MELANI fa il punto degli attacchi informatici in Svizzera
mayo 18, 2018 8:00MELANI, la Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione del governo svizzero, ha pubblicato a fine aprile scorso il suo ventiseiesimo rapporto (PDF) sui principali incidenti informatici del secondo semestre 2017.Le sempre più frequenti e corpose fughe di dati, come quella epica che ha colpito Yahoo e quelle che hanno coinvolto Swisscom e Dvd-shop.ch, sono uno dei temi principali del rapporto, insieme agli attacchi a sistemi di controllo industriali.
Ci sono stati anche attacchi importanti a dispositivi medici, come gli stimolatori cardiaci, decisamente interessanti per chi si occupa di sicurezza, ma spicca sorprendentemente il fatto che vecchi malware per attacchi a conti bancari come Downadup/Conficker “rimangono i software dannosi più diffusi in Svizzera, nonostante da oltre 10 anni esista una patch per la falla di sicurezza che sfruttano.” Dieci anni. Suvvia, gente, aggiornatevi.
Gli assistenti vocali danno i numeri
mayo 18, 2018 6:24Un utente ha chiesto ad un’Alexa statunitense quanto fa 10308: è interessante notare che la sintesi vocale varia la pronuncia della parola “oh” invece di essere sempre monocorde.
Questo è quello che succede se si chiede la stessa cosa ad un’Alexa britannica, che risponde con toni leggermente languidi:
Siri, a quanto pare, è un po’ meno robotica: dice che 10308 è un numero di 309 cifre che inizia con 1, 0, 0, 0 e poi propone il numero per esteso sullo schermo, attingendo al motore di ricerca matematico Wolfram Alpha.
Google Assistant, invece, risponde pigramente “1.0 x 10^308”:
Mah.
Viviamo nel futuro (a volte): il campanello smart incontra l’auto smart
mayo 18, 2018 2:53Se mi seguite da qualche tempo sapete che sono sempre molto perplesso sull’utilità e sulla sicurezza degli oggetti digitali interconnessi via Internet, quelli che compongono la cosiddetta Internet delle Cose, però devo ammettere che quando la tecnologia di questi campanelli digitali funziona, permette cose prima impensabili.
Sta spopolando, per esempio, il video in cui Ryan Ross, proprietario di un campanello della Ring nel Regno Unito, specificamente a Londra, risolve in modo geniale la classica situazione del fattorino che immancabilmente arriva a consegnarci un pacco quando non siamo in casa. Anche Ryan Ross è lontano da casa, ma riesce a parlare con il fattorino e a vederlo via Internet, attraverso la telecamera del campanello “smart”.
Ryan spiega al fattorino di Amazon cosa fare per consegnargli il pacco senza lasciarlo incustodito: metterlo nel bagagliaio della sua auto. Che però è chiusa a chiave.
Nessun problema, dice Ryan: la apro io via Internet.
Il fattorino è già perplesso per il fatto di parlare tramite citofono con qualcuno che non è in casa, e gli chiede se è sicuro di poterlo fare. Ryan dice di sì, perché ha un’auto elettrica Tesla, che è una di quelle che si possono gestire via Internet tramite un’app, e così sblocca da lontano il bagagliaio.
Il fattorino, che a questo punto è ancora più sorpreso di vedere che l’auto davvero si apre da sola, mette il pacco nel bagagliaio, che poi Ryan richiude a chiave, sempre tramite l’app sullo smartphone, mentre tiene sotto controllo video la situazione grazie al campanello, in modo da non chiudere il bagagliaio per esempio in testa al sempre più incantato fattorino.
I have a @ring doorbell which lets me ‘answer’ the door from anywhere in the world, but that doesn’t help if a parcel needs a signature. With the neighbours away and the delivery chap about to walk away, my @Tesla offered a solution! Thanks @elonmusk! @ElectrekCo pic.twitter.com/3Rnk58QyHs— Ry (@ryanrossuk) 16 maggio 2018
Il video ha già avuto cinquantamila di visualizzazioni ed è una bella dimostrazione dei vantaggi dell’Internet delle Cose. Perlomeno quando queste cose digitali sono progettate bene, installate meglio e gestite in modo intelligente e creativo.
Fake news tramite comunicato stampa: ci cascano in tanti
mayo 17, 2018 17:41![]() |
Il gatto è bellissimo, ma la notizia è falsa. |
Avete sentito la notizia del gattino Pilù, che avrebbe ereditato un milione e mezzo di euro? Ne hanno parlato molti giornali nazionali e locali (per esempio Repubblica).
E quella dell’eredità trovata in una cassetta di sicurezza a Lugano, in Svizzera, composta da quasi tre miliardi di lire italiane in banconote che però per la Banca d’Italia sono carta straccia? Questa ha avuto grande risonanza non solo in Italia (Il Giornale) ma anche, comprensibilmente, sulla stampa svizzera (per esempio Tio.ch e Rsi.ch).
