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Disinformatico

septiembre 4, 2012 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Smartwatch d’epoca: Pulsar Time Computer (1972)

marzo 13, 2015 7:09, por Desconocido

Si sta facendo un gran parlare di smartwatch, anche grazie agli annunci fatti recentemente da Apple, ma il primo smartwatch (nel senso ampio di “orologio computerizzato”) risale al 1972.

Era il Pulsar Time Computer della Hamilton Watch Company: il primo orologio digitale con display a LED. Sì, LED, non LCD: i LED rossi consumavano uno sproposito di batteria, per cui il display era normalmente spento e per guardare l'ora dovevi premere un pulsante, come fece Roger Moore in 007 Vivi e lascia morire con il modello Stainless Steel P2, facendo salire alle stelle la popolarità di questo gadget.

Non c'era nessun'altra funzione: il Time Computer indicava soltanto l'ora. Niente calcolatrice (quella sarebbe arrivata nel 1975, con bottoni microscopici da azionare con un apposito stilo) e ovviamente niente app. Pesava uno sproposito ed era ingombrantissimo, oltre a costare 2100 dollari dell'epoca (oggi sarebbero circa 12.000 dollari). Ma chi lo indossava si sentiva parte del futuro (nel 1972 c'erano ancora astronauti sulla Luna) ed era l'oggetto delle attenzioni di tutti: esattamente come oggi quando si esibisce l'ultimo smartphone o l'Apple Watch. Se volete sapere tutto su questo nonno degli smartwatch, sfogliate Oldpulsars.com.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



La falla FREAK è risolta, gli aggiornamenti sono pronti: installateli

marzo 13, 2015 4:13, por Desconocido

Buone notizie sul fronte della sicurezza: è stata chiusa la falla FREAK, segnalata la settimana scorsa, che permetteva agli aggressori di sabotare uno dei meccanismi di base della sicurezza su Internet, ossia la cifratura HTTPS. In pratica, la regola d'oro “lucchetto chiuso, questo sito lo uso” veniva resa vana e un sito fraudolento poteva imitare perfettamente un sito autentico, compreso appunto il lucchetto chiuso che normalmente garantisce l'autenticità e la sicurezza del sito.

Apple ha aggiornato OS X: sono coperte le ultime tre versioni (Mountain Lion, Mavericks e Yosemite). iOS è stato aggiornato alla versione 8.2, e anche l'Apple TV riceve un aggiornamento, passando alla versione 7.1.

Microsoft ha rilasciato gli aggiornamenti MS15-031, che risolvono la falla per tutte le versioni di Windows per le quali viene ancora offerto il supporto tecnico. Se siete ancora fermi a Windows XP, niente da fare: vi serve almeno Windows 7 o Vista.

Tutti gli aggiornamenti dovrebbero attivarsi automaticamente, facendo comparire un invito a scaricarli. Fatelo senza indugio e poi controllate se siete ancora vulnerabili visitando il sito Freakattack.com.
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Solid Rocket Booster: la storia continua

marzo 11, 2015 12:46, por Desconocido

Oggi dopo le 16 ora italiana, nel deserto intorno a Promontory, nello Utah, si sprigionerà improvvisamente un boato udibile a decine di chilometri di distanza. Per due minuti una spinta di oltre 22 milioni di Hp si sprigionerà da un razzo a propellente solido ancorato solidamente a terra. Si tratta del quarto test "statico" previsto dal suo produttore, Orbital ATK, per verificare il funzionamento di questi vettori, che concorreranno a portare in orbita le navicelle Orion a bordo di un SLS (Space Launch System). Il primo volo è previsto nel 2018, ma da anni questi imponenti, potentissimi vettori stanno attraversando una puntigliosa serie di test.

Uno degli obiettivi (oltre 100 in totale) del test di oggi è di verificare il funzionamento del razzo alla massima temperatura di progetto, ovvero ad oltre 32 C (90 F). Per questo, il vettore è stato mantenuto un mese – tanto è necessario per innalzarne la temperatura in maniera omogenea – in un hangar controllato termicamente.

