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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Miniguida ai motori di ricerca

May 7, 2018 7:49, par Il Disinformatico

Ho pubblicato poco fa la versione massicciamente aggiornata della mia guida ai motori di ricerca per giornalisti, debunker e investigatori (link breve: tinyurl.com/guida-motori-ricerca).

Se trovate errori, omissioni o link obsoleti, o se avete suggerimenti per aggiunte, fatemelo sapere nei commenti qui sotto.

Il testo è volutamente carente di immagini per non appesantirlo: è una guida di riferimento rapido.

Questo è il sommario degli argomenti:

  1. Come funziona un motore di ricerca: le cose da sapere
  2. Quello che un motore di ricerca non mostra
  3. Google: ricerca avanzata
  4. Ricerca e recupero di documenti rimossi, modificati o nascosti; ricerca storica
  5. Google: ricerca selettiva per tipo di pubblicazione
  6. Google: ricerca meno personalizzata
  7. Ricerche private nel Web e nel dark Web: Tor
  8. Simulazione di altri dispositivi
  9. Monitoraggio automatico con Google Alerts
  10. Motore di ricerca personalizzato con Google Custom Search Engine
  11. Ricerche nei social network
  12. Ricerche di e per immagini e video
  13. Analisi forense di immagini
  14. Motore di ricerca matematico: Wolfram Alpha
  15. Ricerca e identificazione di brani musicali
  16. Altri archivi e motori di ricerca specialistici

Buona lettura!


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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Facebook lotta contro le fake news, ma nascono influencer virtuali

May 5, 2018 3:18, par Il Disinformatico

Grandi manovre in corso nella lotta contro le fake news: Facebook, uno dei maggiori luoghi virtuali di condivisione delle notizie, ha annunciato pochi giorni fa, al convegno Fighting Abuse @Scale tenutosi a San Francisco, di aver deciso di ridurre la visibilità delle notizie false, mostrandone soltanto un’immagine piccolissima e una breve descrizione testuale, mentre le storie autentiche manterranno le loro dimensioni normali. Le notizie false verranno inoltre accompagnate da articoli correlati di smentita chiaramente etichettati.




I controlli di autenticità verranno effettuati dai fact-checker, i verificatori, selezionati da Facebook. Per evitare che questi fact-checker siano sommersi di lavoro, il social network userà sistemi automatici che analizzeranno sia i testi sia le immagini per individuare nelle notizie i sintomi più ricorrenti di falsità. Combinerà inoltre le segnalazioni di questi sistemi con quelle degli utenti, in modo da lasciare ai verificatori umani soltanto i casi più difficili e rendere più efficiente il loro operato.

La lotta annunciata da Facebook va anche più a monte nel processo di generazione delle fake news: i profili creati usando identità false verranno rimossi. Il social network cercherà e chiuderà i gruppi di pagine che contengono materiale identico o molto simile e toglierà ai creatori di notizie false la possibilità di ospitare la pubblicità a pagamento, che è il motivo per il quale esistono molti profili specializzati nella produzione di fake news.

Le misure presentate sembrano molto pratiche e sensate ed evitano il rischio principale di questo genere di interventi, ossia sfociare nella censura, ma il mondo delle fake news è spesso irrazionale e imprevedibile. Quando Facebook ha tentato di etichettare esplicitamente le notizie false facendo comparire un’icona rossa di allerta, gli utenti che volevano a tutti i costi credere che quelle notizie fossero vere hanno addirittura aumentato la loro condivisione, creando un autogol notevole per le buone intenzioni del social network.




Le fake news, intanto, si spostano su altri fronti: su Instagram stanno nascendo i cosiddetti “influencer virtuali”. Gli influencer normali sono persone in carne e ossa che per varie ragioni hanno acquisito un certo seguito e quindi possono influenzare l’opinione pubblica; quelli virtuali sono dei personaggi generati tramite la grafica digitale fotorealistica, come Shudu Gram, la “prima supermodel digitale” (BBC).

