Antibufala: rischio di “mini era glaciale” nel 2030 per colpa del Sole!
julio 12, 2015 8:42Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “giuseppe.lop*” e “ferrarim*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento).La Rai ha pubblicato una notizia secondo la quale “gli scienziati” metterebbero in guardia sul “rischio che il sole vada (di nuovo) dormire”. La fonte è “uno studio riportato dall'istituto britannico Met Office – citato dal Daily Mail”.
Alt. Fermi tutti. La Rai che attinge al Daily Mail, nota fucina di fuffa? Già questo dovrebbe mettere una grossa ipoteca sulla credibilità della notizia (e anche sul modo in cui lavora la Rai), ma proviamo a fare quello che evidentemente alla Rai non hanno tempo o voglia di fare: andiamo alla fonte diretta.
L'articolo del Daily Mail dal quale ha pescato la Rai (il Met Office è l'ufficio meteorologico e con l'astronomia solare c'entra solo in parte) è presumibilmente questo, a giudicare dai riferimenti: cita infatti la professoressa Valentina Zharkova e il National Astronomy Meeting di Llandudno indicati dalla Rai.
Il National Astronomy Meeting si è concluso il 9 luglio scorso ed è un grande raduno di astronomi professionisti tenuto sotto l'egida della Royal Astronomical Society. Qui la Zharkova (professoressa di matematica alla Northumbria University) ha presentato uno studio, condotto insieme al professor Simon Shepherd della Bradford University, alla dottoressa Helen Popova dell'Università di Stato Lomonosov di Mosca e al dottor Sergei Zarkhov della Hull University. A giudicare dalla bibliografia della Zharkova, lo studio dovrebbe essere questo: Prediction of Solar Activity from Solar Background Magnetic Field Variations in Cycles 21-23, pubblicato sull'Astrophysical Journal nel 2014.
In sintesi, lo studio è un modello matematico predittivo dei cicli solari futuri, basato su un numero molto limitato di cicli di attività solare passata: soltanto tre, dal 1976 al 2008. Il modello propone che ci siano due “effetti dinamo” nel Sole: uno profondo e uno superficiale. Entrambi avrebbero una frequenza di circa undici anni e sarebbero sfalsate nel tempo, per cui a volte si rinforzano a vicenda e altre volte si annullano. Questo spiegherebbe le variazioni di attività solare meglio dei precedenti, ma è pur sempre un modello la cui precisione predittiva è ancora da verificare.
Il modello matematico fa infatti una previsione che ha attirato l'attenzione dei media: un calo del 60% dell'attività solare intorno al 2030. Va detto che questo calo non implica che il Sole scalderà il 60% in meno. L'espressione attività solare indica vari fenomeni solari, come il vento solare, le eruzioni e le macchie, ma non si riferisce direttamente all'irraggiamento termico della nostra stella.
Va detto, però, che un calo del 60% di quest'attività, secondo lo studio, sarebbe simile a quello avvenuto dal 1645 al 1715 circa, anni nei quali ci fu la cosiddetta piccola era glaciale, caratterizzata da inverni particolarmente rigidi in Europa e Nord America. Si ipotizza che ci sia un nesso fra il calo dell'attività solare e questa serie (peraltro irregolare) di inverni molto freddi, ed è anche questo che ha stuzzicato l'interesse mediatico, soprattutto in un periodo in cui si parla tanto di riscaldamento globale, con enormi interessi sociali ed economici in gioco. Inoltre l'espressione era glaciale è ingannevole, perché fa pensare a un gelo continuo, ma in realtà le temperature estive rimasero sostanzialmente invariate. Anche il fatto, citatissimo, che il Tamigi gelò in quegli anni e poi non lo fece più fu in parte dovuto al drastico cambiamento del flusso fluviale, frenato fortemente dal vecchio London Bridge, che faceva da diga.
