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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

“Hackeratemi” l’account Instagram. Questa è la mia password

February 14, 2019 23:45, par Il Disinformatico

Attivare l’autenticazione a due fattori in Instagram è piuttosto semplice: il problema è convincere gli utenti a usarla per proteggere il proprio account in caso di furto di password.

Così vi propongo un esperimento: ho creato un account Instagram di prova che si chiama 123disinformatico. La sua password è instagramtest.

È protetto dall’autenticazione a due fattori. Provate a prenderne il controllo: avete il mio permesso esplicito.

Per attivare questo antifurto si va nelle Impostazioni (dalla Home, icona in basso a destra, poi icona con tre trattini in alto a destra), si sceglie Privacy e Sicurezza e poi Autenticazione a due fattori. Qui si sceglie Messaggio di testo oppure (consigliabile) App di autenticazione. Infine si immette il codice ricevuto. Tutto qui.

Per maggiore sicurezza, annotate da qualche parte i codici di recupero che vi vengono proposti: sono la soluzione di estrema emergenza in caso di problemi.


Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Ci vediamo a Mantova stasera per parlar di Luna?

February 14, 2019 23:01, par Il Disinformatico

Venerdì 15 (oggi) alle 21 sarò a San Giorgio Bigarello (Mantova), all’Auditorium Comunale presso il Centro Culturale Frida Kahlo, in via Frida Kahlo, per la serata L’Avventura della Luna, per parlare di chicche poco conosciute della storia dell’esplorazione spaziale e di cosa ci può realisticamente riservare il prossimo futuro.

La serata verrà condotta da Chiara Codecà ed è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Racconterò e mostrerò immagini rare e storie anche umane che purtroppo spesso non trovano posto nei libri di storia ma rendono molto più umani i protagonisti di queste avventure straordinarie. Dovrebbe esserci a disposizione anche qualche copia dell’autobiografia di Gene Cernan, L’ultimo uomo sulla Luna, di cui ho curato la revisione tecnica.

Tutti i dettagli sono sul sito del Comune. Vi aspetto.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Youtube iperamplifica il complottismo, promette che smetterà

February 12, 2019 6:47, par Il Disinformatico

Dietro il boom dei complottismi c’è, almeno in parte, l’intelligenza artificiale. Se guardate su Youtube un video dedicato a un certo argomento, il sistema di intelligenza artificiale di Youtube vi propone altri video dello stesso genere, e così via, in un crescendo iperpersonalizzato per ogni utente che ha un solo scopo: massimizzare il tempo che trascorrete su Youtube, perché più ne passate, più vedete pubblicità e più Google (proprietaria di Youtube) incassa.

L’idea in sé sembra ragionevole ed è la chiave del successo economico di Youtube. Ma ha una conseguenza inattesa: quest’intelligenza artificiale viene man mano alterata dagli utenti stessi.

Lo spiega bene Guillaume Chaslot, un ex dipendente di Youtube che ha contribuito allo sviluppo del sistema automatico di raccomandazione dei video. Chi passa tantissimo tempo su Youtube influenza fortemente quali video vengono suggeriti anche agli altri utenti. I video visti da questi grandi consumatori diventano ultrapopolari, e quindi i creatori di video ne producono altri dello stesso stampo per ottenere popolarità e incassi. Così gli altri utenti passano ancora più tempo a guardare quei tipi di video, diventando a loro volta grandi consumatori, che influenzano i suggerimenti per gli altri, e così via.

Questo può sembrare innocuo se i video sono quelli di Peppa Pig: Youtube proporrà altri cartoni animati analoghi. Ma quando i video consigliati parlano della Terra piatta, degli alieni che rapiscono le persone o dei vaccini come complotto delle multinazionali, allora nasce un problema. Un paio di anni fa Chaslot si è accorto che l’intelligenza artificiale di Youtube raccomandava i video che sostenevano le tesi di complotto molto più di quelli che raccontavano i fatti.

