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Disinformatico

septiembre 4, 2012 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Come fare una copia verificabile di una pagina Web: Archive.is

julio 17, 2015 6:35, por Il Disinformatico

Link alla copia: https://archive.is/3Ou3c
Capita spesso di segnalare agli amici o ai colleghi una pagina Web, di doverla citare come fonte o di volerne tenere una copia perché si teme che possa sparire, specialmente se contiene strafalcioni o cose imbarazzanti o controverse. Come si fa a dimostrare che una certa pagina di Internet conteneva qualcosa a una certa data?

Una semplice cattura della schermata non basta: c'è sempre qualcuno che insinua che potrebbe essere falsa o manipolata. Serve quindi una fonte indipendente. A breve termine c'è la cache di Google, che conserva una copia delle pagine visitate: basta anteporre al link della pagina in questione questa dicitura in una ricerca in Google:

http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:

In alternativa si può ricorrere a servizi come Cachedpages.com. Ma queste cache sono temporanee e vengono presto riscritte. Per conservare a lungo termine una copia di una pagina Web si può allora usare Archive.is, raggiungibile anche tramite l'indirizzo Archive.today: si immette il link della pagina da conservare e si ottiene in risposta un link che contiene una copia della pagina, ospitata presso Archive.is e quindi datata e “certificata” indipendentemente, insieme a una copia scaricabile in formato ZIP, a un'immagine grafica della pagina e a un link abbreviato.

Quando si immette un link, Archive.is elenca anche eventuali altre copie precedenti della stessa pagina fatte da altri utenti. Le copie, infatti, sono pubblicamente consultabili.

Un trucco aggiuntivo offerto da Archive.is è la consultazione sicura: quando ci imbattiamo in una pagina Web che ci viene segnalata come pericolosa ma vogliamo sapere cosa contiene, possiamo immetterne il link in Archive.is e sfogliarla da lì, perché Archive.is rimuove dalle pagine archiviate gli script e i contenuti attivi, che sono le parti che solitamente veicolano i pericoli.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Plutone, pareidolie e profezie

julio 17, 2015 6:29, por Il Disinformatico

Le bellissime immagini di Plutone inviate dalla sonda spaziale New Horizons hanno incantato astronomi e appassionati per la ricchezza dei loro dettagli, ma hanno anche scatenato i meccanismi automatici di riconoscimento delle forme del nostro cervello, creando illusioni molto curiose chiamate in gergo tecnico pareidolie.

Nelle prime immagini la chiazza più chiara della superficie di Plutone ha dato a molti l'impressione di essere una forma di cuore particolarmente simmetrica, e questo ha contribuito non poco a rendere simpatico questo pianeta nano così gelido, lontano circa cinque miliardi di chilometri. Ma le immagini più dettagliate hanno spinto praticamente tutti a riconoscere in quella stessa macchia i lineamenti inconfondibili di Pluto, il cane di Topolino. Una volta che ve li hanno fatti notare, non potrete fare a meno di scorgerli automaticamente.

La forma così familiare è pura coincidenza, come lo è il fatto che Pluto è il nome inglese di Plutone e che il cane della Disney sia stato battezzato con questo nome proprio nel 1930, l'anno della scoperta del pianeta: nonostante sia una credenza molto diffusa che il cane Pluto si chiami così in onore di Plutone, la Disney non ha traccia dell'esatta ragione per la quale fu scelto il nome.

Non è coincidenza, invece, un'immagine impressionante che mostra un dipinto di Plutone perfettamente somigliante alle fotografie appena arrivate dallo spazio. La descrizione che accompagna il dipinto dice che risale al 1979. Visto che l'aspetto di Plutone era sconosciuto fino a pochi giorni fa, come è possibile che esista un suo ritratto preciso realizzato trentasei anni fa? È un falso? Una precognizione? L'ha dipinto un extraterrestre?

