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Disinformatico

septiembre 4, 2012 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Kickstarter violata, rubate password

febrero 15, 2014 21:14, por Desconocido - 0no comments yet

Se avete un account presso Kickstarter, cambiatela. Secondo CNet, non sono stati sottratti dati riguardanti carte di credito, ma il bottino degli intrusi include nomi utenti, indirizzi di mail e postali, numeri di telefono e password. Le password sono cifrate ma potrebbero essere decifrabili, specialmente se sono semplici.

Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Un anno fa, la meteora di Chelyabinsk

febrero 15, 2014 18:02, por Desconocido - 0no comments yet


Riflessione di Neil DeGrasse Tyson: “Un anno fa l'Universo ci ha lanciato un colpo d'avvertimento. Una meteora grande come una casa è esplosa sopra la Russia. Aveva l'energia di 25 bombe atomiche di Hiroshima. Esplodendo a 30 km di quota, ha "solo" rotto finestre. ma se fosse esplosa a 600 m di quota, come la bomba di Hiroshima, a Chelyabinsk sarebbero morti tutti. La meteora ha fatto 1500 feriti, la maggior parte dei quali erano accorsi alle finestre dimenticando che le onde d'urto viaggiano più lentamente della luce. Senza un programma spaziale che scopra, tracci e defletta gli asteroidi, la nostra estinzione da parte di uno di essi è garantita. Buona giornata.”
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La torcia olimpica nello spazio in HD è da brivido

febrero 15, 2014 17:47, por Desconocido - 0no comments yet

Samantha Cristoforetti segnala questo video in alta definizione della staffetta della torcia olimpica all'interno della Stazione Spaziale Internazionale e nello spazio all'esterno della Stazione. L'alta definizione delle riprese all'esterno è mozzafiato. Bonus: nella staffetta c'è Luca Parmitano.

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Test: quanto a lungo rimane visibile una foto cancellata su Facebook?

febrero 15, 2014 17:25, por Desconocido - 0no comments yet

Stanotte verso l'una del mattino ho postato su un mio account Facebook di test la foto che vedete qui accanto e poi l'ho eliminata subito. Prima di eliminarla, però, ho preso nota del suo indirizzo alternativo sulle CDN (Content Delivery Network) usate da Facebook.

Prendere nota di questo indirizzo è semplice: basta visualizzare la foto a tutto schermo e fare clic destro per far comparire un menu a tendina dal quale si sceglie la voce che consente di memorizzare il link dell'immagine.

Diciotto ore dopo essere stata formalmente rimossa da Facebook, la foto era invece ancora pubblicamente accessibile a chiunque. Provateci anche voi: cliccando qui, la vedete ancora?

Questa caratteristica di funzionamento di Facebook ha diverse implicazioni di privacy. Prima di tutto, significa che chi visualizza una foto (magari una foto pensata per essere condivisa solo con gli amici o il partner) può poi condividerne il link con chiunque, non solo con gli utenti di Facebook ma con qualunque persona abbia accesso a Internet. L'indirizzo CDN, infatti, è visibile a tutti.

Certo, se una persona vuole disseminare una foto presente su Facebook ci sono molti altri modi (per esempio, basta salvarla e poi ripubblicarla, oppure fare uno screenshot e condividerlo), ma questo sistema ha il vantaggio di attestare che la foto è stata realmente pubblicata su Facebook.

Posso immaginare facilmente situazioni nelle quali questa persistenza delle foto cancellate può causare guai. Lei manda una propria foto sexy a lui via Facebook, impostandola visibile solo a lui (e fidandosi delle false promesse di privacy di Facebook); poi lei si pente del gesto e cancella la foto. Lui la vede e ne salva una copia e ne registra l'indirizzo CDN. Violando la promessa di privacy verso di lei, lui mostra la foto agli amici (un vero gentiluomo) e ne dimostra l'autenticità usando l'indirizzo CDN, oppure manda direttamente agli amici l'indirizzo CDN.

Un altro scenario: due rimbambite (il bullismo esiste anche al femminile) pubblicano su Facebook, impostandola come “privata”, la foto dei loro maltrattamenti a una compagna di scuola. L'episodio di bullismo viene a galla e un compagno trova la foto e la fa circolare. Le rimbambite la cancellano e si difendono affermando che è falsa, ma vengono inchiodate dalla sua persistenza sulla CDN perché il compagno ha salvato anche l'indirizzo CDN dell'immagine.

È inutile menare il can per l'aia: Facebook, come tutti i social network, è una gigantesca macchina per fare soldi fabbricando illusioni di privacy e spingendo gli utenti a pubblicare e condividere qualunque cosa, facendo loro credere di essere garantiti quando in realtà sono soltanto mucche da mungere. Sarebbe ora di smettere di farsi fregare.
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Oggi a Novara si parla di lotta al cyberbullismo

febrero 14, 2014 22:05, por Desconocido - 0no comments yet

Stamattina (15 febbraio) a partire alle 9, all'Aula Magna dell'Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (via Perrone) di Novara, si tiene un convegno sul cyberbullismo, intitolato “Il Web non è il far West - la tutela dei minori su internet e social network”.

L'incontro è promosso dalla senatrice novarese Elena Ferrara, referente del cyberbullismo presso la Commissione Diritti Umani, assieme ai responsabili del progetto “Per Tommaso”, Asl NO e Rotary Club Val Ticino di Novara, ed è patrocinato dal Senato della Repubblica Italiana, dall'Ateneo Avogadro, dalla Provincia e dal Comune di Novara, in collaborazione con Save the Children e Telefono Azzurro e con il contributo di Fondazione Comunità Novarese.

Ci saranno molti esperti dei vari settori coinvolti dal tema, che vedete elencati nella locandina qui accanto. Io parteciperò a partire dalle 11:30 circa con una piccola dimostrazione pratica di come non ci si fa fregare dai bulli digitali e come li si scova quando provano a fregarci.
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