Per esempio, i video dei terrapiattisti venivano promossi circa dieci volte più di quelli che spiegano che la Terra è sferica, generando una visibilità stratosferica per queste idee distorte, e il canale ufologico Secureteam10 aveva raccolto mezzo miliardo di visualizzazioni di video falsi o ingannevoli, pieni di accuse di cospirazioni governative.

Chi entra nella spirale del complottismo, magari solo per curiosità, viene insomma bombardato da video che rinforzano questa visione deformata del mondo, mentre i video che potrebbero levargli i dubbi gli vengono nascosti. Questo crea l’impressione che una tesi di complotto sia molto più diffusa e credibile di quanto lo sia in realtà e può esasperare situazioni personali labili. Chaslot cita il caso di Buckey Wolfe, un uomo di Seattle che si è convinto che suo fratello era un uomo lucertola e lo ha ucciso. Il canale Youtube preferito di Wolfe era Secureteam10, e gli altri erano tutti dello stesso genere.

È impossibile stabilire quanto abbia avuto peso l’intelligenza artificiale di Youtube nel rinforzare il disagio mentale di Buckey Wolfe, ma di certo non ha aiutato, e tutti conosciamo qualcuno che si è fatto sedurre dal cospirazionismo grazie ai video. Pochi giorni fa Youtube ha annunciato che cambierà le proprie regole di raccomandazione di contenuti per non promuovere la disinformazione. È un buon inizio, ma sta a noi essere consapevoli di questi meccanismi di manipolazione.


Approfondimenti


Aggiungo qui alcune informazioni che per motivi di lunghezza non ho potuto includere nel testo pubblicato qui sopra, che ho preparato per la mia rubrica settimanale La Rete in tre minuti di Radio Inblu.

Chi volesse provare ad azzerare la personalizzazione delle raccomandazioni di Youtube può esplorare la propria cronologia presso https://www.youtube.com/feed/history/search_history e cliccare su Cancella tutta la cronologia delle ricerche e su cancella tutta la cronologia visualizzazioni, oppure prendere l’abitudine di usare Youtube in una finestra di navigazione privata.

Qui sotto potete guardare un video (ironicamente ospitato da Youtube) che illustra in inglese le osservazioni di Chaslot su Youtube.


E quella che segue è la spiegazione via Twitter di Chaslot che ha ispirato questo mio articolo: include la triste esperienza personale del ricercatore con un conoscente caduto nella spirale del complottismo e molti altri dettagli importanti, come l’organizzazione Algotransparency.org fondata da Chaslot per incoraggiare la trasparenza sugli algoritmi di AI.

YouTube announced they will stop recommending some conspiracy theories such as flat earth.

I worked on the AI that promoted them by the *billions*.

Here is why it’s a historic victory. Thread. 1/https://t.co/wJ1jbUcvJE
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Brian is my best friend’s in-law. After his dad died in a motorcycle accident, he became depressed. He fell down the rabbit hole of YouTube conspiracy theories, with flat earth, aliens & co. Now he does not trust anyone. He stopped working, seeing friends, and wanting kids. 2/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019

Brian spends most of his time watching YouTube, supported by his wife.

For his parents, family and friends, his story is heartbreaking.
But from the point of view of YouTube’s AI, he’s a jackpot.

3/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


We designed YT’s AI to increase the time people spend online, because it leads to more ads. The AI considers Brian as a model that *should be reproduced*. It takes note of every single video he watches & uses that signal to recommend it to more people 4/https://t.co/xFVHkVnNLy
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


How many people like Brian are allured down such rabbit holes everyday day?

By design, the AI will try to get as many as possible.

5/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Brian's hyper-engagement slowly biases YouTube:

1/ People who spend their lives on YT affect recommendations more
2/ So the content they watch gets more views
3/ Then youtubers notice and create more of it
4/ And people spend even more time on that content. And back at 1

6/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


This vicious circle was also observed with https://t.co/XRaKdOQiKz, and it explains why the bot became racist in less than 24 hours.

