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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Ci siamo mai scritti su Signal? Se sì, il mio codice di sicurezza è cambiato, ma sono sempre io

11 de Agosto de 2023, 5:45, por Il Disinformatico

Se abbiamo mai comunicato su Signal, la prossima volta che mi scriverete noterete un numero/codice/chiave differente e vedrete un avviso come quello qui accanto (grazie Matteo su Mastodon per lo screenshot). È corretto, ho cambiato telefono. Il precedente è distrutto insieme alle nostre conversazioni :-)

Per evitare equivoci e apprensioni: nessun incidente catastrofico, sto benissimo. Semplicemente la batteria del telefono ha smesso di colpo di funzionare e sostituirla per bene mi costerebbe quasi quanto un telefono nuovo (compro solo telefoni a basso costo) e non mi darebbe alcuna garanzia (questo era un Samsung A40 ormai vecchiotto). Il telefono è schiattato così in fretta che non ho avuto modo di fare backup delle conversazioni Signal, che quindi sono perdute per sempre. Del resto Signal serve proprio per non lasciare tracce.

Ho quindi migrato i dati e ho distrutto fisicamente il telefono per eliminare i dati prima di portarlo all'ecocentro (e anche per vedere se era possibile usarlo senza batteria, collegato a un alimentatore, se non altro per ricopiare i settaggi non salvati dal backup automatico; in breve, no).

Nel frattempo ho usato il telefono d’emergenza (Nokia 8810) e ora ho un Unihertz Titan Slim (smartphone Android con tastiera fisica).

Pubblico qui e sui miei account social questo avviso per autenticare il cambiamento dei dati di Signal.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.


Repubblica ficca le scie chimiche nel titolo e nell'articolo. Giornalismo nell’era della SEO

11 de Agosto de 2023, 5:27, por Il Disinformatico
Ah, il giornalismo. Quello che ci salva dalle fake news e dai deliri dei complottisti. Come no.

Sarebbe stato difficile scrivere "scie degli aerei" o "scie di condensazione" invece di questa cretinata complottista? Certo che no.

Ma allora addio clic e addio piazzamento nei motori di ricerca, vero? E infatti qui si fa addirittura poker di parole chiave: Google, Bill Gates, scie chimiche e intelligenza artificiale. Manca solo Diletta Leocosa o Emily Ratatouille o come diavolo si chiamano (non cito i cognomi per non fare SEO a mia volta).

Il giornalismo dovrebbe chiedersi se sia più importante fare informazione o prostituirsi al clic pubblicitario. Alcuni sembrano aver già fatto una scelta molto chiara.

Copia permanente per gli increduli: https://archive.is/y0r6I. Mi rifiuto di linkare l’originale.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.


Repubblica ficca le scie chimiche nel titolo e nell'articolo. Giornalismo nell’era del SEO

10 de Agosto de 2023, 16:49, por Il Disinformatico
Ah, il giornalismo. Quello che ci salva dalle fake news e dai deliri dei complottisti. Come no.

Sarebbe stato difficile scrivere "scie degli aerei" o "scie di condensazione" invece di questa cretinata complottista? Certo che no.

Ma allora addio clic e addio piazzamento nei motori di ricerca, vero? E infatti qui si fa addirittura poker di parole chiave: Google, Bill Gates, scie chimiche e intelligenza artificiale. Manca solo Diletta Leotta o Emily Ratatouille o come diavolo si chiama.

Il giornalismo dovrebbe chiedersi se sia più importante fare informazione o prostituirsi al clic pubblicitario. Alcuni sembrano aver già fatto una scelta molto chiara.

Copia permanente per gli increduli: https://archive.is/y0r6I. Mi rifiuto di linkare l’originale.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.


Ci siamo mai scritti su Signal?

9 de Agosto de 2023, 18:16, por Il Disinformatico

Se abbiamo mai comunicato su Signal, la prossima volta che mi scriverete noterete un numero/codice/chiave differente. È corretto, ho cambiato telefono. Il precedente è distrutto insieme alle nostre conversazioni :-)

Pubblico qui e sui miei account social questo avviso per autenticare il cambiamento.