Per portare in orbita il suo carico, ogni SLS avrà bisogno di due di questi giganteschi vettori, dotati di cinque settori invece dei quattro dello Space Shuttle in modo da incrementarne la spinta, cui si sommerà quella di quattro motori a combustibile liquido, sempre ereditati dalla navetta spaziale, che ne utilizzava tre per missione.

È interessante notare che molti dei segmenti usati in questo test hanno già volato, contribuendo a diverse missioni dello Space Shuttle.

La diretta dell'evento è già in corso e disponibile qui: aggiungerò altre informazioni domani su questo stesso articolo.



Paolo G. Calisse, 11 marzo 2015
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Antibufala Classic: attenti ai segni degli zingari sui citofoni e sulle porte!

marzo 11, 2015 8:06, por Desconocido

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 16 aprile 2005 qui su Attivissimo.net. Lo ripubblico e trasferisco qui per riunire meglio le mie indagini antibufala e perché se n'è parlato oggi a Raiuno. L'articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alla gentile donazione di “anna_cine*”. Se vi piace, potete incoraggiarmi a scrivere ancora.

Con le solite varianti tipiche delle catene di sant'Antonio, circola da molto tempo, con periodici picchi di diffusione, un messaggio d'allarme che contiene un elenco di segni in codice usati dagli zingari per contrassegnare le case facili da derubare e quelle da evitare.

Talvolta l'elenco è accompagnato da avvertimenti di questo genere:

QUESTI SONO I SEGNI CHE GLI ZINGARI TRACCIANO SULLE PULSANTIERE DELLE ABITAZIONI - FATE MOLTA ATTENZIONE PERCHé SONO POCO VISIBILI DATO CHE SONO INCISI CON UNA PUNTA SOTTILE - SEGNALATE SUBITO LA SITUAZIONE AI CARABINIERI. (TEL. 112) E SE POSSIBILE MODIFICATELI...

Ci sono inoltre moltissimi siti che riportano quest'elenco e sue varianti, come si nota cercando in Google parole-chiave come "segni, simboli" e "zingari, rom". Ne trovate alcuni esempi qui e qui.


Datazione e origini: 1977 e probabilmente anche prima


Le prime segnalazioni di questo caso sono giunte al Servizio Antibufala ad aprile 2005, ma appelli analoghi sono in circolazione da ben prima che arrivasse Internet. Per esempio, c'è questo articolo di “Umanità Nova” del 27 luglio 1977 (immagine qui accanto, cliccabile per ingrandirla) che parlava già all'epoca del cosiddetto "codice degli zingari" descrivendolo come una bufala apparsa su molti quotidiani e telegiornali regionali. Paolo Toselli, coordinatore del Centro Raccolta Voci e Leggende Contemporanee, autorevole sito dedicato a questo tipo di appelli, mi scrive che "in Italia il caso esplode negli anni '90, ma si riscontrano segnalazioni sin dagli anni '60".

Secondo il Corriere di Chieri, a giugno 1997 il cosiddetto "codice degli zingari ladri" è finito anche "sul tavolo del ministro degli Interni, Giorgio Napolitano, poiché il senatore della Lega Nord Luigi Peruzzotti chiedeva di diffonderlo per garantire maggiore sicurezza ai cittadini".


Perché è quasi sicuramente una bufala


L'elenco dei segni esiste in varie versioni ed è spesso contraddittorio e privo di senso: per esempio, "AM" viene spiegato a volte come "pomeriggio", a volte come "mattina". Inoltre non si capisce che senso abbia un'indicazione del tipo "evitare questo comune": per essere utile, andrebbe scritta sul cartello stradale d'ingresso al comune, o su tutte le porte di tutte le abitazioni.

È inoltre estremamente improbabile che un'organizzazione criminale continui a utilizzare per anni simboli in codice il cui significato è (almeno così pare) noto alle vittime: sarebbe come un esercito che usa un codice cifrato conosciuto dal nemico.

