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septiembre 4, 2012 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

No, non tutti gli orologi d’Europa sono in ritardo di sei minuti per colpa di Serbia e Kosovo

marzo 9, 2018 9:59, por Il Disinformatico

Se avete letto titoli come I vostri orologi sono indietro di sei minuti (e la ragione è politica) (Corriere della Sera), Gli orologi in Europa sono in ritardo di 6 minuti per una disputa sulla corrente elettrica (Il Post) oppure I nostri orologi e sveglie in ritardo di sei minuti, la colpa è di Serbia e Kosovo (Repubblica; i link sono intenzionalmente alterati) e vi state chiedendo se la notizia è una bufala, la risposta è , perlomeno nei titoli, che sono poco chiari.

Non è vero che tutti gli orologi sono indietro di sei minuti: lo possono essere alcuni. Specificamente, possono esserlo gli orologi che usano la frequenza della rete elettrica (50 Hz) per scandire il tempo, per esempio gli orologi dei forni elettrici, certi tipi di sveglie alimentate dalla corrente domestica, e così via. Il vostro orologio da polso, quello del telefonino e qualunque altro orologio che non dipende dalla frequenza della rete elettrica non è colpito da questo problema. Non c’è nessun dramma temporale collettivo.

La notizia è stata titolata male da molte testate, ma immagino che se avessero titolato Alcuni orologi in ritardo sono indietro di sei minuti ci sarebbe stato un meritatissimo chissenefrega collettivo. Scaturisce da un comunicato tecnico molto preciso dell'Entsoe, un ente che rappresenta una quarantina di gestori di reti elettriche nazionali in Europa. È vero che una disputa politica fra Serbia e Kosovo è alla radice di uno squilibrio nella generazione di energia elettrica che si è diffuso in buona parte d’Europa sotto forma di errore di frequenza, e che questo errore causa rallentamenti in alcuni orologi che usano questa frequenza come riferimento.

Ma se avete un orologio che dipende dalla rete elettrica e vedete che ritarda, mettetelo a posto: fine del problema. La frequenza corretta, nel frattempo, sembra essere già stata ristabilita, stando ai dati di stamattina.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Antibufala: no, non tutti gli orologi di tutta Europa sono in ritardo di sei minuti

marzo 9, 2018 8:00, por Il Disinformatico

Se avete letto titoli come I vostri orologi sono indietro di sei minuti (e la ragione è politica) (Corriere della Sera), Gli orologi in Europa sono in ritardo di 6 minuti per una disputa sulla corrente elettrica (Il Post) oppure I nostri orologi e sveglie in ritardo di sei minuti, la colpa è di Serbia e Kosovo (Repubblica; i link sono intenzionalmente alterati) e vi state chiedendo se la notizia è una bufala, la risposta è , perlomeno nei titoli, che sono poco chiari.

Non è vero che tutti gli orologi sono indietro di sei minuti: lo possono essere soltanto gli orologi che usano la frequenza della rete elettrica (50 Hz) per scandire il tempo, per esempio gli orologi dei forni elettrici, certi tipi di sveglie alimentate dalla corrente domestica, e così via. Il vostro orologio da polso, quello del telefonino e qualunque altro orologio che non dipende dalla frequenza della rete elettrica non è colpito da questo problema. Non c’è nessun dramma temporale collettivo.

La notizia è stata titolata male da molte testate e scaturisce da un comunicato tecnico molto corretto dell'Entsoe, un ente che rappresenta una quarantina di gestori di reti elettriche nazionali in Europa. È vero che una disputa politica fra Serbia e Kosovo è alla radice di uno squilibrio nella generazione di energia elettrica che si è diffuso in buona parte d’Europa sotto forma di errore di frequenza, e che questo errore causa rallentamenti in alcuni orologi che usano questa frequenza come riferimento. Ma se avete un orologio che dipende dalla rete elettrica e vedete che ritarda, mettetelo a posto: fine del problema. La frequenza corretta, nel frattempo, sembra essere già stata ristabilita, stando ai dati di stamattina.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Amazon Echo (Alexa) si mette a ridacchiare in casa

marzo 9, 2018 7:59, por Il Disinformatico

So Alexa decided to laugh randomly while I was in the kitchen. Freaked @SnootyJuicer and I out. I thought a kid was laughing behind me. pic.twitter.com/6dblzkiQHp
— CaptHandlebar (@CaptHandlebar) 23 febbraio 2018


Questa risatina inquietante è prodotta, secondo alcune segnalazioni confermate da Amazon, da Alexa, l’assistente vocale incorporata in Amazon Echo, un dispositivo che le persone comprano e si mettono in casa senza pensare che ha un microfono sempre aperto che capta tutti i suoni emessi in casa.

