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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Oggi il primo volo della capsula Orion, ma Marte è ancora lontanissimo

December 4, 2014 0:52, par Inconnu

È sempre bello e spettacolare vedere la partenza di un grande razzo, ma sinceramente tutta la fanfara intorno al volo di oggi che porterà nello spazio la nuova capsula per equipaggi degli Stati Uniti mi pare un po' gonfiata.

Prima di tutto, la capsula è per equipaggi, ma non avrà un equipaggio a bordo, perché questo è il suo volo di collaudo. Il primo volo con un equipaggio è previsto per il 2020. Fra sei anni. E benché si faccia molto clamore intorno all'intenzione di usare Orion per portare un equipaggio su Marte, è appunto pura intenzione: il modulo abitativo che alloggerebbe gli astronauti nella lunga missione non esiste. Non esiste neppure il veicolo per consentire agli astronauti di atterrare su Marte. Non esiste neanche il veicolo per tornare sulla Luna, altra possibile destinazione di Orion, e oggi verrà usato un razzo più piccolo di quello necessario per le missioni interplanetarie, perché il vettore gigante SLS è ancora in costruzione. In lenta costruzione: arriverà nel 2018.

Tutto quello che farà questo volo è collaudare i sistemi di bordo e soprattutto lo scudo termico della capsula Orion. Non è poco, certo, ed è indubbiamente meglio di niente, ma il fatto che debbano passare sei anni fra il collaudo e l'uso, esclusivamente per mancanza di fondi, testimonia il disinteresse del governo statunitense per le missioni spaziali con equipaggio oltre l'orbita terrestre.

Che deprimente differenza rispetto al passato. Per fare un paragone, il volo di Orion di oggi è grosso modo l'equivalente della missione Apollo 4, svoltasi a novembre del 1967: il collaudo in volo della capsula per equipaggi. Il primo volo con equipaggio della capsula Apollo fu Apollo 7, a ottobre del 1968. Undici mesi dopo, non sei anni dopo. Ah, e in quell'occasione le tappe furono rallentate dal fatto che il 27 gennaio 1967 erano morti tre astronauti dentro una capsula Apollo durante una prova generale a terra.

Quindi scusatemi se trattengo un po' a fatica uno sbadiglio e mi auguro che Elon Musk sia un po' meno lentocratico di quanto lo è oggi la NASA per carenza di fondi e di obiettivi chiari. Mi associo alla colorita protesta di due dei veterani delle missioni lunari degli anni Sessanta, Buzz Aldrin e Mike Collins: get your ass to Mars, ossia muovi il culo e vai su Marte.




In ogni caso trovate tutte le info su Orion qui su Nasa.gov.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Podcast del Disinformatico del 2014/11/28

December 3, 2014 19:56, par Inconnu

È a vostra disposizione per lo scaricamento la puntata di venerdì scorso del Disinformatico radiofonico che ho condotto per la Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera.

Questi sono gli articoli di supporto alla puntata:

Nufologia: un UFO fa esclamare Samantha Cristoforetti?

Usare le reti WiFi pubbliche in sicurezza con Freedome di F-Secure

“Hackerati” numerosi giornali? Non proprio

L’archivio completo di tutti i tweet è ora liberamente consultabile

Perché le tastiere alternative per smartphone generano messaggi d’allarme?

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Perché le tastiere alternative per smartphone generano messaggi d’allarme?

December 3, 2014 19:49, par Inconnu

Credit: IphoneItalia
Rispondo brevemente alla domanda di un ascoltatore del Disinformatico che chiede come mai sull'iPhone le tastiere alternative a quella standard, come Fleksy o Sywpe o SwiftKey, fanno comparire un messaggio d'allarme secondo il quale l'uso di queste tastiere “permette allo sviluppatore... di trasmettere qualsiasi dato venga digitato, incluso ciò che è stato precedentemente immesso usando questa tastiera. Tali dati possono includere informazioni riservate come il numero della tua carta di credito o il tuo indirizzo.”

Sembra un monito di quelli tipicamente associati alle app ostili o spione, ma in questo caso è corretto anche se si tratta di app di ottima reputazione che non hanno intenti spionistici: qualunque tastiera alternativa, infatti, è ovviamente nella posizione ideale per intercettare tutto quello che viene digitato. Uno sviluppatore senza scrupoli potrebbe quindi usare una tastiera alternativa come perfetto keylogger per registrare e farsi mandare tutto quello che viene digitato.

Questo concetto è stato dimostrato a marzo del 2013 dal ricercatore Georgie Casey, che ha pubblicato una versione modificata di SwiftKey per Android in grado di intercettare e trasmettergli tutto quello che viene digitato sullo smartphone sul quale è installata.

L'avviso, insomma, è una precauzione standard: in realtà è molto improbabile che uno sviluppatore di buona reputazione approfitti di questa opportunità per spiare i propri clienti. Il rischio c'è, semmai, per gli utenti che insistono a craccare il proprio smartphone o a toglierne le protezioni e installare app di dubbia provenienza e scarsa reputazione, invece di restare negli app store ufficiali e limitarsi alle app popolari.
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



L’archivio completo di tutti i tweet è ora liberamente consultabile

December 3, 2014 16:46, par Inconnu

Per anni Twitter ha limitato l'accesso al suo archivio di tutti i tweet, consentendo invece di consultare gratuitamente soltanto quelli delle ultime settimane: chi voleva andare più indietro nel tempo doveva pagare oppure rivolgersi a fornitori esterni come Topsy. Ma il 18 novembre scorso Twitter ha cambiato tutto, annunciando che è ora disponibile per le ricerche tutto l'archivio dei tweet pubblici dal 2006 (anno di debutto di Twitter) a oggi.