Inoltre ci sono alcune incongruenze che il buon senso magari non coglie subito perché distratto dalla classica leva psicologica della paura per l'"altro", il "diverso". L'articolo di “Umanità Nova” già citato le descrive benissimo (le evidenziazioni sono mie):

Si potrebbe pensare per questo a un'origine francese; autorizza a pensarlo, tra l'altro, la sigla AM per indicare il pomeriggio (après-midi?). Il "codice" avrebbe varcato le Alpi per essere adottato, paradossalmente, in un territorio dove gli zingari non parlano francese. Il problema è che non parlano tra di loro neppure l'italiano (molti anzi, e proprio in questa zona, lo conoscono pochissimo) e nessuna delle parole che sarebbero richiamate dalle lettere sopra ricordate, hanno, nei loro vari dialetti presenti in questa zona, quelle iniziali. Perché dovrebbero darsi indicazioni che si deve supporre molto importanti, in una lingua che non è conosciuta da molti di loro e comunque è la loro seconda, quella che serve per comunicare con i non zingari?

...Da una parte bisogna ricordare che la cultura degli "zingari" è "orale"; la loro scarsa scolarizzazione non dipende solo e tanto dal "nomadismo" (spesso si fermano per lunghi anni, proprio per mandare i figli a scuola, anche se poi non imparano quasi niente, neppure a leggere correttamente), ma proprio dalla strutturazione della loro mentalità orale che guarda con diffidenza la scuola e non sente il bisogno della scrittura e del fissare una memoria esterna, passato e realtà presente. Ben difficile credere che ricorrano ad una forma, sia pure primitiva, che richiede elementi di alfabetizzazione, di scrittura.

...A che fine dovrebbero gli zingari indicare ad altri che una casa è stata svaligiata da poco?E a che fine anche segnalarla come appetibile, col rischio che il colpo lo faccia qualcun altro?

Un ladro qualsiasi, sedentario o no, che voglia svaligiare o far svaligiare una casa, non la indicherà certo con un sistema di segni così farraginoso e pericoloso. Grottesco immaginare uno "zingaro" che sbircia le case di un quartiere alla ricerca di questi "segni"; gli risulterebbe tutt'altro che facile passare inosservato, specie se dovessimo immaginarlo di notte, magari con un accendino acceso, nell'impresa impossibile di individuare questi "segni" poco "appariscenti". Non sarebbe molto più semplice e produttivo che gli eventuali complici gli indicassero il numero civico o gli descrivessero il luogo, l'edificio, ecc., o, magari, ce lo portassero prima del "colpo"?

Spulciando i newsgroup ho trovato alcuni messaggi che sembrano dare poco credito a questi elenchi di simboli. Uno, in particolare, cita la risposta dei Carabinieri di Roma a una domanda sull'argomento:

"...premesso che non esiste un "catalogo" di simboli che aiutino a comprendere le intenzioni di persone che si apprestano a compiere furti in appartamenti o altre azioni criminali è tuttavia plausibile che malintenzionati vari utilizzino segni in codice (solo a loro noti) per passarsi informazioni a loro utili per compiere azioni criminose. Le consigliamo di attuare le normali misure precauzionali e segnalare alla locale Stazione Carabinieri eventuali "movimenti" anomali che dovesse notare nei pressi della sua abitazione."

Tuttavia segni di questo tipo sono stati effettivamente rilevati da vari testimoni (la cui affidabilità, fra l'altro, è per me indubbia, per cui non può trattarsi di segni fatti da loro) sin dagli anni Ottanta. Potrebbero essere graffiti fatti da chissà chi e per qualsiasi ragione (anche per semplice microvandalismo). Infatti non mi risulta alcuna prova di legame fra gli zingari e questi segni.

Oltretutto segni come "buon obiettivo" (una X), "casa ricca" (una C squadrata) o "notte" (una N) sono, guarda caso, molto facili da incidere e sono tipici dei graffiti fatti in vari luoghi, compresi quelli nei gabinetti pubblici (che mi sembra poco logico contrassegnare come "buon obiettivo", a meno che si tratti di rubare la carta igienica). Di conseguenza, la loro presenza da sola non autentica la versione secondo la quale si tratterebbe di un codice, e specificamente di un codice "aiuta-furti" adottato dagli zingari.

