Blog di "Il Disinformatico"
Sto per scegliere un’auto elettrica per viaggi lunghi: questi sono i miei criteri
March 8, 2020 10:49Ultimo aggiornamento: 2020/03/08 14:30.Sta per finire (a maggio 2020) il leasing della mia attuale auto a benzina, la Opel Mokka che uso ormai solo occasionalmente per i viaggi lunghi (uso una piccola Peugeot iOn elettrica per la maggior parte del tempo), ed è quindi giunto il momento di cominciare a guardarmi intorno per fare il grande passo e abbandonare definitivamente le auto a carburante.
Forse i miei criteri e ragionamenti possono essere utili a qualcun altro che sta pensando di fare altrettanto, per cui li pubblico qui, anche perché così se ho sbagliato o dimenticato qualcosa mi potrete correggere.
Se vi serve un’infarinatura dei concetti di base delle auto elettriche, con le risposte ai dubbi e alle domande più frequenti, ho preparato per voi Fuoriditesla.ch.
Prevengo subito una domanda ricorrente: no, non posso ricorrere a un noleggio occasionale perché non ci sono, al momento, servizi di autonoleggio a prezzi decenti nelle mie vicinanze. Lo stesso vale per il noleggio a lungo termine.
Criteri
I miei criteri fondamentali per l’auto elettrica per grandi viaggi sono i seguenti. Non è detto che i vostri debbano essere uguali.
- Prezzo: sono disposto a fare un discreto investimento (fino a 50.000 CHF/47.000 euro); me lo posso permettere, dopo tutti questi anni di lavoro, e inoltre ho calcolato che la sostituzione dell’auto a benzina con una equivalente elettrica mi permetterà di risparmiare circa 2500 CHF (circa 2360 euro) l’anno in carburante e un po’ di altri soldi in manutenzione, assicurazione e imposta di circolazione. Mi raccomando: non partite con la solita litania “ma un’auto equivalente a benzina costa molto meno”. Lo so. E una bicicletta costa ancora meno, ma io voglio concedermi un’auto elettrica. Se volete considerarlo uno sfizio, nessun problema. Inoltre bisogna considerare il costo complessivo (prezzo di acquisto + spesa di “carburante”), non solo il prezzo di listino, visto che la corrente costa un quarto della benzina e questo riduce il divario di prezzo. Voi quanto spendete in un anno di carburante?
- Tasso di leasing. Chiaramente un tasso basso sarà più appetibile di uno alto.
- Autonomia. Dato che è un’auto per viaggi lunghi (fino a 600 km in un giorno), ho bisogno che abbia un’autonomia realistica (ossia a velocità autostradali) di almeno 300 km. Per realistica non intendo quella calcolata dai produttori secondo criteri come NEDC o WLTP, che danno sempre valori gonfiati e ben diversi dalla realtà, come vedete in questo video di CarWOW. Mi baso sui dati Highway - Mild Weather di EV Database.
- Velocità di carica rapida. Se parto da casa col “pieno”, la velocità di ricarica gestita dall’auto è un problema solo quando devo fare una tratta superiore all’autonomia del veicolo. 50 kW (150 km di autonomia in più in mezz’ora) sono il minimo indispensabile; 100 kW o più sarebbero anche meglio, anche se per ora sono relativamente poche le colonnine che li offrono (a parte quelle rapide di Tesla, Ionity e di alcuni altri fornitori). Come regola generale, più è alta la velocità di carica, meno tempo devo dedicare a tappe durante le tratte lunghe, anche se la curva di ricarica varia da modello a modello. Per esempio, 100 kW mi consentirebbero di aggiungere 150 km in quindici minuti, che è il tempo di un caffè e una pausa toilette; un’oretta di sosta per un pasto e farei quasi il “pieno”.
- Connettore di ricarica. Deve essere quello standard europeo, quindi il CCS Combo (carica rapida) o Tipo 2 (carica meno rapida), perché è quello disponibile su tutte le colonnine. È vero che alcune colonnine sono multistandard, ma preferisco avere la massima rosa possibile di punti di ricarica. Per saperne di più c’è questo mio articolo.