C’è anche la notizia di un risarcimento di oltre 800 mila euro che il Ministero della Salute dovrà versare agli eredi di un uomo che contrasse l’epatite C in seguito a una trasfusione, diffusa da una nota agenzia di stampa (AGI) e pubblicata per esempio da La Stampa e Torino Oggi.
A prima vista queste notizie non hanno nulla in comune a parte un’ampia diffusione nei media, ma scavando un po’, come ha fatto il collega debunker David Puente qui, si scopre che tutte coinvolgono la stessa organizzazione, la Fondazione Italiana Risparmiatori, e sono soltanto alcune delle storie diffuse tramite comunicati stampa da questa fondazione. Storie che sono tutte inventate.
La Fondazione è una fabbrica di fake news che sfrutta la catena di fiducia che c’è nel giornalismo: se un giornalista riceve una notizia da un’agenzia di stampa, presume che sia corretta e verificata e quindi non la ricontrolla. A sua volta, l’agenzia di stampa presume che i comunicati stampa che riceve siano veritieri e raramente li verifica. E così i comunicati stampa falsi e inventati, come quelli di questa fantomatica Fondazione, arrivano sui giornali senza essere stati controllati.
In questo caso c’è anche una furberia aggiuntiva: queste notizie inventate non sono di importanza vitale, e quindi non attirano sospetti, e sono al tempo stesso curiose e interessanti, per cui sono altamente pubblicabili. Sono materiale ideale da offrire ai lettori: innocuo ma intrigante, ideale per fantasticarci sopra o per un commento al bar o sui social network. Ma restano comunque delle fake news.
Poco male, potreste pensare: se il gattino Pilù non esiste, non cambia la vita di nessuno. Ma in realtà i comunicati della sedicente Fondazione, che non risulta avere uno statuto, una partita IVA o un codice fiscale e dichiara sul proprio sito una sede milanese presso la quale però non c’è nessuna fondazione, rischiano di essere pubblicità gratuita per un’organizzazione che promette a chi si rivolge ai suoi servizi di poter ottenere improbabilissimi risarcimenti.
In cambio, si presume, di una parcella, come è già accaduto per un altro nome ricorrente nelle fake news propagate tramite comunicato stampa: quello di Giacinto Canzona, ex avvocato che si fece conoscere in questo modo e riuscì a farsi dare cento euro di anticipo da circa novecento vittime, attratte dal miraggio di poter recuperare le lire dai libretti di risparmio dormienti. Fate voi i conti di quanto gli ha fruttato questa promessa impossibile da mantenere.
Per i giornalisti è insomma il caso di segnarsi nomi come quello della Fondazione Italiana Risparmiatori, di Giacinto Canzona, e anche dell’agenzia Agitalia e di Alessandro Proto, altre conclamate fabbriche di notizie false: se compaiono in un comunicato stampa, è quasi sicuro che si tratta di fake news da cestinare per proteggere i lettori. Peccato per il gattino.
Fonti aggiuntive: Corriere della Sera.
Il Delirio del Giorno: punteggiatura, questa sconosciuta
mayo 17, 2018 9:57Ultimo aggiornamento: 2018/05/17 15:00.
Riporto integralmente, senza punteggiatura aggiunta, un commento arrivato il 15 maggio scorso:
stati uniti d'America si sono sempre vantati di essere il paese che ha investito miliardi di dollari per la sicurezza nazionale è tu con queste foto mi vuoi far credere che al pentagono sia caduto un aereo con foto che provano solo di un foro di diametro 5 metri con dimesioni di un aereo altezza piu' apertura alare maggiori ,inoltre voglio vedere chi possa essere cosi un bravo pilota a sorvolare a raso terra a quelle velocità con ripida discesa e rapida virata per non parlare poi delle torri gemelle studiare un pò di fisica sarebbe meglio vai a vedere di altri incidenti aerei che sono caduti su edifici confronta ciò che è rimasto poi ne trai le conclusioni eviva la sicurezza falle nella sicurezza telecamere sequestrate per non far vedere nulla e nascondere la verità STUDIare effetto venturi capire cosa succede a pochi metri dal suolo alla velocita di 700-800 KM-ORARI un aereo la verità di quel famoso 11 settembre era nei nostri occhi ma si voleva credere solo cio che dicevano i mas media e il governo americano convincerci che erano dei martiri io questo lo chiamo INGANNO GLOBALE è gli americani in queste cose sono molto bravi come attori ripercorrendo la storia di ciò che hanno fatto non c'è da stupirsi per capire ciò che è successo bisogna conoscere bene la fisica gli effetti del fuoco il potere di calore che ha il cherosene ,non fonde putrelle d'acciaio è sopratutto in brevissimo tempo mi fermo qui tanto questo non cambiera la vostra idea ma nemmeno io questa è la mia linea di fatti che i miei occhi hanno potuto vedere con la conoscenza sia nel mondo aeronautico che nella fisica poi ognuno è libero di credere ciò che vuole almeno in questo c'è ancora la libertà
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