La sfida tecnica era notevole: indicizzare circa cinquecento miliardi di tweet e fornire tempi di risposta rapidi (sotto il decimo di secondo) non è banale. La pagina di ricerca è presso https://twitter.com/search-advanced e offre moltissime opzioni: parole singole, parole in sequenza, parole da escludere, hashtag, lingua, utenti (mittenti, destinatari e menzionati), geolocalizzazione e data. Grazie a questo nuovo indice non si fa fatica a recuperare quel tweet che stavate cercando da tempo, come è successo a me con questa conversazione.
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Trailer di Star Wars? Pfff. Interstellar? Ecco come poteva essere

December 1, 2014 17:06, par Inconnu

Il trailer del prossimo Star Wars mi ha lasciato indifferente (con quell'inizio preso di peso da Balle Spaziali), e già sapete bene cosa ne penso di Interstellar. Ma ci sono cortometraggi come questo Wanderers che mi fanno venire la pelle d'oca. Non solo perché sono belli, ma perché sono reali. Mostrano quello che davvero, se vogliamo, potrà essere il nostro destino.

Nessuno dei luoghi mostrati è fantasia: sono tutti mondi reali del nostro sistema solare. Nessuna delle tecnologie presentate contraddice la fisica: si tratta soltanto di risolverne le sfide ingegneristiche. E le parole di Carl Sagan sono pura poesia del cosmo. Quest'emozione era quello che mi aspettavo da Interstellar e che (salvo qualche minuto qua e là) non vi ho trovato. Ma Wanderers mi ripaga. Buona visione.


C'è una galleria esplicativa delle scene del video, che hanno la stessa grazia ed energia artistica delle indimenticabili tavole di Chesley Bonestell: i pianeti (le “stelle vagabonde”, come sono vagabondi gli umani) visti dalla Terra; un'astronave lascia la Terra (una foto reale); la Grande Macchia Rossa di Giove (da un mosaico di foto della sonda Voyager); i geyser di Encelado, luna di Saturno (una foto reale della sonda Cassini); gli anelli di Saturno (immagine sintetica basata sui dati reali); un ascensore spaziale su Marte (mosaico di immagini reali NASA ed ESA); il sito di atterraggio di Opportunity su Marte, a Victoria Crater; un tramonto su Marte (fotografato dalla sonda Spirit nel 2005); una colonia sull'immensa cresta montuosa che circonda Giapeto, luna di Saturno, scoperta nel 2004 (immagine generata da dati reali).

C'è poi una serie di scene più fantastiche: un asteroide scavato, fornito di un'atmosfera interna e messo in rotazione per creare una colonia sotterranea, illuminata da un sole artificiale che corre lungo un binario centrale per creare un ciclo di notte e giorno. Gli astronauti che camminano su Europa, con Giove sullo sfondo, che dovranno avere una gran bella protezione contro le radiazioni letali che circondano il pianeta gigante ma godranno davvero di una vista spettacolare.

Volare con ali applicate alle braccia su Titano, una luna grande quanto il pianeta Mercurio, con un'atmosfera densa abbinata a una gravità ridotta, non è implausibile, anche se serviranno indumenti caldi e cadere nei laghi di metano liquido sarebbe, come dire, spiacevole. E che dire dell'incanto di saltare dal precipizio più alto del Sistema Solare, la Verona Rupes su Miranda, satellite di Urano, un abisso profondo almeno cinque chilometri? O della visione finale del bagliore notturno degli anelli di Saturno, visti da una piattaforma sospesa nell'infinita atmosfera del pianeta?

Questa è la mia fragile traduzione della magnifica prosa di Carl Sagan: “Nonostante i suoi vantaggi materiali, la vita stanziale ci ha lasciato frementi, insoddisfatti. Persino dopo quattrocento generazioni in villaggi e città, non abbiamo dimenticato. La strada aperta continua a chiamarci dolcemente, come una canzone d'infanzia mezza dimenticata... Attribuiamo ai luoghi lontani un certo romanticismo. Sospetto che la loro desiderabilità sia stata meticolosamente fabbricata dalla selezione naturale come elemento essenziale per la nostra sopravvivenza. Lunghe estati, miti inverni, ricchi raccolti, abbondante cacciagione: nessuna di queste cose dura per sempre. La tua vita, o quella della tua banda, o persino quella della tua specie, può essere merito di quei pochi inquieti, attratti da una fame che a malapena sanno articolare o comprendere, verso terre non ancora scoperte e nuovi mondi... Herman Melville, in Moby Dick, parlò a nome dei vagabondi d'ogni epoca e d'ogni meridiano. Disse: ‘Sono tormentato da un eterno prurito di cose lontane. Amo veleggiare su mari proibiti’. Forse è un po' troppo presto. Forse non è ancora il momento. Ma questi mondi, che promettono opportunità ignote, ci chiamano. Orbitano silenti intorno al Sole, e attendono.”

Questo è l'originale, tratto dal libro Pale Blue Dot: “For all its material advantages, the sedentary life has left us edgy, unfulfilled. Even after 400 generations in villages and cities, we haven't forgotten. The open road still softly calls, like a nearly forgotten song of childhood. We invest far-off places with a certain romance. This appeal, I suspect, has been meticulously crafted by natural selection as an essential element in our survival. Long summers, mild winters, rich harvests, plentiful game — none of them lasts forever. Your own life, or your band's, or even your species' might be owed to a restless few — drawn, by a craving they can hardly articulate or understand, to undiscovered lands and new worlds. Herman Melville, in Moby Dick, spoke for wanderers in all epochs and meridians: "I am tormented with an everlasting itch for things remote. I love to sail forbidden seas..." Maybe it's a little early. Maybe the time is not quite yet. But those other worlds — promising untold opportunities —beckon. Silently, they orbit the Sun, waiting.”
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



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