Lo spiega Don Dixon, l'autore del dipinto, su Cosmographica: l'immagine è autentica, ma non è frutto di un potere di profezia. Si tratta semplicemente del risultato di una serie di deduzioni azzeccate. Anche nel 1979, quello che si sapeva già di Plutone (distanza dal Sole, dimensioni approssimative e composizione chimica di base) rendeva ragionevole presumere che il pianeta avesse un'atmosfera periodicamente attiva che avrebbe distribuito delle brine negli avvallamenti e che fosse di colore rossastro a causa dell'abbondanza di particolari idrocarburi nella parte più esterna del sistema solare. Le forme circolari, così caratteristiche, sarebbero state inevitabili a causa del riempimento dei crateri d'impatto da parte di ghiacci di varie sostanze.

Nessun potere paranormale, insomma, ma semplicemente l'applicazione di un po' di ragionamento e di un bel po' di talento artistico.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Plutone sempre più spettacolare

julio 15, 2015 18:19, por Il Disinformatico

Poco fa sono state rese pubbliche le prime immagini trasmesse dalla sonda New Horizons dopo aver attraversato il sistema di Plutone. Ne trovate molte altre qui, ma volevo segnalarvi queste, che sono incredibili e sorprendenti.

Avete presente la bellissima immagine di Plutone pubblicata ieri? Guardate il rettangolino evidenziato qui sotto a sinistra: è mostrato in dettaglio a destra. Mica male come risoluzione, vero? È stata scattata da 770.000 chilometri di distanza.



E questa, qui sotto, è l'immagine a risoluzione originale. L'ho ruotata per dare una direzione più normale alle ombre.

Image Credit: NASA-JHUAPL-SwRI


Quelle montagne sono alte fino a 3500 metri, e c'è un'anomalia importante: non si vedono crateri. Un mondo come Plutone dovrebbe aver subito miliardi di anni di bombardamento da parte di meteore e asteroidi e quindi dovrebbe essere costellato di crateri di ogni dimensione, eppure qui non se ne vedono. Una possibile spiegazione, secondo le prime considerazioni pubblicate dalla NASA, è che la superficie sia geologicamente giovane (non più di circa 100 milioni di anni —un niente rispetto all'età del sistema solare, stimata in 4,5 miliardi di anni).

Qualcosa, insomma, rimodella continuamente la superficie di Plutone. Ci si aspettava di incontrare un globo antichissimo e statico, come la nostra Luna, e invece l'universo ha saputo sorprenderci con un mondo geologicamente attivo. La parte divertente è che non si sa, per ora, quale meccanismo invocare per spiegare le montagne e il rimodellamento continuo della superficie. Non si può ricorrere alle interazioni gravitazionali con un corpo celeste molto più grande che crei forze di marea, come avviene per le lune dei pianeti giganti, perché Plutone non orbita intorno a un mondo più grande e Caronte è troppo piccolo per creare effetti di marea significativi.

Le montagne sono probabilmente composte da ghiaccio d'acqua, che costituisce gran parte della crosta di Plutone. La sua superficie è coperta in gran parte da metano e azoto ghiacciati, che non sono strutturalmente robusti abbastanza da formare montagne, neanche con la modesta gravità di Plutone. Il ghiaccio d'acqua, invece, è robusto quanto basta, specialmente alle gelide temperature di questo mondo.

Anche Caronte ha rivelato sorprese, spiega sempre la NASA: scarpate e avvallamenti lunghi circa 1000 chilometri che lo solcano (da sinistra a destra in questa foto) e un immenso canyon profondo da 7 a 9 chilometri (in alto a destra). Anche qui scarseggiano i crateri, segno che anche Caronte ha una superficie geologicamente attiva e giovane. La chiazza scura nella zona del polo nord è probabilmente un deposito di materiale più scuro sotto il quale c'è un rilievo netto e spigoloso. Il colore è preso da un'immagine a minore risoluzione.

Image Credit: NASA-JHUAPL-SwRI


È incredibile pensare che fino a pochi mesi fa tutto questo era soltanto un puntino anche nel più potente dei telescopi e ora è un mondo tridimensionale con una geografia e una geologia. La NASA ha preparato l'animazione che vedete qui sotto e che riassume i progressi fatti, partendo dalla prima osservazione di Clyde Tombaugh nel 1930, passando per le immagini del telescopio spaziale Hubble dagli anni Novanta in poi e arrivando alle immagini di questi giorni.



