Finalmente in italiano l’autobiografia di Gene Cernan, ultimo uomo a camminare sulla Luna
15 de Dezembro de 2018, 12:57Sono pochissime le biografie in italiano degli esploratori lunari: l’editore Cartabianca ha creduto con passione in questo progetto e ho avuto così il piacere di fare da revisore tecnico della traduzione realizzata da Diego Meozzi.
La prosa di Gene Cernan non è facile da rendere; le sue narrazioni delle tre missioni spaziali alle quali ha partecipato, andando fino alla Luna due volte (Apollo 10 e Apollo 17) dopo aver rischiato la vita con una passeggiata spaziale in condizioni terribili durante la missione Gemini 9, sono avvincenti tanto quanto lo è il racconto delle sue vicende personali e del suo percorso di vita, presentato anche nel magnifico documentario omonimo.
Ho avuto il piacere e l’onore di incontrare Gene Cernan più volte, di ringraziarlo personalmente per le sue magnifiche parole al funerale di Neil Armstrong e di intervistarlo, scoprendo un uomo che sapeva ispirare con il proprio entusiasmo e la propria umiltà. Una delle sue frasi preferite era “Io sono riuscito a camminare sulla Luna. Cos’è che non puoi fare tu?” Se lui, cresciuto in una fattoria senza corrente elettrica e senza neppure un trattore, era riuscito a fare così tanta strada da arrivare ad essere scelto per andare sulla Luna, quali altre cose straordinarie possiamo fare se ci impegniamo? Con che coraggio diciamo “Non si può fare”? Forse è una retorica d’altri tempi, ma Cernan la sapeva porgere con rara potenza. È morto a gennaio 2017 a 82 anni: ritroverete quell’energia in questa autobiografia.
A proposito di questo libro, mi disse: “Sai, il mio obiettivo, in quel libro, era condividere con te le risposte a tutte le domande che so che hai, e sai tu quali sono. Volevo essere io che parlavo con te, e volevo che tu fossi là fuori con me durante la mia passeggiata spaziale di Gemini 9, a sentire quello che ho sentito io. Volevo che fossimo tu ed io sulla Luna, con lo sguardo rivolto alla Terra, in modo che tu potessi rispondere alla domanda ‘Che cosa si prova? Cos'hai pensato? Credi in Dio? Ti sei sentito più vicino a Lui?’ Questo era il mio scopo. Non so quanto mi ci sono avvicinato...”
Scopritelo anche voi. Trovate L’ultimo uomo sulla Luna qui su Cartabianca.com, sia su carta che come e-book; potete anche leggere gratuitamente un capitolo di anteprima.
L’ebook è disponibile ovunque, mentre la versione cartacea è acquistabile direttamente solo dallo store online di Cartabianca. L’e-book costa 9,99 euro; la versione cartacea costa 17,90 euro più le spese di spedizione tramite corriere.
Se questa autobiografia tradotta avrà successo, ne potranno seguire altre di altri protagonisti di un’avventura straordinaria. Ad astra.
Puntata del Disinformatico RSI del 2018/12/14
15 de Dezembro de 2018, 5:29È disponibile lo streaming audio e video della puntata del 14 dicembre del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera.
La versione podcast solo audio (senza canzoni, circa 20 minuti) è scaricabile da questa sezione del sito RSI (link diretto alla puntata) ed è disponibile qui su iTunes (per dispositivi compatibili) e tramite le app RSI (iOS/Android); la versione video (canzoni incluse, circa 60 minuti) è nella sezione La radio da guardare del sito della RSI ed è incorporata qui sotto. Buona visione e buon ascolto!
Facebook, mail interne descrivono trucchi per raccogliere dati su SMS e chiamate di nascosto
14 de Dezembro de 2018, 10:48Nella scorsa puntata del Disinformatico radiofonico ho segnalato il caso di una lettrice, Maria Elena, che segnalava che Facebook le aveva proposto, fra le persone che poteva conoscere, dei genitori di compagni di scuola di uno dei suoi figli, con i quali non aveva assolutamente scambiato coordinate personali.Erano già emersi altri casi, come quello di un utente che aveva scaricato i propri dati da Facebook e aveva scoperto che contenevano la cronologia di tutte le sue telefonate. La scoperta aveva spinto Facebook ad ammettere che le app Facebook Lite e Messenger raccoglievano anche la cronologia degli SMS oltre che delle telefonate.
Delle mail interne di Facebook, rese pubbliche di recente da un’inchiesta del Parlamento britannico, hanno rivelato ulteriori dettagli sul modo in cui la società di Mark Zuckerberg tratta e considera la trasparenza e la privacy dei suoi utenti.
Come racconta Gizmodo, nel 2015 i dipendenti di Facebook discutevano internamente se aggiungere o meno la cronologia delle telefonate e degli SMS alla versione Android dell’app. Questo avrebbe consentito di migliorare la funzione “Persone che potresti conoscere” acquisendo molti più dati da correlare, ma per farlo sarebbe stato necessario chiedere esplicitamente il permesso degli utenti, come previsto dalle funzioni di sicurezza e privacy di Android, facendo comparire una grande schermata di avviso.
Uno dei manager di Facebook scrisse che sarebbe stata “una cosa parecchio rischiosa da fare dal punto di vista delle relazioni pubbliche” ma che il “team di crescita” l’avrebbe fatta comunque.
