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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

La realtà raggiunge la fantascienza: Pechino come “Blade Runner”

19 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “sofia.pos*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Blade Runner (1982)

Pechino (2013)

Pechino sta soffocando sotto una cappa di smog letale, visibile dallo spazio. I suoi grattacieli, con le loro fiancate ricoperte di megaschermi pubblicitari, si perdono in una foschia artificiale prodotta da un inquinamento sconsiderato. Proprio come accadeva alla Los Angeles del 2019 in in Blade Runner.

Lo scopo della fantascienza (a volte) non è prevedere il futuro. È prevenirlo.



“Moon” è un plagio di un film italiano?

19 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “aofederico” e “attilio_criv*” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Se siete appassionati di fantascienza, forse vi sta intrigando la singolare vicenda pubblicata su Repubblica: Moon, il film di Duncan Jones del 2009 (che vi consiglio di vedere se ve lo siete perso), sarebbe una scopiazzatura di un film italiano indipendente di alcuni anni prima, Eutamnesia. L'autore di Eutamnesia, Patrick Rizzi, ha confezionato un video nel quale mette a confronto i due film e ne evidenzia le somiglianze.

L'intero film di Rizzi è visionabile qui su Youtube. È un progetto di laurea girato in estrema povertà, quindi non abbiate grandi pretese (lo so, anche Dark Star era un progetto di laurea, ma erano altri tempi e altri talenti, specialmente recitativi).

La tesi di Rizzi è che il suo film, essendo stato inviato a concorsi cinematografici e case di produzione italiane ed estere ed essendo stato distribuito in videocassetta, avrebbe permesso ad altri di conoscerlo e copiarlo, come argomenta qui su Fantascienza.com.

Il problema di questo tipo di confronto è che è abbastanza facile scegliere i punti di congruenza e ignorare quelli di differenza, facendo sembrare così che le somiglianze siano molto più forti di quanto siano in realtà.

Inoltre molte delle analogie evidenziate da Rizzi sono in realtà dei cliché della narrazione cinematografica, specialmente della narrazione fantascientifica. Per esempio, il “test di capacità cognitiva” (a 2:09 nel video di confronto) c'era anche in Blade Runner (1982). Chi ha copiato da chi?

Eutamnesia
Blade Runner

Oltretutto, sia in Blade Runner, sia in Eutamnesia, il test viene gestito da una persona, mentre in Moon lo effettua una macchina, e questa differenza ai fini della trama è molto importante (non voglio anticiparvi nulla, se non avete ancora visto Moon).

Potrei andare avanti a lungo: quante volte avete visto il protagonista di un film distruggere le proprie cose e poi sedersi sconsolato fra di esse? Oppure cercare qualcosa, non trovarla e quindi imprecare e colpire qualcosa per la rabbia? O essere aggredito e rifiutarsi di chiedere scusa? O avere delle intuizioni, cercare qualcosa, scoprire dei fatti e disperarsi (uno per tutti: Charlton Heston nel Pianeta delle Scimmie)? Appunto. Eppure per Rizzi questi (a 2:48, 3:23, 4:18 5:28) sarebbero indicatori che Moon ha copiato specificamente dal suo film.

È inoltre ingannevole, da parte di Rizzi, definire Moon un “colossal”, dato che il budget di Moon è stato estremamente basso per una produzione commerciale: circa 5 milioni di dollari, con circa 9,7 milioni di dollari d'incassi complessivi. I veri kolossal, come Avatar, Lo Hobbit o John Carter, hanno budget almeno quaranta volte maggiori.

Ci sono anche degli altri elementi, ma discuterne rivela la trama di Moon, per cui prima di proseguire devo avvisare: attenzione, qui sotto ci sono degli spoiler.


ATTENZIONE: SPOILER


Rizzi stesso, a 37 secondi dall'inizio suo video di confronto, spiega che “La sostanziale differenza tra le due storie è che: il protagonista di Moon scopre di essere un clone”. Quello di Eutamnesia no (da quel che ho capito scorrendo rapidamente; confesso che non ce l'ho fatta a guardare tutto Eutanesia).

Scusate se è poco, visto che gran parte di Moon si basa proprio su questa scoperta e sul rapporto fra i due cloni che s'incontrano. Se fra due film c'è una sostanziale differenza di questo calibro, è veramente difficile sostenere credibilmente un'accusa di plagio.



Podcast del Disinformatico di ieri

18 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Se volete un po' di dritte e commenti su Facebook Graph Search, il nuovo “motore di ricerca” di Facebook, sapere se è vero che le cipolle assorbono i virus dell'influenza, sapere cosa s'intende per “versione beta” o seguire il viaggio di un pacco-fotocamera fino a Julian Assange, ho per voi il podcast del Disinformatico di ieri, con i rispettivi articoli di accompagnamento.