E il bello deve ancora venire: queste sono solo le prime immagini d'assaggio, accompagnate dai primi dati spettroscopici. Il resto arriverà nel corso dei prossimi mesi, mentre New Horizon prosegue il proprio viaggio verso i confini del sistema solare.


Non c'è che dire: aveva proprio ragione Carl Sagan quando disse che “Da qualche parte, c'è qualcosa d'incredibile che attende di essere scoperto”. Oggi è uno di quei giorni in cui quest'attesa finisce. E ne inizia un'altra: quando torneremo a visitare Plutone?
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Flash vecchio bloccato automaticamente in Firefox e Chrome; aggiornatelo

julio 14, 2015 9:21, por Il Disinformatico

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Se vi trovate con Flash bloccato anche se avete quella che vi sembra essere la versione più recente, è perché la vostra versione (la 18.0.0.203) è stata bloccata automaticamente in Firefox poche ore fa.

Aggiornamento (12:00): sul sito di Adobe è disponibile ora la versione 18.0.0.209 di Flash per i principali sistemi operativi.  

Se le vostre impostazioni di aggiornamento automatico non hanno ancora reagito, occorre forzarli manualmente scaricando e installando l'aggiornamento. Un fenomeno analogo si sta verificando, stando alle segnalazioni di molti utenti, anche in Google Chrome, che prossimamente introdurrà il “blocco intelligente” degli elementi Flash.

Il primo tipo di blocco è dovuto alle vulnerabilità rivelate dalla fuga di dati da HackingTeam e insieme al secondo è una mazzata per gli inserzionisti pubblicitari che insistono a usare Flash per inserire le pubblicità nei siti e per tutti quelli che hanno costruito siti-vetrina in Flash.

Adobe dice che si sta adoperando per turare le falle del proprio prodotto e che oggi dovrebbe essere pronto un aggiornamento che elimina le vulnerabilità CVE-2015-5122 e 5123, ma dopo oltre una dozzina di aggiornamenti soltanto quest'anno si moltiplicano gli inviti ad abbandonare definitivamente questa tecnologia, sfruttatissima dai criminali informatici anche grazie alla sua onnipresenza.

Già lo aveva fatto Steve Jobs nel 2010; ora uno di questi inviti a mollare Flash viene da Alex Stamos, capo della sicurezza di Facebook, che propone di fissare una data entro la quale tutti i browser bloccheranno Flash. Sembra che quel giorno sia arrivato con un certo anticipo o che questo sia il primo rintocco della campana a morto per questo prodotto colabrodo di Adobe.


Fonti aggiuntive: Ars Technica.



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Il grande giorno di Plutone

julio 14, 2015 9:12, por Il Disinformatico

Ci siamo: dopo nove anni di viaggio, oggi è il giorno del transito della sonda New Horizons vicinissimo a Plutone, a una distanza minima di 12.500 chilometri. Ci vorranno probabilmente decenni prima di avere altre immagini come queste, per non parlare dei dati scientifici senza precedenti che vengono raccolti in questo viaggio.

I siti e le app principali per seguire l'evento sono elencati in questo mio articolo.

Pubblicherò qui una selezione delle immagini man mano che arriveranno. Fra l'altro, occhio ai falsi: ci sono in giro varie foto erroneamente descritte come immagini di Plutone che però mostrano altri mondi o sono completamente inventate. Se la foto non è qui o non c'è presso http://pluto.jhuapl.edu/Multimedia/Science-Photos/, è falsa o è un'elaborazione.

Anteprima a bassa risoluzione e in colori reali di Plutone visto da
766.000 chilometri il 13 luglio. Credit: NASA


Plutone visto da 2,5 milioni di chilometri il 12 luglio.
Credit: NASA/JHUAPL/SWRI


Caronte il 12 luglio. Non so se i pixel isolati in alto sono una stella
o un difetto del sensore.
Credit: NASA/JHUAPL/SWRI


Plutone visto da 2,5 milioni di chilometri il 12 luglio.
Credit: NASA/JHUAPL/SWRI


Plutone e Caronte a confronto con la Terra.
Credit: NASA via SpaceflightNow
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