- Rete di ricarica. Avere una rete di colonnine di ricarica rapida dedicata sarebbe un grande bonus; eviterebbe il disagio di dovermi procurare le varie tessere di prepagamento e il rischio di trovare le colonnine occupate (da altre auto elettriche o da auto a carburante in divieto di sosta).
- Posizione di guida alta. Questo, sia chiaro, è un criterio tutto mio. Sono spilungone e sia io, sia la Dama del Maniero troviamo da sempre molto disagevole la posizione di guida delle berline o delle auto sportive e soprattutto entrarvi e uscirne, e per varie ragioni potrei trovarmi a dover portare persone che hanno mobilità limitata, per cui la seduta alta per il conducente e il passeggero è essenziale. Non è detto che sia così per tutti.
- Abitabilità posteriore. Per motivi che sarebbe lungo spiegare qui, spesso sono seduto dietro e guida qualcun altro, quindi mi serve che anche i posti posteriori siano sufficientemente spaziosi e alti, con spazio abbondante per le gambe.
- Bagagliaio. Essendo un’auto per viaggi lunghi, deve essere in grado di portare le valigie di almeno tre persone. La capienza dell’attuale Mokka (356 litri) è appena sufficiente per le mie esigenze, per cui questo è per me il valore minimo accettabile.
- Guida assistita. Un sistema di guida assistita che consenta almeno di mantenere una velocità impostata e la distanza dall’auto che mi precede è praticamente indispensabile per una guida confortevole e non stressante. Il mantenimento automatico della corsia non mi interessa più di tanto. Sensori di angolo cieco, telecamere di parcheggio e frenata d’emergenza anticollisione sarebbero invece altamente desiderabili. Tuttavia non vorrei niente di più; in particolare, dopo varie prove non mi fido dell’Autopilot di Tesla attuale (vi spiegherò perché in un’altra occasione).
- Gestione via app. Vorrei poter monitorare da remoto l’andamento della sessione di ricarica e attivare da remoto aria condizionata e riscaldamento, per poter entrare in auto senza sciogliermi di caldo o gelare per il freddo.
- Tempi di consegna. Non ho fretta, ma non vorrei neanche dover aspettare sei mesi o più dal momento dell’ordine.
- Vicinanza del concessionario. Prima o poi un guasto o un problema può capitare e quindi avere un concessionario che sta a pochi chilometri dal Maniero Digitale è importante. Questo è un punto a sfavore particolarmente per Tesla, la cui officina più vicina (Milano) è attualmente ad almeno 100 km dal Maniero e oltre frontiera. Quella in Svizzera è a 200 km (Cham).
- Garanzia. La durata della garanzia, soprattutto di quella sul pacco batteria, è importante: visto il costo elevato di cambiare questo componente essenziale dell’auto, devo essere sicuro di avere copertura per un numero significativo di anni (almeno cinque o sei).
Questi criteri riducono le candidate alle seguenti auto, di cui più sotto trovate le schede dettagliate (i litri indicano la capienza del bagagliaio):
- Hyundai Kona 2020 64 kWh (47.150 CHF; 365 km; 75 kW DC; 332 litri)
- Opel Ampera-e (42.790 CHF; 310 km; 50 kW DC; 381 litri)
- Kia e-Niro 2020 64 kWh (52.900 CHF; 345 km; 100 kW DC; 451 litri)
Solo per confronto, aggiungo i dati di questa:
- Tesla Model 3 Standard Range Plus (45.980 CHF; 295 km; 170 kW DC; 542 litri)
Come? Nessuna Tesla fra le candidate?

Già. La Tesla Model 3 rientrerebbe nei criteri come prezzo (45.980 CHF in versione base), ma è una berlina sportiva, e per me è decisamente troppo bassa. Una volta seduti è comoda, ma entrarne e uscirne è per me (e non solo per me) piuttosto disagevole, e non sto certo diventando più atletico col passare degli anni. Forse la funzione easy entry che alza elettricamente il volante e sposta indietro il sedile e lo alza può venirmi incontro (aggiornamento: l’ho provata e in effetti migliora un po’ le cose, almeno per il conducente). Dietro è piuttosto stretta e la seduta è bassa, anche se potrei cavarmela con un cuscino di rialzo (ho provato e funziona; ci ho dormito come un bambino).