=> Platforms that use AIs often get biased by tiny groups of hyper-active users.

7/https://t.co/bM6NNlHqqd
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Example of YT vicious circle: two years ago I found out that many conspiracies were promoted by the AI much more than truth, for instance flat earth videos were promoted ~10x more than round earth ones 🌎🤯

8/https://t.co/dCSTGftADO
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


I was not the only one to notice AI harms. @tristanharris talked about addiction. @zeynep talked about radicalization. @noUpside, political abuse and conspiracies. @jamesbridle, disgusting kids videos. @google's @fchollet, the danger of AI propaganda:https://t.co/NCPB9T7EtA

9/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Since then many newspapers spoke about AI harms, as for instance: @wsj @guardian @nytimes @BuzzFeed @washingtonpost @bloomberg

@huffpost @dailybeast @vox @NBCNews @VICE @cjr @techreview

Journalism matters

10/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


There are 2 ways to fix vicious circles like with "flat earth"

1) make people spend more time on round earth videos
2) change the AI

YouTube’s economic incentive is for solution 1).
After 13 years, YouTube made the historic choice to go towards 2)

Will this fix work? 11/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


The AI change will have a huge impact because affected channels have billions of views, overwhelmingly coming from recommendations. For instance the channel secureteam10 made *half a billion* views with deceiving claims promoted by the AI, such as:https://t.co/ZLXyMGnGxg 12/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Note that #secureteam10 was the most liked channel of Buckey Wolfe, who came to believe his brother was a “lizard” and killed him with a sword.
To understand how he fell down the rabbit hole, see his 1312 public likes here:https://t.co/HmS06E4SBH https://t.co/5wQupfvKD1
13/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


This AI change will save thousands from falling into such rabbit holes

(If it decreases between 1B and 10B views on such content, and if we assume one person falling for it each 100,000 views, it will prevent 10,000 to 100,000 "falls") 14/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


A concern remains that other rabbit holes are arising. I created https://t.co/0RjD2PtTvV to identify and monitor harmful content recommended by the AI.

15/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019


Conclusion: YouTube's announcement is a great victory which will save thousands. It's only the beginning of a more humane technology. Technology that empowers all of us, instead of deceiving the most vulnerable.

If you see something, say something.

16/
— Guillaume Chaslot (@gchaslot) 9 febbraio 2019









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Mars One è fallita. Che sorpresa

February 11, 2019 6:24, par Il Disinformatico

Se qualcuno ancora credeva che Mars One fosse credibile, questa notizia dovrebbe levare ogni dubbio. La società svizzera Mars One Ventures, che aveva rilevato la parte britannica del progetto olandese-britannico, è in liquidazione per bancarotta.

La segnalazione arriva da Reddit e posso confermare che visitando il Registro del Commercio del cantone Basilea Città risulta una voce “Mars One Ventures AG in Liquidation CHE-375.837.130”, che però attualmente non è accessibile. Contiene, stando alla segnalazione, la dichiarazione che il Tribunale Civile di Basilea Città ha dichiarato la bancarotta della società con effetto dal 15 gennaio 2019, pertanto sciogliendola.

Mars One diceva di voler colonizzare Marte e di voler portare i primi astronauti sul pianeta entro il 2026 finanziandosi in parte con un reality e aveva ricevuto le sottoscrizioni di 120.000 candidati.


Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
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Nufologia: il mistero delle linee davanti alla Luna di Apollo 9

February 10, 2019 8:23, par Il Disinformatico

Ieri David Portree, uno storico appassionato di spazio e gestore del blog Spaceflight History, ha proposto questo mistero: una foto della missione Apollo 9 nella quale si stagliano, davanti alla Luna, tre linee oblique non identificate.

