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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , by profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Su Le Scienze parlo di ritrattazioni scientifiche

January 8, 2018 9:38, by Il Disinformatico

Nel numero 593 de Le Scienze attualmente in edicola parlo della questione delle retraction (ritrattazioni o ritiri) degli articoli scientifici, che molti vedono come una prova che la scienza non funziona come dovrebbe.

Non posso fare spoiler qui, ma se volete approfondire l’argomento vi consiglio il sito RetractionWatch.com (in inglese).
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



John Young, astronauta lunare leggendario, ci ha lasciato

January 6, 2018 17:41, by Il Disinformatico

Rest In Peace John Young. You were one of my heroes as an astronaut and explorer and your passion for space will be missed. pic.twitter.com/yu4xUhLWE4
— Terry Virts (@AstroTerry) 6 gennaio 2018


Saddened for the loss of former astronaut colleague John Young - the astronauts’ astronaut, a true legend. Fair winds and following seas, Captain. #RIP pic.twitter.com/cn79DctK6C
— Scott Kelly (@StationCDRKelly) 6 gennaio 2018



We're saddened by the loss of astronaut John Young, who was 87. Young flew twice to the Moon, walked on its surface & flew the first Space Shuttle mission. He went to space six times in the Gemini, Apollo & Space Shuttle programs. pic.twitter.com/l4nSwUCMIq
— NASA (@NASA) January 6, 2018



È arrivata poco fa la notizia della morte dell’astronauta John Watts Young, un uomo al quale persino l’etichetta di astronauta lunare stava stretta. Aveva 87 anni.

Volare una volta verso la Luna (Apollo 10) non gli bastò: ci andò due volte. E la seconda (Apollo 16) vi scese per camminarvi.

Rest in peace, John Young.

Gemini, Apollo and Shuttle astronaut.

The 9th man to walk on the moon. pic.twitter.com/DyiGykSEeE
— 🚀 Steve Zarelli 🚀 (@SteveZarelli) January 6, 2018



Ma camminare sulla Luna e viverci per tre giorni non gli bastò: sulla Luna guidò un’auto.


Poi, per non farsi mancare nulla, pilotò il primo volo dello Space Shuttle (STS-1): una missione di rischio assoluto su un velivolo sperimentale che non aveva mai volato prima nello spazio. E visto che gli era andato bene il primo volo Shuttle, ne fece anche un altro (STS-9, nel quale, per non farsi mancare nulla, atterrò con un incendio interno in coda).

Era l’uomo dei voli doppi: due Apollo, due Shuttle e, a inizio carriera, due Gemini (la 3, la prima con equipaggio, e la 10, la prima a effettuare un doppio rendez-vous con due veicoli distinti). Fu la prima persona al mondo a volare nello spazio sei volte.

Gli aneddoti sulla vita di John Young sono talmente tanti che rasentano l’improbabilità romanzesca. Durante la missione Gemini 3, nel 1965, portò a bordo di nascosto un vietatissimo tramezzino di carne e se lo mangiò in barba a tutte le norme della NASA, che non gradì affatto l’improvvisata. Ma Young era Young, e talenti del genere erano troppo rari, persino fra gli astronauti, per rinunciarvi.

The Unsinkable Molly Brown: March 23,1965: Launch of Gemini 3 with Gus Grissom, John Young & a corned beef sandwich. https://t.co/k0GP6knHpH pic.twitter.com/vHs5oqOvkk
— Contact Light (@contactlight69) March 23, 2017


Durante la sua escursione lunare, si fece fotografare dal collega Charlie Duke per il tradizionale saluto alla bandiera mentre saltava sulla Luna.