Inoltre il bagagliaio, pur essendo molto capiente (542 litri), ha un’apertura ridotta (non è un portellone) e quindi non è adatto ai carichi ingombranti che talvolta devo portare.
Sono tutti difetti sopportabili, ma nel mio caso particolare non aiutano. Chi non ha queste mie restrizioni troverà invece, confrontando i prezzi e le caratteristiche, che la Model 3 offre davvero moltissimo in più rispetto alle concorrenti.
Prezzo Model 3: 45.980 CHF (Model 3 Standard Range Plus base, 47,5 kWh usabili).
Leasing: 3,4% (7000 CHF acconto, 36 mesi a 647 CHF/mese, 19.312 CHF di maxirata finale).
Autonomia autostradale: 295 km; secondo Teslike, 314 km a 130 km/h, 344 km a 120 km/h.
Velocità di carica rapida: fino a 170 kW DC (picco) / 11 kW AC.
Rete di ricarica: Sì.
Posizione di guida alta: No, verificata.
Abitabilità posteriore: Scarsa, verificata.
Bagagliaio: 542 litri.
Sedili riscaldati: Anteriori e (in opzione attivabile via software a pagamento) posteriori.
Guida assistita: Cruise control adattivo.
Gestione via app: Sì, e molto sofisticata.
Tempi di consegna: Alcuni mesi (ma ci sono anche esemplari in pronta consegna).
Vicinanza del concessionario: a 100 km dal Maniero.
Garanzia: “Veicolo base - 4 anni oppure 80.000 km, a seconda dell'eventualità che si verifica per prima. Batteria e unità motore - 8 anni o 160.000 km, a seconda dell'evento che si verifica per primo”.
Note: La versione Long Range Dual Motor (70 kWh) ha 435 km di autonomia ma costa un po’ troppo per il mio budget (55.980 CHF).
La Model Y, invece, ha un portellone grande e ha probabilmente una seduta alta e spaziosa anche dietro, ma costa attualmente ben oltre i limiti del mio budget: 63.000 CHF (59.000 euro) nella versione meno cara oggi ordinabile, la Long Range Dual Motor. Inoltre non sarà disponibile prima del 2021, salvo sorprese, e non so se per quell’epoca esisteranno ancora incentivi cantonali (abito in Canton Ticino) per le auto a emissioni zero. Per ora non si sa se e quando verranno offerte versioni a prezzi più bassi. Se dovesse scendere sotto i 50.000 CHF, potrebbe rientrare nelle candidate.
In teoria potrei anche fare quello che ho fatto con la mia prima auto elettrica: comprarne una usata. Ci sono delle Tesla Model S del 2014 e 2015 da 32.900 a 44.900 CHF che rientrerebbero comodamente nel mio budget. Ma la Model S è immensa: ideale per i grandi viaggi, con un bagagliaio enorme, ma difficile da parcheggiare una volta arrivati a destinazione. Ho guidato per anni un’auto da cinque metri e so quanto si tribola. E poi avrebbe pochi anni di garanzia residua sulla batteria: un rischio che posso permettermi di correre con il prezzo di un’automobilina come la mia attuale Peugeot iOn, ma non con quello di una Model S. In più resterebbero sempre i problemi della seduta molto bassa e dell’abitabilità posteriore molto modesta.
Prima che me lo chiediate: la Model X, il SUV di Tesla, avrebbe un’abitabilità perfetta per il mio caso e un bagagliaio infinito, ma è ancora più ingombrante della Model S ed è ben oltre il mio limite di spesa anche usata.
Le Tesla attuali sono insomma auto splendide, ipertecnologiche, piene di chicche, ideali per un geek, con i bonus dell’aggiornabilità del software che riduce il normale invecchiamento del veicolo, di una velocità di ricarica altissima (fino a 250 kW sulle colonnine Tesla predisposte) che compenserebbe l’autonomia un pochino risicata della versione base e di una rete di ricarica dedicata, finezze come la memoria personalizzata dell’assetto dei sedili a seconda del conducente, la dashcam omnidirezionale, il Sentry Mode antifurto e gli specchietti che si orientano verso il basso durante le manovre, ma purtroppo non fanno al caso mio per la loro forma e/o per il loro prezzo.