Riassumo inoltre qui sotto le interessantissime note mandatemi dal già citato Paolo Toselli sull'argomento:

...Si tratterebbe di messaggi in codice: due pallini, casa facile; due linee in croce, donna sola e anziana; tre linee ondulate, girare al largo... e così via. Ad avvalorare le storie, un volantino, di norma anonimo - che elenca i simboli e il loro significato e avverte i cittadini di stare allerta all'apparire del "codice segreto".
I commenti degli organi di polizia a tal proposito sono perlomeno ambigui: molte volte hanno smentito la veridicità della storia e quindi il contenuto del volantino, altre volte lo hanno avvalorato.
Il CeRaVoLC nel corso degli anni ha raccolto molte notizie di stampa sui simboli che da noi si dice utilizzati dagli zingari, oltre a diverse copie dei volantini che ne interpretano il significato, recentemente apparsi anche su alcuni siti Internet.
Secondo quanto riferitomi da Peter Burger [studioso olandese di leggende metropolitane], a inizio dello scorso mese di marzo [2005] anche i Paesi Bassi sono stati colpiti da insistenti voci a proposito della comparsa di strani segni apparsi sui muri delle case. Questi sarebbero stati fatti da non meglio identificati ladri per indicare obiettivi più o meno facili. Pare che anche la polizia abbia preso sul serio l'allarme, che da loro non si era mai manifestato prima. Casi simili erano già accaduti in Portogallo e Spagna.
Al volantino coi "segni di riconoscimento utilizzati da zingari e ladri d'appartamento" ed alla sua diffusione oltralpe faceva già cenno Jean-Noel Kapferer nel suo libro "Le voci che corrono" (Longanesi, 1988, p. 18) pubblicato originariamente in Francia nel 1987.
Per comprendere l'essenza del "codice segreto" e la sua origine è significativo l'articolo pubblicato nel 1994 dal sociologo francese Jean-Bruno Renard e intitolato "Le tract sur les signes de reconnaisance utilisés par les cambrioleurs: rumeur et réalité". (in "Le Réenchantement du monde. La métamorphose contemporaine des systèmes symboliques", a cura di Patrick Tacussel, L'Harmattan, Parigi 1994, pp. 215-241)
La grande diffusione delle voci collegate ai contenuti del volantino è dovuta al fatto che le stesse fanno appello ad un tema su cui si focalizzano anche molte leggende metropolitane, ovvero l'insicurezza, e ad un elemento parimenti frequente quale la rivelazione di un messaggio nascosto.
Ma ancor più interessante è la dimostrazione operata da Renard che pressoché tutti i simboli presenti nell'attuale versione del volantino erano già noti da decenni, la maggioranza sin dagli anni '20-30. Alcuni sono rimasti identici nella forma e nel significato (la metà), altri hanno subito modifiche nella forma e altri ancora nel significato. All'origine questi segni erano attribuiti ai viandanti e ai vagabondi che li avrebbero utilizzati per comunicare ad altri loro simili se sarebbero stati accolti favorevolmente o meno dai proprietari delle case a cui avevano bussato.
Pertanto se il volantino si ispira a segni veramente utilizzati tempi addietro è probabile che questo "linguaggio" sia stato abbandonato negli anni '50 con la scomparsa dei viandanti e l'avvento della delinquenza urbana individualista e priva di tradizioni.
Quanto all'uso corrente di questi simboli da parte degli zingari non vi sono prove. Ma anche supponendo che i simboli a cui fa riferimento il volantino siano utilizzati dai ladri di appartamenti, il solo fatto di averli resi pubblici (più volte anche sui quotidiani) in breve tempo annullerebbe la loro validità: sia per il fatto che i malfattori avrebbero cambiato simbologia, sia perché la gente comune li avrebbe utilizzati a sua volta come contromisura per tener lontani gli stessi malintenzionati.
Insomma, come tutte le voci e le leggende metropolitane, il volantino riduce l'incertezza legata ad avvenimenti imprevedibili. La sua circolazione crea una comunicazione, una coesione sociale attorno ad un sentimento di insicurezza. La figura arcaica del viandante e del vagabondo che chiede l'elemosina è stata sostituita dal ladro di appartamenti, o dallo zingaro, il quale incarna paure ancestrali. Come sottolinea infine Renard, il volantino e il suo codice segreto esprimono indirettamente la nostalgia dei tempi passati in cui esisteva una forte coesione nella comunità e dove la minaccia poteva venire solo dall'esterno: i nomadi e i vagabondi.


