commenti da fare, scrivetemi a paolo.attivissimo@gmail.com.

Vado a cercare una soluzione alternativa. Scusate l’inconveniente.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Se l’ex ti molesta e spia tramite l’Internet delle Cose

June 26, 2018 4:41, by Il Disinformatico

Quando finisce un amore, probabilmente l’ultima cosa che si ha in mente è la gestione delle password e dei dispositivi informatici che si hanno in condivisione. Eppure molte persone, soprattutto donne, stanno scoprendo che queste password e questi dispositivi stanno purtroppo diventando armi di molestia e persecuzione nelle mani di ex partner violenti e possessivi.

Il New York Times ha pubblicato di recente un’indagine sulle vittime di questa nuova forma di tormento a distanza: tante persone, dopo la fine di una relazione, hanno scoperto che l’ex partner aveva ancora le password dei loro account di mail e dei social network e poteva quindi spiare la loro corrispondenza e seguire i loro spostamenti e rapporti sociali. Ma soprattutto aveva il controllo dei dispositivi digitali di gestione della loro casa: accendeva e spegneva a piacimento l’aria condizionata, il riscaldamento e le luci domestiche, faceva suonare il citofono o comandava gli altoparlanti “smart” per suonare musica ad altissimo volume nel cuore della notte oppure spiava in casa attraverso le telecamere di sicurezza collegate a Internet. Telecamere installate, paradossalmente, per sentirsi più sicuri.

Chi commette questi abusi sfrutta queste tecnologie per continuare ad esercitare un controllo ossessivo sulle proprie vittime, che si sentono particolarmente impotenti. Dal punto di vista legale, infatti, questo genere di intrusione spesso non è coperto dagli ordini restrittivi o dagli accordi di divorzio. Si tratta di un problema nuovo che gli avvocati spesso faticano a prendere in considerazione.

Cosa anche peggiore, le vittime di questo stalking spesso non vengono credute quando dicono che i propri ex partner le spiano e sanno tutto quello che dicono e fanno, perché molti non pensano alle informazioni disseminate dai dispositivi informatici e non immaginano che un ex possa arrivare a tanto.

Possono sembrare problemi tipicamente americani, ma i dispositivi domestici connessi a Internet per gestirli a distanza stanno prendendo piede anche da noi. Sta diventando difficile comprare elettrodomestici che non abbiano una connessione Wi-Fi: ho cercato di recente una lavatrice-asciugatrice nuova per il Maniero Digitale e ho trovato solo modelli da collegare a Internet e gestire tramite app, cosa che ho prontamente disattivato.

Inoltre nel mio lavoro di giornalista informatico ho seguito diversi casi di donne maltrattate fisicamente dai partner e poi perseguitate da quei partner anche dopo la fine della relazione e della coabitazione, attraverso il monitoraggio e il controllo dei loro dispositivi digitali, per esempio tramite un’app di tracciamento installata di nascosto sul loro smartphone o una password di Gmail condivisa quando l’ex partner non era ancora ex. Le donne non riuscivano a capire come facesse il loro ex a sapere sempre dove andassero e a raggiungerle sul posto, angosciandole con la sua presenza o con nuove violenze: erano tradite dal proprio smartphone, sul quale era attiva la geolocalizzazione, accessibile al loro aguzzino.

Rimediare non è facile. Il gesto drastico e istintivo di staccare o sostituire tutti i dispositivi informatici, compresi computer e smartphone, ha costi notevolissimi. Cambiare account di mail e sui social network significa isolarsi dai rapporti umani proprio in un momento particolarmente difficile della propria vita. Cambiare le password dappertutto, anche sul router Wi-Fi di casa, richiede competenze che non tutti hanno e quindi comporta spesso l’intervento di una persona esperta e soprattutto di fiducia, che va cercata al di fuori della cerchia degli amici che si hanno in comune con il proprio ex perché a volte questi “amici” sono in realtà complici dell’ex possessivo.

Essere consapevoli del problema è comunque il primo passo per risolverlo, per esempio includendo negli accordi di separazione anche la consegna delle password di casa e la condivisione delle spese tecniche per cambiarle, esattamente come si fa per le chiavi di casa e per il cambio delle serrature.

Inoltre conviene sostituire lo smartphone con un telefonino vecchio stile, che non è hackerabile; si mantiene lo stesso numero di telefono e si usano gli SMS al posto di WhatsApp.

È paradossale che una delle difese più efficaci ed economiche contro questo tipo di persecuzione sia il regresso tecnologico, ma funziona.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Come si lavora al Corriere? A volte così

June 26, 2018 3:57, by Il Disinformatico

Ultimo aggiornamento: 2018/06/26 8:55.