La distanza del concessionario (compensata solo in parte dal servizio a domicilio offerto dai Tesla Ranger) è un altro fattore sfavorevole, anche se recentemente è comparso sul sito Tesla l’annuncio “Coming soon” per un centro di assistenza a Lugano.
Le maniglie a filo carrozzeria sono scomode; le portiere senza cornice sono una complicazione che causa disagi. Lo sblocco d’emergenza dei posti posteriori in caso di mancanza totale di alimentazione (improbabile ma possibile, specialmente in caso di incidente) è complicato a livelli quasi criminali. Nelle Model S è un cavetto da cercare ad altezza caviglie; nelle Model X è un cavetto nascosto dietro la griglia degli altoparlanti; nelle Model 3 non c’è proprio, come nota allegramente l’Emergency Response Guide a pagina 27.
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Sblocco d’emergenza delle portiere dall’interno nelle Tesla Model S. |
Alla Dama del Maniero, poi, non vanno per nulla a genio l’interfaccia minimalista e tutta touch e la revocabilità o modificabilità imponibili in qualunque momento da parte di Tesla, e anch’io non ne sono del tutto convinto (guidare di notte con il buio al posto del tradizionale cruscotto, per esempio, è inquietante e richiede assuefazione).
Dopo una serie di prove su strada, inoltre, ritengo che l’attuale Autopilot sia spesso potenzialmente pericoloso per natura (spiegherò perché in un altro articolo) e quindi non lo userei quasi mai, accontentandomi (si fa per dire) del mantenimento di distanza offerto dal cruise control adattivo.
Inoltre non voglio un’auto che mi causi ansia perché attira le attenzioni di ladri e vandali e che purtroppo nel clima bilioso attuale rischia di farmi passare per “uno di quei fighetti con l’elettrica”. Preferisco un’auto più discreta, che posso parcheggiare ovunque senza l’ansia di doverla sorvegliare a vista.
Se dovessi prendere una decisione emotiva, insomma, basandomi solo sulla passione e mandando al diavolo il buon senso, ordinerei subito una Model 3 blu con interni bianchi e mi stamperei sulla faccia un sorriso permanente per i prossimi dieci anni, rinnovato da ogni aggiornamento software che mi arriva. Ma devo fare il buon padre di famiglia ed essere pratico e razionale.
Nessuna delle candidate mi appassiona ed entusiasma, e nessuna vincerà mai premi per l’estetica, ma sono auto dannatamente pratiche.
Le altre escluse
Mi limito alle auto già sul mercato o di imminente uscita (entro metà 2020). Quindi non considero veicoli promessi ma non ancora disponibili, tipo la Volkswagen ID.3 Mid Range, che per ora è poco più di una fantasia e ha anche grossi problemi software, da riparare un esemplare per volta in officina. Si stimano 320 km di autonomia autostradali e 385 litri di bagagliaio. Ne riparleremo quando sarà possibile provarla.
Ho scartato la Nissan LEAF (da 47.600 CHF in versione da 62 kWh) soprattutto per via della sua scelta di un connettore CHAdeMO per la ricarica rapida. Le colonnine che offrono questo connettore sono poche rispetto a quelle che offrono il connettore CCS, che è lo standard europeo.
Ho escluso anche la Opel Corsa-e e la Peugeot e208 principalmente perché i posti posteriori sono strettissimi (e anche la portiera posteriore è assurdamente stretta) e il bagagliaio è minimo (rispettivamente 309 e 265 litri). Per il resto, sono ottime auto, con carica molto rapida (100 kW), ma non fanno per me.
Niente da fare anche per la Peugeot e-2008: autonomia insufficiente (250 km autostradali) con i suoi 47 kWh, a fronte di un grande bagagliaio (405 litri) e di una carica rapida a 100 kW.
La Hyundai Ioniq è una delle auto elettriche più efficienti sul mercato, ma comunque la sua batteria da 38 kWh non le permette di fare più di 240 km autostradali. Inoltre
La Renault Zoe è interessante, specialmente nella versione con batteria a noleggio, ma il bagagliaio è troppo piccolo (338 litri) e l’autonomia è leggermente insufficiente (250 km autostradali) per le mie esigenze.