Nel dubbio, che fare?


Queste sono le informazioni che sono riuscito a raccogliere fin qui. Se siete perplessi e preferite comunque ritenere che esista davvero questo codice di simboli, c'è un modo molto semplice per neutralizzarlo: marcare col segno "già svaligiato" la vostra abitazione. È un consiglio semiserio, ovviamente, perché deturpereste probabilmente invano la vostra casa, ma è sempre meglio che lasciarsi andare alla paranoia e al razzismo scorgendo il pericolo degli zingari in ogni segnetto che trovate in giro.

Più seriamente, anche supponendo che il codice sia autentico, non va preso come scusa per dimenticare le normali regole di prudenza: il fatto che la vostra casa non sia segnata dal simbolo "qui si ruba facilmente" o "stare alla larga" non significa certo che potete lasciare le porte spalancate e mettere l'argenteria sul davanzale. E se passa un ladro che non sa leggere il codice e quindi lo ignora?

In ultima analisi, quindi, questo appello è inutile e può avere la conseguenza di alimentare il razzismo e l'ansia. Diffonderlo è dunque sconsigliabile.


English abstract


An e-mail circulating on the Internet claims to provide a list of "code signs" used by gypsies to mark houses that are easy targets for burglaries or should be left alone.

The list is probably a fake because it's inconsistent (there's no point in having a code system where the same symbol means different things, as in the case of "AM", which is said to mean "morning" or "afternoon" depending on the source) and it would be rather dumb to use a secret code that everybody, including the supposed victims, knows well.

Perhaps more importantly, it seems rather stupid to have a code sign meaning "this is a good target"; why help other thieves? If it's such a good target, why tell your "colleagues" instead of raiding it yourself?

Moreover, there is no definite link between gypsies and findings of these or similar markings. Anybody could have made them, perhaps just as doodles.

This appeal preys on our innate fear and distrust of people who are different from us. In any case, it should not be interpreted as a security guideline. Finding the "dangerous house, don't visit" symbol next to your door or doorbell doesn't mean that you can disregard the security precautions you should take anyway (what if a thief who doesn't know or notice the code comes along?).

So essentially, the list is pointless. But if you prefer to believe it's authentic or would rather be safe than sorry (as well as somewhat paranoid), just etch the "dangerous house, don't visit" symbol next to your property. That will surely confuse would-be burglars!
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Stanotte tre astronauti torneranno sulla Terra

marzo 11, 2015 6:30, por Desconocido

Stasera Barry Wilmore, Alexander Samokutyaev ed Elena Serova torneranno sulla Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale dopo 167 giorni nello spazio. Viaggeranno a bordo del veicolo russo Soyuz TMA-14M. Il rientro verrà trasmesso in diretta in streaming su NASA TV.

Gli orari degli eventi principali sono i seguenti:

– 19 GMT / 20 italiane: Wilmore, Serova e Samokutyaev si congedano dai tre colleghi (Cristoforetti, Virts e Shkaplerov) che restano a bordo della Stazione.

– 22:44 GMT / 23:44 italiane: i tre astronauti sganciano la propria Soyuz dalla Stazione. Ha inizio ufficialmente la Spedizione 43, comandata da Terry Virts, che ha preso il comando ieri.

– 1:16 GMT / 2:16 italiane del 12 marzo: accensione del motore di rientro e inizio della manovra di rientro.

– 2:07 GMT / 3:07 italiane del 12 marzo: atterraggio in Kazakistan, dove saranno le 8:07 del mattino.

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