No, non è stata trovata vita aliena in una meteorite [UPD 2013/01/17]

16 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “marelott” ed è stato ampiamente aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

La “vita extraterrestre” secondo Wickramasinghe
A furia di gridare “al lupo, al lupo”, quando troveremo davvero la vita extraterrestre non ci crederà nessuno. La notizia della scoperta di forme di vita extraterrestri unicellulari in una meteorite in Sri Lanka, diffusa in italiano per esempio da Meteoweb e AGI, è una bufala. Più precisamente, è un bell'esempio di come non si fa ricerca e comunicazione scientifica.

Lo sbufalamento tecnico preparato da Phil Plait (in inglese) spiega benissimo perché; in italiano potete leggere Sofia Lincos su Query e Federica Sgorbissa su Oggiscienza (grazie ai lettori che mi hanno segnalato i loro articoli).

Primo indizio: l'articolo contenente l'annuncio originale non è stato pubblicato su una rivista scientifica, come meriterebbe una scoperta così importante. Non è neanche stato pubblicato da una rivista non scientifica. Infatti Meteoweb dice che si tratta di “Una ricerca pubblicata sul ‘Journal of Cosmology’”, ma il Journal of Cosmology è semplicemente un sito web. Se fosse una scoperta seria, non verrebbe pubblicata da un semplice sito, ma dalle testate scientifiche più prestigiose, che farebbero a cazzotti per contendersela. Invece Plait mostra, attraverso un elenco di esempi eloquenti, quanto sia poco serio il Journal of Cosmology.

Secondo indizio: l'autore principale dell'articolo è N. C. Wickramasinghe, che è uno degli editor del Journal of Cosmology. Un conflitto d'interessi piuttosto curioso. Wickramasinghe è anche ferventissimo sostenitore della teoria (peraltro interessante) della panspermia, ossia che la vita si propaghi nello spazio e sia arrivata sulla Terra tramite le meteoriti. Wickramasinghe attribuisce alla panspermia qualunque cosa, dall'influenza alla pioggia colorata. La sua “scoperta” confermerebbe questa teoria.

Vale insomma la Regola dello Scienziato Innamorato (della Propria Tesi), che è parente del Principio di Belzebù: quando uno scienziato scopre qualcosa che conferma le sue idee predilette, è meglio non fidarsi; quando scopre qualcosa che smentisce le sue idee, probabilmente ci si può fidare.

Terzo: le forme di vita trovate, descritte come “fossili di diatomee”, non sono affatto fossili, ma a giudicare dalle immagini, analizzate dall'esperto contattato da Plait, sono tutte diatomee di specie terrestri d'acqua dolce. E sono tutte specie esistenti. Se provenissero dallo spazio, dovrebbero essere differenti, perché avrebbero avuto un'evoluzione differente. Non lo sono. In altre parole, la spiegazione più logica è che la meteorite sia stata contaminata per contatto con acqua dolce e che Wickramasinghe e colleghi abbiano scoperto, udite udite, che c'è vita sulla Terra.

La presunta meteorite.
Quarto: Meteoweb scrive che nella meteorite in questione “si possono ben osservare agglomerati di olivina tipici di questo tipo di rocce”, ma l'olivina è in realtà onnipresente sulla Terra e per nulla tipica delle meteoriti. E anche l'aspetto della meteorite (foto qui accanto) è molto differente da quello normale.

Tiriamo le somme. Come al solito, vale la Legge di Sagan: affermazioni straordinarie esigono prove straordinarie. Nell'annuncio di Wickramasinghe non c'è nulla che si avvicini a una prova. Men che meno una prova del livello straordinario che occorre presentare prima di dichiarare una scoperta così sensazionale.

Gli ufologi si calmino: non sto dicendo che l'idea della vita extraterrestre è una bufala. Anzi, è un'idea sensata e per nulla osteggiata dalla comunità scientifica. Sto dicendo soltanto che non è così che la si alimenta e incoraggia. Così la si rende ridicola.



No, non è stata trovata vita aliena in un meteorite

15 de Janeiro de 2013, 22:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “marelott”.

Scrivo queste due righe di corsa ma prometto di dare più dettagli tra poco: la notizia, diffusa in italiano da Meteoweb, e ripresa acriticamente da AGI, della scoperta di forme di vita extraterrestri in un meteorite in Sri Lanka, è una bufala. Più precisamente, è un bell'esempio di come non si fa ricerca e comunicazione scientifica. A furia di gridare “al lupo, al lupo”, quando troveremo davvero la vita non ci crederà nessuno.

Se avete fretta e ve la cavate con l'inglese, date un'occhiata allo sbufalamento tecnico preparato da Phil Plait.



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