Questions for all you space fans - I'm trying to learn more about this Apollo 9 image (AS09-23-3500). Anyone know which window was used? Is the "reseau mark" a navigation marking on that window? (UFO fans say it's a spaceship fleet.) @contactlight69 @moonshotbot @nasa pic.twitter.com/iKu4hZOxkK
— David S. F. Portree (@dsfpspacefl1ght) February 8, 2019


Ovviamente gli ufologi sostengono da tempo che si tratti di “una flotta di tre UFO”.


Una volta tanto, però, gli ufologi sono stati corretti e hanno indicato la fonte esatta della fotografia: lo scatto AS09-23-3500, consultabile qui, qui oppure qui.

Questa è la foto originale intera, non elaborata:



La prima ipotesi che mi è venuta in mente è che le linee siano dei segni di riferimento incisi sui finestrini del veicolo spaziale, come quelle mostrate qui sotto. Non si tratta delle classiche crocette di riferimento che caratterizzano le foto lunari, perché queste crocette erano sempre allineate ai bordi della pellicola e mai oblique.



Il problema di questa ipotesi è che il finestrino mostrato è quello del Modulo Lunare del veicolo Apollo, che però al momento dello scatto non era più presente. La missione Apollo 9, infatti, collaudò il Modulo Lunare stando in orbita intorno alla Terra, dal 3 al 13 marzo 1969, e la foto in questione risulta scattata alle 21.50 GMT del 10 marzo (secondo il catalogo NASA delle foto della missione, pagina A-94, che la descrive semplicemente come “Lunar view”).

Ma secondo la cronologia della missione, il Modulo Lunare fu sganciato alle 21:22 GMT del 7 marzo. Quindi la foto non può essere stata scattata attraverso quel finestrino.

Si potrebbe ipotizzare uno scatto fatto attraverso uno dei finestrini frontali del Modulo di Comando, che erano dotati di griglie di allineamento, ma c’è un problema: la grandezza della Luna.

Le dimensioni della Luna nella fotografia indicano che si tratta di uno scatto fatto usando un teleobiettivo, altrimenti la Luna sarebbe molto più piccola. Ma non risulta che a bordo ci fossero teleobiettivi sufficientemente potenti (va ricordato che Apollo 9 portò nello spazio fotocamere Hasselblad con pellicole da 70 mm, che avrebbero richiesto teleobiettivi estremamente ingombranti.

Inoltre il catalogo GAPE indica che la foto fu fatta con un obiettivo da 80 mm: lo stesso usato per le altre foto immediatamente precedenti e successive, che mostrano vedute della Terra.



L’uso di un teleobiettivo, oltretutto, avrebbe comportato una profondità di campo molto ridotta, per cui eventuali segni sui finestrini sarebbero stati completamente sfocati.

Quindi come si spiega la foto? Semplice: a bordo della capsula Apollo c’era eccome un “teleobiettivo”. Era il sestante usato per determinare la posizione e l’assetto del veicolo rispetto alle stelle fisse, come spiegato in questo video NASA.




Questo è il reticolo di puntamento del sestante, tratto dal già citato video NASA:



Questo reticolo è documentato in questo manuale (figura GN-9100A) anche in questo video della RR Auction (a 0:24, a sinistra), di cui riproduco qui sotto un fotogramma saliente:



Lo si vede in basso a sinistra in questa immagine tratta dall’Apollo Flight Journal:



La spiegazione più plausibile, e coerente con tutti i fatti conosciuti fin qui, è insomma che la foto sia stata scattata appoggiando la fotocamera all’oculare del sestante, usandolo come teleobiettivo. Questo spiegherebbe la sottoesposizione (le fotocamere a bordo non avevano un esposimetro), la scarsa nitidezza della Luna e il fatto che le linee sono a fuoco. La possibilità di scattare foto attraverso il sestante era esplicitamente prevista.

Non sono ancora riuscito a trovare una foto del reticolo del sestante, ma direi che questa spiegazione è più credibile rispetto a una flotta di astronavi a bastoncino.


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