Spesso vengo criticato perché infierisco sui giornali che sbagliano notizie di poco conto. Ma questi sbagli, se sono ripetuti e sistematici, rivelano il metodo di lavoro della redazione e rendono evidente la scarsa qualità della selezione dei collaboratori. E resta sempre quel dubbio di fondo: ma se una redazione sbaglia persino notizie così semplici come la morte di una persona celebre, quanti altri sbagli fa di cui non ci accorgiamo?

Prendete il caso, di per sé modesto, del Corriere della Sera e del suo annuncio della morte di Richard Harrison (pseudolink; copia su Archive.is), segnalatomi via Twitter da @marcoazzena:


Guardate il secondo paragrafo e in particolare questa frase:

Agli inizi degli anni ‘60 si era trasferito nel nostro paese per lavorare in alcuni film del genere spaghetti western ma anche in alcuni polizieschi. Tra i suoi successi di quegli anni: «Un gladiatore invincibile», «Colpo maestro al servizio di Sua Maestà britannica», «Le spie uccidono a Beirut». Nel suo curriculum anche una apparizione nello sceneggiato Rai del 1978 «Il balordo».

È curiosamente simile a questa pagina di Wikipedia in italiano:

All'inizio degli anni sessanta si trasferì in Italia dove fu protagonista di molti film di genere, generalmente considerati b-movies: peplum, spaghetti-western, poliziotteschi e film di spionaggio. Ha lavorato anche in televisione (è apparso fra l'altro nello sceneggiato televisivo Rai del 1978 Il balordo, girato al fianco di Tino Buazzelli). Fra i suoi maggiori successi, vanno citati Il gladiatore invincibile, Colpo maestro al servizio di Sua Maestà britannica e Le spie uccidono a Beirut.

Ma il vero problema è che la pagina di Wikipedia non è quella del Richard Harrison scomparso: è quella di un altro Richard Harrison. Questo.

Come ha fatto la redazione del Corriere a includere queste informazioni errate nel necrologio di Richard Benjamin Harrison? Sono troppo malizioso se sospetto che invece di consultare qualche fonte autorevole specialistica (che so, questo articolo di Variety, la Bibbia del mondo dello spettacolo americano, che ho trovato in tre secondi con Google) abbia pigramente digitato “Richard Harrison” nella Wikipedia italiana e abbia dato per buono il primo risultato, senza controllarlo e senza notare che le foto delle due persone sono completamente differenti?

A sinistra il Richard Harrison sbagliato; a destra quello giusto. Credit: Wikipedia.

Ho segnalato la questione pubblicamente al Corriere via Twitter, perché so per esperienza che segnalare privatamente significa perdere tempo ed essere ignorati. Senza una figuraccia pubblica certe redazioni non si muovono.

— Paolo Attivissimo (@disinformatico) June 26, 2018



Se davvero si lavora così nelle redazioni, non ditemi che la colpa delle fake news è di Internet.



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Podcast del Disinformatico del 2018/06/22 (anche video)

June 24, 2018 16:55, by Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi (22 giugno) del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.

Tutti i podcast (audio) più recenti sono ascoltabili in streaming e scaricabili da questa pagina del sito della RSI; a volte c’è anche lo streaming video integrale, qui oppure presso www.rsi.ch/web/webradio. A 37 minuti circa mostro un paio dei miei cimeli lunari. Buon ascolto e buona visione!

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Ci vediamo il 23 sera a Macerata?

June 23, 2018 6:47, by Il Disinformatico

Il 23 giugno, come preannunciato nel mio calendario pubblico, sarò a Macerata per il Festival dell’Astronomia. Alle 22.15 sarò in piazza Cesare Battisti per parlare di tesi di complotto intorno agli sbarchi sulla Luna. L’appuntamento era pianificato da tempo, ma queste tesi sono diventate ancor più di attualità dopo le recenti dichiarazioni di Carlo Sibilia, sottosegretario dell’Interno del governo italiano, secondo il quale gli allunaggi sarebbero stati una “farsa” e sarebbero un evento “controverso”.

Sarà un’occasione non solo per chiarire dubbi ma anche per mostrare immagini rare e raccontare aspetti poco conosciuti, curiosi, divertenti ed emozionanti delle missioni spaziali storiche.

Porterò con me le ultime copie cartacee del mio libro sull’argomento, Luna? Sì, ci siamo andati!

Per maggiori informazioni, visitate il sito del Festival, Galassica.it, dove trovate il programma completo.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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