I'm so sorry to report some very, very sad news...
another astronaut hero has left us, - John Watts Young (87)
😞 Godspeed John https://t.co/k0GP6k66y9 pic.twitter.com/vnPOatCq8c
— Contact Light (@contactlight69) January 6, 2018


When John Young first learned that @NASA would build the Space Shuttle, he was a long way from home. He was on the Moon https://t.co/V3yYAMZczy pic.twitter.com/rDR0DnKj4e
— Massimo (@Rainmaker1973) January 6, 2018


Young contribuì a salvare gli astronauti di Apollo 13 (faceva parte dell’equipaggio di riserva della missione), coordinando sulla Terra il lavoro per improvvisare un filtro per l’aria usando solo i materiali presenti nel veicolo spaziale.

Riassunse così le domande sulla paura degli astronauti nel 1981 per lo Shuttle: “Chiunque si sieda in cima al sistema a propellente idrogeno-ossigeno più grande del mondo, sapendo che stanno per accenderne il fondo, e non si preoccupa un pochino, non capisce pienamente la situazione.”

Era ammirato dai suoi colleghi per la sua competenza, la sua schiettezza (la sua critica della NASA dopo il disastro dello Shuttle Challenger fu implacabile), la sua calma glaciale nelle condizioni più impegnative (90 pulsazioni al minuto durante il suo allunaggio; Neil Armstrong arrivò a 150) e il suo senso dell’umorismo secco e tagliente (“La cosa più pericolosa che facciamo a Houston è andare al lavoro in auto ogni giorno”).

Oltre a lavorare per la NASA come consulente aerospaziale dopo le sue sei missioni, si era dedicato alla salvaguardia dell’ambiente (“Se vuoi vedere una specie in pericolo, alzati e guardati allo specchio”; “La storia geologica della Terra è piuttosto chiara: dice, molto francamente, che le specie monoplanetarie non durano. In questo momento noi siamo una specie monoplanetaria. Dobbiamo rimediare”).

La sua biografia, Forever Young, è ricca di storie ed esperienze straordinarie.

Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, dopo aver lasciato la NASA a 74 anni. La sua scomparsa riduce a cinque gli astronauti che hanno camminato sulla Luna e sono ancora tra noi.

La NASA lo ricorda con queste parole e con questo video:


"It's always good to see a big part of the U.S. Navy waiting for a small part of the U.S. Navy."
- John Young https://t.co/k0GP6k66y9 pic.twitter.com/N6HZaUZu0m
— Contact Light (@contactlight69) May 26, 2017




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Podcast del Disinformatico del 2018/01/05 e del 2017/12/29

January 5, 2018 22:40, by Il Disinformatico

Sono disponibili per lo scaricamento i podcast della puntata di oggi e di quella del 29 dicembre del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

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Podcast del Disinformatico del 2018/01/05

January 5, 2018 12:04, by Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

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Ricevi spam e mail truffaldine? Spamnesty risponde per te e le combatte

January 5, 2018 8:53, by Il Disinformatico

Se ricevete mail di spam o di truffatori in inglese, non buttatele via: usatele per contrastare gli spammer. Spamnesty (spa.mnesty.com) è un servizio che risponde automaticamente allo spam usando identità inventate e fa quindi perdere tempo ai truffatori che credono di dialogare con una vittima.

Usare Spamnesty è molto semplice: inoltrate le mail truffaldine che ricevete a sp@mnesty.com e Spamnesty toglierà il vostro indirizzo e ne userà uno suo. L’unica precauzione che dovete avere è quella di rimuovere eventuali informazioni personali presenti nel corpo della mail prima di inoltrarla.

Spamnesty genera una conversazione con il truffatore e vi manda un link che vi permette di seguirla in tempo reale man mano che si evolve.

Il risultato è spesso divertente e ha il vantaggio di rendere più oneroso il lavoro dei truffatori, disincentivandolo. Se volete qualche esempio, date un’occhiata alle conversazioni già svolte (questa o questa o questa, per esempio): in alcuni casi arrivano alla trentina di messaggi scambiati inutilmente, ed è interessante e rivelatore vedere quante delle mail che offrono fantomatici servizi per la creazione di siti Web sono in realtà truffe.

Io ne ho lanciate alcune (una, due, tre, quattro): vediamo che succede.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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