La DS3 Crossback ha un’autonomia realistica insufficiente (250 km autostradali) e un bagagliaio piccolo (350 litri). Inoltre l’estetica interna a rombi è per me orrida.
Fra le prossime uscite, la Fisker Ocean avrebbe la forma, il bagagliaio e il prezzo (37.500 USD in USA) giusti, ma non sarà disponibile prima del 2022. Le dimensioni sono un po’ abbondanti (4,64 m di lunghetta, 1,93 di larghezza).
Hyundai Kona EV Amplia 2020 64 kWh
Prezzo: 47.150 CHF (offerta di un concessionario).
Leasing: 0,9% (7000 CHF acconto, 36 mesi a 723 CHF/mese, 15.600 CHF di maxirata finale).
Autonomia autostradale: 365 km.
Velocità di carica rapida: 75 kW DC / 10.5 kW AC (modello trifase).
Rete di ricarica: Nessuna rete dedicata.
Posizione di guida alta: Sì, verificata.
Abitabilità posteriore: Sì, verificata.
Bagagliaio: 332 litri (leggermente inferiore a quello della Mokka, ma c'è un doppio fondo sfruttabile aggiuntivo; ci stanno 5 banana box).
Dimensioni: Lunghezza 418 cm, larghezza 180 cm.
Sedili riscaldati: Solo anteriori.
Guida assistita: Cruise control adattivo, mantenimento di corsia, assistenza angolo morto, allarme traffico trasversale posteriore.
Gestione via app: Sì. Ricarica programmabile, monitoraggio livello di carica, impostazione riscaldamento/aria condizionata.
Tempi di consegna: Sei mesi.
Vicinanza del concessionario: a pochi km dal Maniero.
Garanzia: 5 anni sul veicolo, 8 anni sulla batteria.
Note: La versione Amplia ha i sedili in stoffa (che preferisco rispetto a quelli in pelle delle versioni superiori). Carica frontale praticissima. Esiste anche una versione con batteria da 39 kWh che a listino costa 32.990 CHF (Pica); con le dotazioni di guida assistita sale a 43.900 CHF (Amplia) e ha 225 km di autonomia autostradale reale.
Sito: Hyundai.ch.
Opel Ampera-e 2020 60 kWh
Prezzo: 42.790 CHF (offerta di un concessionario).
Leasing: 4,59%.
Autonomia autostradale: 310 km.
Velocità di carica rapida: 50 kW DC / 7.4 kW AC.
Rete di ricarica: Nessuna rete dedicata.
Posizione di guida alta: Sì, verificata e comodissima.
Abitabilità posteriore: Sì, verificata e molto spaziosa. Seduta alta e molto spazio per le gambe.
Bagagliaio: 381 litri (5 banana box).
Sedili riscaldati: Solo anteriori.
Guida assistita: Cruise control NON adattivo, mantenimento correttivo della corsia, assistente di parcheggio e frenata automatica d’emergenza.
Gestione via app: Riscaldamento e AC, monitoraggio stato di carica.
Tempi di consegna: 2 mesi.
Vicinanza del concessionario: a pochi km dal Maniero.
Garanzia: 8 anni o 160.000 km sulla batteria.
Note: Sta uscendo di produzione, anche se la gemella americana Chevrolet Bolt continua ad evolversi (altre info qui): varrà poco o nulla in caso di vendita. I sedili sono disponibili soltanto in pelle. La versione proposta non ha telecamere panoramiche che facilitano le manovre con una vista simulata dall’alto (nonostante siano indicate nel manuale) e ha solo una telecamera frontale e quella di retromarcia. Il servizio di soccorso integrato OnStar finirà a fine 2020; non si sa se verrà sostituito e se la cessazione di OnStar bloccherà anche le funzioni di gestione remota. La mia recensione (anche video) è qui. I finestrini sono di tipo classico con telaio. La carica laterale anteriore è meno pratica di quella frontale, ma assolutamente accettabile grazie alla posizione alta. Crash test EuroNCAP: 4/5.
Sito: versione olandese; versione svizzera. Forum USA: Chevybolt.org.
Kia e-Niro 2020 64 kWh
Prezzo: 49.900 CHF più 3000 CHF per kit opzioni (versione da 64 kWh).