In altre parole, è sbagliato dire che “gli scienziati” prevedono una nuova piccola era glaciale: la previsione è fatta da quattro ricercatori e non rappresenta affatto l'opinione professionale della maggioranza degli esperti come invece suggerisce l'uso dell'espressione “gli scienziati”. Inoltre lo studio è un modello matematico ancora da verificare, basato su ipotesi a loro volta basate su ipotesi, e il nesso con gli inverni freddi è un po' fragile. Per la scienza, prima di dire che sicuramente nel 2030 ci sarà una “mini era glaciale” ci vuole ben altro; ma per un giornalista in cerca di notizie ad effetto tutto questo basta e avanza.
Fonti aggiuntive: Royal Astronomical Society, Astronomy Now.
Un ultimo sguardo a Plutone prima dell’incontro ravvicinato; evento al Planetarium Alto Adige
julio 12, 2015 5:14Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle gentili donazioni di “marcopce*” e “Tmcs*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (anche con un microabbonamento).
Le immagini di Plutone e della sua luna principale, Caronte, si fanno sempre più dettagliate. Dopo nove anni di attesa, nel giro di pochi giorni la sonda New Horizons sta trasformando quello che era un groviglio confuso di pixel in un mondo con una propria geografia affascinante.
L'immagine qui sopra e quella qui sotto sono state scattate ieri (11 luglio 2015) a circa quattro milioni di chilometri da Plutone.
Le chiazze scure su Plutone sono distribuite con una sorprendente regolarità lungo la sua fascia equatoriale e misurano circa 500 chilometri di larghezza. Si trovano tutte sulla faccia di Plutone rivolta permanentemente verso Caronte. Per ora non si sa se sono pianure, altipiani o semplicemente variazioni di colore di una superficie completamente liscia: lo scopriremo dai dati che la sonda ha memorizzato e che trasmetterà lentamente dopo questi giorni frenetici di attraversamento rapido del sistema plutoniano a cinquantamila chilometri l'ora.
Fissate bene queste immagini: sono le migliori che avremo di questa faccia di Plutone per i prossimi decenni. Infatti a causa della traiettoria e delle manovre della sonda non sono possibili altre immagini di questa faccia e non sono previste nuove missioni verso questo gelido mondo lontano cinque miliardi di chilometri. L'altra faccia di Plutone, invece, verrà fotografata in dettaglio molto maggiore.
Potete seguire l'evolversi della missione usando questi link e anche l'app Eyes on Pluto della NASA, basato sui dati reali della traiettoria.
Martedì 14 luglio dalle 13 alle 15 il bellissimo Planetarium di San Valentino in Campo (dove sarò il 22 agosto per una conferenza) organizza all'interno della propria cupola un viaggio virtuale e in tempo reale, con precisione al secondo, che seguirà l'avvicinamento della sonda New Horizons a Plutone. Cito: “Il planetario diventerà in tutto e per tutto identico alla sala di controllo della Nasa. Nel corso della diretta esperti e astrofisici racconteranno cosa sta facendo New Horizons a 5 miliardi di chilometri di distanza e risponderanno alle domande del pubblico presente in dieci planetari nel mondo, tra cui appunto quello di San Valentino in Campo. Infine per celebrare questo momento importante dell'esplorazione planetaria saranno organizzati due spettacoli dedicati a Plutone: in lingua italiana alle 17 e in lingua tedesca alle 16. La prenotazione è obbligatoria: direttamente sul sito internet, via E-Mail (info@planetarium.bz.it) o chiamando al numero 0471 610020. La lingua usata nella diretta sarà l'inglese, con traduzione simultanea del personale del planetario. Il viaggio virtuale durerà 120 minuti, mentre lo spettacolo circa 40 minuti.”
Fonti: NASA, Spaceflightnow.
Il malware di HackingTeam che ora sarebbe una “minaccia importante” per tutti? È riconosciuto persino dagli antivirus gratuiti
julio 11, 2015 13:56Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “alessandro.p*” e “lori10*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora (ora anche con un microabbonamento).Avete letto il catastrofico comunicato stampa di HackingTeam? Quello che dice che “esiste una minaccia importante perché dei criminali informatici hanno postato su Internet il software proprietario di Hacking Team” e che ora “terroristi, estorsori e altri possono installare a piacimento questa tecnologia”?
È lo stesso comunicato che dice “Prima dell'attacco, HackingTeam era in grado di controllare chi aveva accesso a questa tecnologia”. Certo, abbiamo visto come eravate in grado. Così in grado che non solo le vostre mail di lavoro e quelle dei vostri clienti, ma persino i codici sorgente del vostro malware sono ora spiattellati su mezza Internet.
