Scaricare una copia dei propri dati Apple: prima parte
2 de Novembro de 2018, 3:55Da pochi giorni Apple ha attivato la possibilità di scaricare una copia di tutti i dati personali presenti in un account Apple andando presso Privacy.apple.com.Ovviamente servono l’ID Apple dell’account e la relativa password, più eventualmente il codice di verifica che arriva sull’iPhone o iPad se è stata abilitata l’autenticazione a due fattori.
Si sceglie la voce Ottieni una copia dei dati. Questi dati possono includere, spiega Apple, calendari, foto o documenti e la cronologia degli acquisti e dell’uso delle app e molto altro ancora.
I dati non sono immediatamente scaricabili: la procedura, avvisa Apple, può richiedere fino a sette giorni.
Quando i dati saranno pronti si riceverà un avviso via mail. Se volete sapere a che punto è la richiesta, potete visitare privacy.apple.com/account.
Va sottolineato che questo servizio, se abusato da terzi, consente a questi terzi ficcanaso di scaricare tutti i dati personali di un utente semplicemente conoscendone l’ID Apple (spesso è l’indirizzo di mail) e la password (spesso uguale a quella usata in altri siti). I dati sono tanti e potenzialmente rivelatori, come indica questo elenco parziale:
- Informazioni su uso delle app e attività come fogli di calcolo o file in formato JSON, CSV, XML o PDF
- Documenti, foto e video nel formato originale
- Contatti, calendari e segnalibri nei formati VCF, ICS e HTML
- Attività App Store, iTunes Store, iBooks Store ed Apple Music
- Informazioni sull’account ID Apple e sul dispositivo
- Attività Apple Online Store e Apple Store
- Cronologia interventi di supporto AppleCare, richieste di riparazione e altro
- Attività Game Center
- Elenco lettura e segnalibri iCloud
- Calendari e promemoria iCloud
- Contatti iCloud
- File e documenti iCloud Drive
- iCloud Mail
- Note iCloud
- Foto iCloud
- Segnala un problema in Mappe
- Iscrizioni a promozioni commerciali, download e altre attività
- Altri dati
Conviene quindi cogliere l’occasione per attivare l’autenticazione a due fattori, che rende più difficile violare un account.
2018/11/02: Ho ricevuto la mail di notifica di Apple e ho provato a scaricare i miei dati. Se vi interessa, ne parlo qui.
Incidente Soyuz MS-10, video e spiegazione ufficiale
1 de Novembro de 2018, 13:29Oggi Roscosmos ha pubblicato un video che mostra da vicino il momento dell’incidente avvenuto durante le fasi iniziale del volo della Soyuz MS-10, che l’11 ottobre scorso avrebbe dovuto portare nello spazio e alla Stazione Spaziale Internazionale due astronauti, il russo Aleksey Nikolayevich Ovchinin e lo statunitense Nick Hague ma si è invece concluso con un rientro d’emergenza. I due astronauti sono rientrati sani e salvi, anche se un po’ scossi dalle decelerazioni molto intense di questa manovra, toccando terra poco meno di venti minuti dopo la partenza.
Gli investigatori russi hanno dichiarato che l’attivazione del sistema d’emergenza che ha portato in salvo i due astronauti è stata causata da un malfunzionamento di un sensore presente in uno dei quattro booster laterali del vettore Soyuz FG, quelli che si vedono sganciarsi alla fine del video. Questo sensore attiva delle valvole di sfiato dell’ossigeno liquido situate sulla sommità del booster, che normalmente spingono in fuori questa sommità, consentendo ai booster di allontanarsi e formare la cosiddetta croce di Korolev (dal nome del progettista del vettore).
Il malfunzionamento ha fatto sì che il booster, invece di essere spinto in fuori, abbia strisciato contro la parte centrale del vettore, danneggiandone un serbatoio. Questo danneggiamento ha indotto il sistema di sicurezza ad attivarsi per allontanare rapidamente la capsula con gli astronauti e prepararla per un rientro balistico in atmosfera.
Qui sotto vedete il video, già rilasciato tempo addietro, della fallita separazione vista da terra:
Secondo quanto dichiarato in conferenza stampa, il malfunzionamento è stato causato da un errore di assemblaggio. I rottami del booster difettoso, ricaduti a terra, sono già stati recuperati e analizzati.
Un altro vettore Soyuz è già stato lanciato una settimana fa per una missione militare senza equipaggio e si è comportato correttamente.
Secondo questo tweet, una Soyuz con cosmonauti a bordo verrà lanciata il 3 dicembre prossimo dal centro spaziale di Baikonur.