A post shared by Shudu Gram (@shudu.gram) on Apr 24, 2017 at 4:36am PDT


I loro selfie, pubblicati su Instagram, sono indistinguibili da quelli delle persone reali per chi non ha l’occhio allenato, tanto che una influencer virtuale come Miquela Sousa, in arte Lil Miquela, che si presenta come una modella brasiliana diciannovenne, ha oltre un milione di seguaci e raccatta centomila “like” con una singola foto generata in realtà al computer. Miquela non esiste, se non come bit dentro un programma gestito dall’azienda che la controlla, ma la sua popolarità ha già attirato l’interesse di almeno una grande casa di moda internazionale, che le ha affidato il suo account Instagram per la presentazione della moda di autunno 2018.

A post shared by *~ MIQUELA ~* (@lilmiquela) on Apr 4, 2018 at 6:51pm PDT

Miquela costa poco, non è mai stanca, non ha abitudini riprovevoli o compagnie discutibili, non invecchia, non fa dichiarazioni imbarazzanti e fa sempre esattamente quello che vogliono i suoi padroni, a differenza degli influencer in carne e ossa, ultimamente sommersi molto spesso dagli scandali personali. Oggi Miquela e Shudu Gram offrono consigli per gli acquisti; domani potrebbero annunciare, senza scrupoli di coscienza, anche le fake news. Annunciatrici false per notizie false. Prepariamoci.


Fonti aggiuntive: Wired.com, The Cut.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Podcast del Disinformatico del 2018/05/04

May 4, 2018 12:34, par Il Disinformatico

È disponibile per lo scaricamento il podcast della puntata di oggi del Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera. Buon ascolto!

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Anche WhatsApp attiva lo scaricamento dei dati del profilo

May 4, 2018 6:36, par Il Disinformatico

Dopo Facebook e Instagram, anche il terzo prodotto della scuderia Zuckerberg, ossia WhatsApp, ha annunciato che attiverà a breve una funzione che consentirà lo scaricamento dei dati del propri account in tutto il mondo, seguendo le istruzioni indicate in questa pagina.

I dati scaricabili includeranno anche la foto del profilo e i nomi dei gruppi, ma non comprenderanno la cronologia delle chat, delle chiamate e dei messaggi, che è già salvabile da tempo nelle Impostazioni dell'app seguendo queste istruzioni.

WhatsApp avvisa che la richiesta di dati verrà evasa entro circa tre giorni e che i dati verranno forniti sotto forma di file ZIP.

Di solito gli utenti richiedono questi dati per migrarli altrove perché stanno pensando di chiudere l’account e aprirne uno nuovo (sulla stessa piattaforma o su un’altra). Per eliminare permanentemente un account Whatsapp occorre seguire queste istruzioni. Attenzione: è un processo irreversibile.



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Twitter: scusate, abbiamo visto le vostre password, cambiatele

May 4, 2018 5:36, par Il Disinformatico

Twitter sta avvisando i suoi utenti (circa 330 milioni nel mondo) che le loro password non sono state protette adeguatamente e sta invitando a cambiarle appena possibile per sicurezza.

Normalmente le password vengono custodite dai fornitori di servizi come Twitter usando sistemi di protezione (hashing) grazie ai quali neanche il fornitore sa o può vedere le password degli utenti ma può soltanto verificare se viene immessa la password corretta.

Ma Twitter si è accorta che c’era un difetto nei suoi sistemi, per cui le password di molti utenti venivano custodite anche in un file di log interno all’azienda, che le conteneva in formato non protetto.

Il difetto è stato corretto, secondo quanto annunciato dall’azienda, e non risulta che ci siano stati accessi indebiti a questo archivio di password. Twitter si limita a consigliare il cambio di password ma non lo obbliga.

Sottoscrivo il consiglio: andate a mobile.twitter.com/settings/password/ e cambiate la vostra password. Usatene una lunga e complessa, e soprattutto differente da quelle che usate altrove. Già che ci siete, cogliete l’occasione per attivare l’autenticazione a due fattori o verifica dell’accesso, come la chiama Twitter: le istruzioni ufficiali sono qui.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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