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Il supertestimone ufologico al Congresso ha avuto un ricovero psichiatrico e problemi di alcolismo. Però continuate pure a credergli sulla parola

9 de Agosto de 2023, 17:04, por Il Disinformatico
Gli ufologi e i sognatori alienofili criticano spesso i debunker dicendo che sono troppo cinici. No, non è cinismo: è esperienza.

Abbiamo visto infinite volte comparire sulla scena il testimone ufologico “definitivo”, al quale ci veniva detto che dovevamo credere assolutamente quando parlava di rapimenti alieni, dischi volanti precipitati e via discorrendo, perché era graniticamente affidabile. “Perché mai un militare di carriera dovrebbe rischiare appunto la carriera e la propria reputazione dichiarando il falso? Quindi dice il vero!” 

E quando facevamo notare che il supertestimone non portava uno straccio di prova oggettiva per le sue dichiarazioni strabilianti ma aveva solo parole, parole, parole, raccattate con infoiato entusiasmo da stuoli di ciarlatani del giornalismo in cerca di aria fritta con la quale colmare il vuoto fra un clic pubblicitario e l’altro, arrivava puntuale l’obiezione “Eh, ma non può portare le prove oggettive perché altrimenti lo farebbero fuori! Le presenterà nelle sedi opportune!” Che però, stranamente, non si concretizzavano mai. Né le sedi, né tanto meno le prove.

È successo anche stavolta, come si è visto anche nei commenti agli articoli (uno e due) che ho dedicato alla vicenda dell’audizione di David Grusch al Congresso degli Stati Uniti. Dai, Paolo, un giovane e brillante ufficiale dell’intelligence che ha autorizzazioni di sicurezza di altissimo livello non può contar balle. Non può rischiare la carriera senza motivo. È un militare, e si sa che i militari sono tutti d’un pezzo, ordine e disciplina, gli dobbiamo credere, c’è in gioco la sua carriera, magari anche la sua stessa vita se parla troppo, eccetera, eccetera, eccetera. Il solito repertorio.

Stasera The Intercept ha pubblicato un’indagine secondo la quale David Grusch è stato ricoverato in una struttura di supporto psichiatrico nel 2018 per varie ragioni, una delle quali è che ha chiesto alla moglie di ucciderlo dopo che lei gli ha detto che lui era un alcolizzato e aveva bisogno di aiuto. Lui era furibondo perché le armi di casa erano sotto chiave e lui non sapeva dove si trovasse la chiave. Lei ha chiamato la polizia (“Subj is intoxicated / Husband asked compl to kill him / he is very angry guns are locked up / he does not know where key is”). Grusch è stato trattenuto e poi visitato da uno specialista in salute mentale, che ha chiesto a un magistrato di emettere un ordine di detenzione temporanea, in base al quale Grusch è stato portato alla Loudoun Adult Medical Psychiatric Services per un ricovero.

Nel 2014 era già successa una cosa simile: una minaccia di suicidio, segnalata alla polizia, con la segnalazione che Grusch era violento e aveva accesso a un’arma.

È quanto emerge non da chissà quali documenti “fatti trapelare per screditarlo”, come diranno sicuramente tutti gli ufologi che si sono dimostrati ancora una volta allocchi pronti a credere a tutto, ma dai documenti pubblici e pubblicati anni fa dalle autorità dello stato della Virginia. The Intercept ha esercitato il diritto di accesso a questi documenti, secondo il Freedom of Information Act, e li ha inclusi nella propria indagine. Ha fatto, insomma, giornalismo.

Screenshot dei documenti pubblici raccolti da The Intercept.

È triste dover scavare nella vita e nella salute di una persona, ma in questo caso è necessario per capire come stanno realmente le cose. Alla luce di questi fatti, le obiezioni degli ufologi trovano una risposta. Probabilmente non quella che, ingenuamente, speravano ancora una volta di avere.

 

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.


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