Leasing: 3,9% (a 25.000 km/anno e con 7000 CHF di acconto: 36 mesi a 996 CHF/mese, 12.480 CHF di riscatto; 60 mesi a 843 CHF/mese, 535 CHF di riscatto).
Autonomia autostradale: 345 km.
Velocità di carica rapida: 100 kW DC / 7.2 kW AC.
Rete di ricarica: Nessuna rete dedicata.
Posizione di guida alta: Sì, ma non ancora verificata.
Abitabilità posteriore: Non ancora verificata.
Bagagliaio: 451 litri.
Sedili riscaldati: Anteriori ventilati e riscaldati, posteriori riscaldati (tutto solo con kit opzioni).
Guida assistita: Cruise control adattivo (forse come opzione). Assistente di angolo morto, sensori di parcheggio anteriori, avviso di traffico trasversale in retromarcia )solo con kit opzioni).
Gestione via app: Da determinare.
Tempi di consegna: Da determinare.
Vicinanza del concessionario: a pochi km dal Maniero.
Garanzia: 7 anni.
Note: Disponibile in Svizzera da fine marzo/inizio aprile 2020. Finestrini classici con telaio. Batte Kona in questo video di What Car. Interni molto più capienti e pratici, specialmente nella fila posteriore. 3000 CHF di kit opzioni obbligano ad avere sedili in pelle nella versione ma danno riscaldamento a pompa di calore, presa 220 V posteriore (utilissima per il mio lavoro con laptop), memoria delle posizioni dei sedili multi-conducente e assistenza di guida. Sblocco automatico delle portiere in caso di impatto (versione UK). Bocchette di ventilazione posteriori.
Sito: Kia.ch. Disponibile anche sul sito britannico; le specifiche UK sono qui (PDF); depliant UK.
Per il momento, insomma, sulla carta l’auto più promettente è la Kia e-Niro: ha il bagagliaio più grande, una delle due autonomie maggiori e la dotazione più completa. Il prezzo, però, è parecchio alto; vedremo cosa mi proporranno i concessionari. La Kona è una via di mezzo: costa parecchio meno della e-Niro a fronte di un bagagliaio leggermente piccolo. L’Ampera è la soluzione a costo più basso, con un bagagliaio accettabile ma senza assistenza alla guida.
Una delle sorprese di questo confronto è la scoperta che la Tesla Model 3 dimostra di offrire moltissimo come dotazioni e prestazioni a un prezzo molto competitivo (solo 3000 CHF in più di un’Ampera che sta uscendo di produzione ed è molto meno equipaggiata). Peccato che per il mio caso specifico sia un’auto disagevole. Aggiornerò questo articolo se ci saranno novità.
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Perché tanti siti hanno elenchi pubblici di parolacce?
March 6, 2020 18:59Ultimo aggiornamento: 2020/03/06 23:00.Moltissimi siti hanno regole complicate per la generazione delle password: bisogna che siano lunghe, che contengano almeno una cifra, almeno un carattere non alfabetico e non numerico, eccetera eccetera. Ma ci sono anche parole che non possono essere usate come password: le espressioni di turpiloquio.
Per evitare che gli utenti usino parolacce come password, è quindi necessario stilare un elenco di queste parolacce. In molti casi quest’elenco è pubblicamente accessibile, e sfogliarlo rivela molti pregiudizi culturali interessanti.
Per esempio, potete consultare l’elenco di parole proibite della Virgin (un tempo disponibile qui ma salvato per i posteri qui dalla riga 204 in poi): sono tutte in inglese. Quello di Paypal è salvato qui.
Le parole proibite sono tutte in inglese, come se nel mondo non si parlasse altro. Il risultato è che sono vietate password che contengano parole che in altre lingue sono innocue ma che in inglese sono ritenute volgari. FART, per esempio, in Svizzera è l’acronimo delle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi; kunt è un cognome diffuso in Turchia. Anche l’equivalente inglese di “crema per il viso” è tabù (ci vuole un attimo di riflessione per capire perché); “gay” è vietato, ma “eterosessuale” no. Alcune divinità sono accettate; altre no.