Yul Kwon, all’epoca principale responsabile per la privacy di Facebook, scrisse inoltre che era in corso di test un aggiornamento delle app del social network che avrebbe eluso i controlli di sicurezza di Android e non avrebbe fatto comparire la schermata standard di avviso di Android:
The Growth team is now exploring a path where we only request Read Call Log permission, and hold off on requesting any other permission for now.
Based on their initial testing, it seems this would allow us to upgrade users without subjecting them to an Android permissions dialog at all.
It would still be a breaking change, so users would have to click to upgrade, but no permissions dialog screen.
Il fatto che sia stata anche solo pensata un’elusione del genere, e che il responsabile della privacy dell’azienda non abbia obiettato, la dice molto lunga.
La versione finale delle app di Facebook (Lite e Messenger) presentò solo la schermata che vedete qui sotto, e così per anni milioni di utenti non si accorsero di regalare la cronologia delle telefonate e dei messaggini a Facebook.
Facebook, mail interna descrive trucchi per raccogliere dati su SMS e chiamate di nascosto
14 de Dezembro de 2018, 9:07Nella scorsa puntata del Disinformatico radiofonico ho segnalato il caso di una lettrice, Maria Elena, che segnalava che Facebook le aveva proposto, fra le persone che poteva conoscere, dei genitori di compagni di scuola di uno dei suoi figli, con i quali non aveva assolutamente scambiato coordinate personali.Erano già emersi altri casi, come quello di un utente che aveva scaricato i propri dati da Facebook e aveva scoperto che contenevano la cronologia di tutte le sue telefonate. La scoperta aveva spinto Facebook ad ammettere che le app Facebook Lite e Messenger raccoglievano anche la cronologia degli SMS oltre che delle telefonate.
Delle mail interne di Facebook, rese pubbliche di recente da un’inchiesta del Parlamento britannico, hanno rivelato ulteriori dettagli sul modo in cui la società di Mark Zuckerberg tratta la trasparenza e la privacy dei suoi utenti.
Come racconta Gizmodo, nel 2015 i dipendenti di Facebook discutevano internamente se aggiungere o no la cronologia delle telefonate e degli SMS alla versione Android dell’app. Questo avrebbe consentito di migliorare la funzione “Persone che potresti conoscere”, ma per farlo sarebbe stato necessario chiedere esplicitamente il permesso degli utenti, come previsto dalle funzioni di sicurezza e privacy di Android, facendo comparire una grande schermata di avviso.
Uno dei manager di Facebook scrisse che sarebbe stata “una cosa parecchio rischiosa da fare dal punto di vista delle relazioni pubbliche” ma che il “team di crescita” l’avrebbe fatta comunque.
Yul Kwon, all’epoca principale responsabile per la privacy di Facebook, scrisse inoltre che era in corso di test un aggiornamento delle app di Facebook che avrebbe eluso i controlli di sicurezza di Android e non avrebbe fatto comparire la schermata standard di avviso di Android.
Il fatto che sia stata anche solo pensata un’elusione del genere, e che il responsabile della privacy dell’azienda non abbia obiettato, la dice molto lunga.
La versione finale delle app di Facebook (Lite e Messenger) presentò solo la schermata che vedete qui sotto, e così per anni milioni di utenti non si accorsero di regalare la cronologia delle telefonate e dei messaggini a Facebook.
Classifica delle password più usate dell’anno: non usatele anche voi
14 de Dezembro de 2018, 6:03Ogni anno Splashdata pubblica un elenco delle peggiori password trovate nel corso delle varie violazioni di siti avvenute negli ultimi dodici mesi. Per il 2018 ha esaminato oltre 5 milioni di password trafugate e messe su Internet.
Cosa si intende per “peggiori”? Per esempio, si tratta di password usatissime o terribilmente ovvie, che quindi sono facilissime da indovinare e saranno fra le prime tentate da chiunque voglia rubare un account.
Sono ormai cinque anni che ai primi due posti dell’elenco rimangono incontrastate due password storiche: 123456 e password. Al terzo, in salita, c’è 123456789. Al quarto non va meglio: ci troviamo 12345678.
Il resto della classifica è un campionario deprimente di ingenuità, con poche new entry, fra le quali spicca donald (al 23° posto), ispirata presumibilmente dall’attuale presidente degli Stati Uniti.
Va detto che il campione di password usato non è mondiale, ma principalmente basato su account nordamericani ed europei e non include le password usate per i siti pornografici, per cui non rappresenta l’intero spettro dell’umana inettitudine nel generare password decenti, ma una cosa è certa: se usate una delle password presenti in questa classifica, piantatela. Tanto vale prendere la chiave della porta di casa e lasciarla fuori nella serratura.
I consigli di Splashdata, che non a caso si occupa di prodotti per la gestione delle password, sono questi:
- Non usate una password, ma una passphrase, ossia una sequenza di parole, lunga almeno dodici caratteri di vario genere. Esempio: GiraffaForbici17.
- Usate password differenti per ogni sito, così se vi rubano una password i ladri non potranno usarla per entrare in tutti i vostri account.
- Proteggete le vostre password usando un password manager: un programma che generi delle password complesse e robuste, le ricordi per voi e le immetta automaticamente nei siti.
Da parte mia, aggiungo di fare attenzione alle password che sono solo apparentemente complesse: per esempio, se vi state chiedendo come mai in classifica c’è una password complicata e ricca di simboli insoliti come !@#$%^&*, provate a guardare una tastiera inglese. In particolare la sua prima fila di tasti, quella con le cifre.