Qualcuno vuol dare a intendere che è tutta colpa dei brutti cattivi che hanno trafugato e messo in giro il malware di HackingTeam. Non è colpa di chi invece stava giocando col fuoco e se l'è fatto sfuggire di mano perché non ha saputo prendere precauzioni adeguate al compito delicatissimo che gli era stato affidato.
Adesso, stando al comunicato di HackingTeam, il mondo intero sarebbe in pericolo. Balle. Persino il mio antivirus gratuito (Sophos per Mac) riconosce il malware di HackingTeam, e lo fa dal 6 luglio scorso, il giorno stesso della fuga dei dati:
Anche i prodotti di Kaspersky riconoscono le backdoor DaVinci/RCS di HackingTeam su PC Windows, su Mac e sui dispositivi Android, come descritto in questo articolo tecnico (grazie a Tommaso.M* per la segnalazione). E lo fanno già da tempo, da ancora prima che ci fosse la fuga di dati, anche i prodotti di F-Secure, mi dice Mikko Hypponen. Non credo che gli altri produttori di antivirus siano rimasti con le mani in mano.
Quindi niente panico, gente. Se c'è qualcuno che deve avere un attimo di panico è semmai tutta la clientela di HackingTeam che ha sborsato (o fatto sborsare ai governi) centinaia di migliaia di euro per un malware che ora è del tutto inutilizzabile perché viene fermato dai comuni antivirus.
Perché HackingTeam discuteva di malware dentro l’App Store di Apple?
julio 11, 2015 13:53È importante non saltare a conclusioni affrettate, ma questa mail di HackingTeam del 20 marzo scorso sembra parlare dell'esistenza recente di malware dentro l'App Store, capace di catturare “audio e screenshot a distanza”, senza richiedere jailbreak. Il malware sarebbe realizzato da un'azienda italiana. Se quest'apparenza venisse confermata, sarebbe uno smacco notevole per il modello di sicurezza di Apple.
L'app citata nella mail, YouEat, è tuttora presente nell'App Store (link intenzionalmente alterato da me), ma non è chiaro neanche ai membri di HackingTeam se sia quella l'app infettante spiona.
Ho contattato Apple segnalando la questione e sono in attesa di risposta.
Questi sono i punti salienti della mail di HackingTeam: ho sostituito con asterischi alcuni nomi e riferimenti.
2015-03-20 10:27:55 UTC
From ******@hackingteam.com
To *****@hackingteam.com, *****@hackingteam.com
Check this out (DON’T INSTALL): https://itunes.apple.com/tr/app/youeat-2.0/id877619161?mt=8
YouEat 2.0 ****** More by This Developer
YouEat is a companion application for the web site http://youeat.org. It's free and opensource.
http://www.youeat.org
Magari non c’entra nulla, ma puzza ...
[...]
Food for thoughts:
Ragazzi abbiamo ricevuto un messaggio da ********** riguardo la soluzione per iOS proposta al momento da RCS.
In pratica si tratta di una soluzione che su ogni iphone NO-JB riescono a prendere audio e screenshot. La società si chiama ****** e pare funzioni da 7.1.2 ma sulla 8 non hanno screenshot.
Guardando il loro sito e la loro expertise su gestione sicurezza mobile mi sembra plausibile che abbiano creato una app con specifiche funzionalità come siamo partiti noi. Il tutto just for your info,
[...]
aggiornamenti: per quanto riguarda ios l'azienda che ha fatto il software x iphone (solo audio e screenshot a distanza) si chiama ******* lui ha un socio che lavora all estero, san francisco. in azienda cè solo una persona che occupa di ios. è stato testato su iphone 4s con ios 7.1.2. dalla 8 in poi non funzionano più gli screenshot e comunque non è stato testato. io ho visto il prodotto circa 20 gg fà, ma da qualche giorno hanno fatto un accordo con *******. già **** publicizza il tutto dando il prodotto come funzionale e senza jailbreak. cercherò di aver altre info.( se ti fa piacere)