Fin qui la cosa può essere moderatamente divertente per chi ride alle parolacce o vuole esplorare i pregiudizi linguistici inconsci, ma l’esperto di sicurezza Troy Hunt fa notare un problema di sicurezza informatica tutt’altro che banale: perché esistono questi elenchi di parole proibite?
Se esistono, vuol dire che servono a proteggere gli animi sensibili di chi legge le password degli utenti. Ma in un sistema informatico robusto, nessuno ha bisogno di conoscere le password degli utenti. Non ci deve essere un operatore dall’animo sensibile che le può vedere.
Le password, infatti, non vanno memorizzate in chiaro: si deve usare una tecnica chiamata hashing, per cui il sito non custodisce la password vera e propria ma ne conserva solo una rappresentazione matematica non reversibile (un hash), dalla quale non è possibile risalire alla password ma è possibile verificare che la password immessa sia valida. Quindi questi elenchi di parole proibite sono una foglia di fico che non c’entra nulla con la sicurezza informatica ma ha molto a che fare con i pregiudizi umani.
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Lo strano caso delle immagini nascoste nelle mappe svizzere
March 6, 2020 13:38Ultimo aggiornamento: 2020/03/06 17:15.Swisstopo, l’Ufficio Federale di Topografia della Svizzera, può sembrare a prima vista un luogo in cui regna la più mortale e tediosa serietà, necessaria per documentare fedelmente ogni più piccolo dettaglio della topografia del paese, ma in realtà ha un segreto: in molte mappe storiche sono nascoste delle sorprese grafiche, inserite dai cartografi per divertimento e spesso rimaste sconosciute per decenni.
Un articolo su Aiga.org segnala infatti che ci sono vari disegni nascosti:
- una marmotta nelle Alpi Svizzere (2012, trovata da Mario)
- un nudo femminile stilizzato a Egg, nel nord del paese (1955, trovato da Mario)
- un ragno sull’Eiger (1981, trovato da Mario e Novi66)
- un volto vicino a Interlaken (trovato da Mario)
- un pesce in una riserva naturale al confine con la Francia (1982, trovato da Novi66)
- un uomo che si arrampica nelle montagne sul confine fra Grigioni e Italia vicino a Bormio (1996, trovato da Mario, Sara Cazzaniga e Benjob)
- e altro ancora.
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La marmotta. |
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Il pesce. |
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L’uomo che si arrampica. |
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Il ragno. |
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Il volto. |
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Il nudo femminile. Beh, se avete molta fantasia. Forse. |
Non si tratta, a quanto pare, di trappole antipirateria, come si usa in altre cartografie, ma di puri divertissement.
Se volete cimentarvi, provate a visitare l’archivio cronologico interattivo delle mappe svizzere: l’articolo di Aiga.org include le immagini da usare come riferimento. Se trovate questi disegni, avvisatemi nei commenti, includendo un link, così aggiornerò l’articolo.
Fra l’altro, in questo archivio potrete osservare l’evoluzione nel tempo di ogni singolo luogo: è un’occasione per scoprire la storia di una località o magari di dove sorge oggi una casa che vi sta a cuore. Buon divertimento.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Sono stato ospite di “Fake - La fabbrica delle notizie”
March 6, 2020 12:57Il 4 marzo scorso ho partecipato alla puntata di Fake - La fabbrica delle notizie (su Nove), stando in collegamento dalla Svizzera per mantenere l’isolamento volontario rispetto all’Italia raccomandato dalle autorità federali e cantonali svizzere e dalla Radio TV Svizzera.Gli altri ospiti della puntata sono il direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi e, anche lui in collegamento, il divulgatore scientifico e conduttore Mario Tozzi.
Se vi interessa, potete vederla qui (non so per quanto tempo, per cui affrettatevi).
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Puntata del Disinformatico RSI del 2020/03/06
March 6, 2020 12:38È disponibile la puntata di oggi del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera, condotta da me insieme a Tiki.Podcast solo audio: link diretto alla puntata.
Argomenti trattati: link diretto.
Podcast audio precedenti: archivio sul sito RSI, archivio su iTunes e archivio su TuneIn, archivio su Spotify.
App RSI (iOS/Android): qui.
Video: lo trovate qui sotto.
Archivio dei video precedenti: La radio da guardare sul sito della RSI.
Buona visione e buon ascolto!
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.