Il dispositivo si comporta in questo modo senza motivo apparente. In teoria questi assistenti vocali dovrebbero reagire soltanto quando vengono attivati dalla wake word, che di solito è “Alexa”, “Ehi, Siri”, “Ehi Cortana” oppure “Ok Google”, ma spesso si attivano perché hanno interpretato male un rumore o una frase che hanno captato.

Mettersi in casa un microfono sempre aperto e connesso a Internet continua a sembrarmi una pessima idea, ma a quanto pare molte persone non hanno ben presente come funzionano questi oggetti e se li comprano e installano in casa senza preoccupazioni e senza rendersi conto di come possono essere abusati.

Un esempio: molti di questi assistenti non discriminano le voci e accettano comandi da chiunque dica le loro wake word. Tanto in casa ci siete solo voi, no? Non è detto: in casa vostra possono arrivare facilmente anche le voci degli altri. Per esempio quelle delle persone che parlano dalla TV e invocano Alexa, come è già successo. Oppure quelle delle persone con le quali state chattando a voce.

Un trucco particolarmente cattivo ma educativo è questo: molti utenti usano servizi di streaming per trasmettere in tempo reale su Internet le proprie sessioni di videogioco o altre attività intime, pensando di non essere rintracciabili. Ma indovinate che cosa succede se qualcuno dice “Alexa, say my name” oppure “Alexa, say my address”.


Fonte aggiuntiva: Ars Technica.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Gattini, biscottini e piovre su Android

marzo 9, 2018 7:54, por Il Disinformatico

Se avete un telefonino Android recente, provate ad andare in Impostazioni - Sistema - Informazioni sul telefono. Toccate ripetutamente la dicitura Versione di Android: che cosa compare? Se ottenete un cerchio scuro (che è l’icona di un biscotto Oreo) e lo toccate più volte in rapida sequenza, compare un polpo che potete trascinare in giro sullo schermo trascinandolo per la testa, che richiama l’icona di Android. La piovra cambia dimensioni se spostate o ruotate il telefono e ogni volta che la richiamate passando per le impostazioni. È un easter egg, una sorpresina annidata nel software.



Se invece compare una N, vuol dire che state usando Android 7 e potete quindi giocare con un altro easter egg, quello dei gattini, mostrato nel video qui sotto:


Compare un pulsante nuovo con l’icona di un gattino, che potete portare nelle impostazioni rapide. A quel punto potrete dargli da mangiare e collezionare gattini. Ci sono molte altre funzioni gattose: divertitevi a scoprirle.
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UFO in Antartide? No. Come al solito

marzo 9, 2018 4:30, por Il Disinformatico

Varie testate giornalistiche, come il Daily Mail e Russia Today (link intenzionalmente alterati), hanno pubblicato la foto satellitare di un presunto “UFO” che sarebbe precipitato in Antartide e che comparirebbe nelle immagini di Google Earth.

La scoperta è attribuita a un gruppo di ufologi che si fa chiamare Secureteam10 e pubblica su Youtube video nei quali annuncia incredibili scoperte ufologiche.

In realtà, come nota Space.com, l’oggetto misterioso di forma allungata che emerge dalla superficie liscia della distesa antartica ed è accompagnato da una scia rettilinea è semplicemente un blocco di ghiaccio che è sceso lungo un pendio durante una valanga, come si può notare allargando l‘inquadratura partendo dalle coordinate dell’oggetto, che sono 54°39'44.6"S 36°11'42.5"W in Google Maps (cliccate sulla visualizzazione satellitare). Ma il video che ne parla in termini sensazionali ha raccolto un milione e mezzo di visualizzazioni.


Si può capire, umanamente, che cosa spinga un gruppo di ufologi a pubblicare un video che sostiene le loro teorie. Ma che questo video palesemente basato sul nulla venga pubblicato e condiviso dalle testate giornalistiche è molto meno perdonabile.

E come regola generale, se vedete in una foto qualcosa di anomalo, la spiegazione “veicolo extraterrestre precipitato” dovrebbe essere davvero in fondo alla vostra lista basata sul buon senso.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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