Just now, @roscosmos released an official cause of the emergency landing of Soyuz-2! The reason turned to be operational, due to a failed opening of the cap of the block D on 118th second. Soyuz-FG with cosmonauts on board will be launched on 3rd of December from Baikonur. #GK pic.twitter.com/9U82yOJt8Q— GK Launch Services (@gk_launch) November 1, 2018
Uno dei membri dell’equipaggio sarà il canadese David Saint-Jacques, secondo la Canadian Space Agency. Secondo le info di Wikipedia in inglese, i suoi compagni di volo saranno il russo Oleg Kononenko e la statunitense Anne McClain. Chicca: l’equipaggio di riserva per questo volo include Luca Parmitano.
Fonti: NasaSpaceflight, NasaSpaceflight, Roscosmos. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Che ci fa la pubblicità di Google nei miei blog?
1 de Novembro de 2018, 11:15Se seguite gli altri miei blog, come La bufala delle scie chimiche o la serie Apollo Timeline, avrete notato che è comparsa improvvisamente la pubblicità gestita da Google. Non è un errore e non è una contraddizione rispetto ai miei tanti moniti contro il tracciamento pubblicitario online: sto raccogliendo dati sul funzionamento del sistema Adsense di Google.
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L’incredibile restauro dei filmati della prima guerra mondiale firmato Peter Jackson
1 de Novembro de 2018, 10:51Sono passati cent’anni dalla Prima Guerra Mondiale. Nessuno in vita se la ricorda più per esperienza diretta: è ormai storia, sentita raccontare da nonni o bisnonni, illustrata solo da immagini traballanti in bianco e nero, la cui riproduzione scadente le fa sembrare parodie, con i loro movimenti accelerati da Oggi le Comiche.
Ma quei soldati erano persone reali; le loro morti non erano fantasia. Rivederli in immagini restaurate, stabilizzate, corrette nella cadenza e rese a colori facendo riferimento ai colori effettivi dell’epoca rende quegli uomini, quelle donne e quei bambini incredibilmente più vicini a noi. Lo ha fatto con rara maestria Peter Jackson, creando un documentario a colori, in alta definizione e 3D, partendo da quelle immagini, preziose per non dimenticare che cosa è realmente la guerra.
La cosa che colpisce di più è la giovanissima età di questi combattenti. Che un paese decidesse di mandare al massacro dei poco più che ragazzini la dice lunga sulla mentalità dei governanti di quel periodo.
Il documentario si intitola They Shall Not Grow Old (Essi non invecchieranno). Verrà presentato in prima mondiale tra pochi giorni al London Film Festival.
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IP dice che la fuga dal diesel “non ha alcun senso”. Facciamo due conti
30 de Outubro de 2018, 20:12Poco fa IP ha postato questo tweet, nel quale cita un articolo del Sole 24 Ore che tesse le lodi del diesel parlando di “motore virtuoso per emissioni di CO2” dimenticandosi allegramente tutte le altre emissioni dei motori a gasolio:
Questa fuga dal diesel di ultima generazione non ha alcun senso per le auto medio/grandi e percorrenze elevate, se circolassero solo Euro 6 il problema non ci sarebbe #mobilitàsostenibile #mobilità #carburanti pic.twitter.com/uP63P0Cvvs— IP (@gruppoapi) October 30, 2018
Dice IP che “Questa fuga dal diesel di ultima generazione non ha alcun senso per le auto medio/grandi e percorrenze elevate, se circolassero solo Euro 6 il problema non ci sarebbe”.
Non ho saputo resistere:
Se mio nonno avesse le ruote, sarebbe una carriola :-)— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Ci date voi i soldi per una Euro 6 per tutti? E per la manutenzione?
Non c'è nulla di "sostenibile" nel bruciare petrolio. Fatevene una ragione, la festa è finita.
IP ha risposto prontamente, ed è nata una conversazione interessante:
Come già raccontato ci stiamo preparando a ospitare nei nostri distributori sempre più ricariche elettriche e a metano. Ciò non toglie che c'è enorme differenza tra una euro 3 e una euro 6. Le transizioni sono processi complessi, meglio evitare slogan è semplificazioni.— IP (@gruppoapi) October 30, 2018
"c'è enorme differenza tra una euro 3 e una euro 6". Vero. Una inquina tanto, l'altra inquina. E in più mi devo pagare urea, filtri, eccetera. Dove sta la convenienza? /— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Lieto di sapere che vi state "preparando" all'elettrificazione. Prepararsi è un po' poco: bisognerebbe fare, come stanno facendo Shell e BP https://t.co/O7bqjs6rwA— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Sarò lietissimo di ricaricare quando avrete colonnine agli autogrill e in autostrada. /
I primi ci sono già... la aspettiamo!https://t.co/1CHKeQHyeY— IP (@gruppoapi) October 30, 2018
IP cita un articolo di ottobre 2017; ma da allora non sembra che ci siano stati grandi progressi nelle installazioni di colonnine presso i distributori in Italia, specialmente lungo le autostrade (qualche indizio qui). Perché l'ultima cosa che vuoi fare, se sei in autostrada, è dover uscire e rientrare soltanto per fare rifornimento. Se avete notizie di colonnine installate presso distributori di carburante sulle autostrade italiane, ditemelo.
Ottimo. Questo risale al 2017. Quanti altri ne avete installati in autostrada?— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Nessuna risposta da parte di IP, per ora.
Se riusciste a convincere per esempio i cocciutissimi dell'autogrill Villoresi Ovest, diventerei immediatamente vostro cliente (passo spesso di lì). Ma a quanto mi risulta non ne vogliono sapere. Stessa storia in tanti altri autogrill. Datevi da fare :-)— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Spiego la mia richiesta così specifica: ormai l’unico viaggio ricorrente che faccio ancora con l’auto a benzina è quello da Lugano a Pavia. Tutti gli altri li faccio con la mia piccola auto elettrica. Potrei fare anche Lugano-Pavia-Lugano, se ci fosse una stazione di ricarica a quell’autogrill, così come c’è (e pure gratuita) all’autogrill opposto sulla via del ritorno (grazie a Loginet).
In generale, è fondamentale che le società che gestiscono gli autogrill italiani la smettano con questa loro ottusa resistenza: non hanno ancora capito che installare una colonnina elettrica significa invogliare il viaggiatore a fermarsi per una quarantina di minuti intanto che carica. E intanto che carica, mangia. In altre parole, spende. Mentre l’automobilista a pistoni passa, fa rifornimento e se ne va.
Ma a parte questo, mi ha intrigato questa tesi della “fuga dal diesel di ultima generazione“ che “non ha alcun senso per le auto medio/grandi e percorrenze elevate” sostenuta da IP, e così ho provato a fare due conti veloci lasciando da parte considerazioni ecologiche e guardando soltanto la convenienza economica.
Ho preso due “auto medio/grandi” paragonabili, una diesel e una elettrica, nel mercato italiano. Da una parte ho scelto una BMW Serie 5 540d xDrive Sport Steptronic, dall’altra una Tesla Model S 75 (le ragioni di questa scelta specifica saranno più chiare a fine novembre, quando potrò spiegarle pubblicamente; per ora vi dico solo che è questione di corretta paragonabilità).
La BMW costa 73.000 euro, mentre la Tesla costa 81.400 euro (prezzi indicati da Alvolante.it qui e qui). L’auto elettrica costa 8400 euro in più. Ma costa molto meno usarla.
La BMW, infatti, ha un consumo dichiarato di 5,4 litri per 100 km, e un litro di gasolio, al prezzo più basso indicato oggi da Prezzibenzina.it, costa 1,35 euro. 100 km costano quindi 7.29 euro.
La Tesla, invece, ha un consumo dichiarato di 20 kWh per 100 km, e un kWh, al prezzo medio indicato da Taglialabolletta.it, costa 0,22 euro. 100 km costano quindi 4,4 euro.
Prendiamo il caso proprio delle “percorrenze elevate” tirate in ballo specificamente da IP. Dopo 100.000 km, con la BMW ho speso 7.290 euro di gasolio contro 4.400 euro di corrente elettrica con la Tesla. Dopo 150.000 km, ho speso 10.935 euro di gasolio contro 6.600 euro di corrente. Mi sono insomma ripagato ampiamente la differenza di costo. Dai 115.000 km in poi, più uso l’auto elettrica più aumenta il risparmio. Senza contare le migliaia di euro di bollo in meno e la minore spesa di manutenzione, perché in un’elettrica i freni si consumano meno (la frenata è solitamente elettromagnetica e recupera energia invece di buttarla via) e non ci sono filtri antiparticolato, cartucce di urea o altri marchingegni inventati per tentare di ridurre l’inquinamento del motore diesel.
Quindi ho risposto così:
Ma evitiamo slogan. Facciamo il caso pratico di "auto medio/grandi e percorrenze elevate". BMW 540d xDrive Sport vs Tesla Model S 75. 73.000€ vs 81.400€. Dopo 115.000 km ho speso in gasolio la differenza di prezzo. Da lì in poi è tutto guadagno. Perché dovrei stare col diesel?— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 30, 2018
Ripeto: lascio da parte l’ecologia e guardo solo egoisticamente al portafogli. Certo, è un esempio riferito ad auto molto costose: ma è proprio l’esempio scelto da IP. Attendo risposta.
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