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Disinformatico

September 4, 2012 21:00 , par profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Rosetta, l’ESA fa arte involontaria da mezzo miliardo di chilometri di distanza

September 10, 2014 12:55, par Inconnu - 0Pas de commentaire

La sonda Rosetta ha inviato (e l'ESA ha postato su Twitter) questa bellissima fotografia composita (due scatti con tempi di posa differenti), realizzata tre giorni fa da una delle fotocamere di bordo di Philae, il veicolo trasportato da Rosetta che tenterà di atterrare sulla cometa 67P, che si trova a 500 milioni di chilometri dalla Terra.

La cometa è l'oggetto in alto al centro, quasi tutto in ombra, a circa 50 km di distanza. In primo piano c'è uno dei pannelli solari di Rosetta, lunghi 14 metri, con tanto di lens flare.

JJ Abrams, mangia la sua polvere (cosmica).

Credit: ESA/Rosetta/Philae/CIVA
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.



Apple presenta iPhone maxi e pagamenti facili, ma niente Melarologio fino al 2015

September 10, 2014 6:48, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “gervasil*”.

Ieri sera, su richiesta della TV svizzera e non per diletto personale, ho seguito la presentazione dei nuovi prodotti Apple. Ci tengo a precisarlo perché di solito mi tengo lontano dal delirio di anticipazioni, indiscrezioni e voci di corridoio e da queste cerimonie da telepredicatori che hanno un gadget al posto della Bibbia e folle osannanti pronte ad applaudire qualunque sciocchezza venga propinata dal guru. Per carità, molti prodotti Apple mi piacciono e li uso intensamente, ma sono allergico alle esaltazioni acritiche di qualunque genere e trovo giornalisticamente discutibile regalare così tanta pubblicità a una marca.

A dire il vero, seguito è una parola grossa, perché lo streaming (riservato a utenti di software o dispositivi Apple) è stato un fallimento totale, e non solo per me: non andava proprio (immagine qui accanto), e quando andava c'era l'audio dell'interprete cinese, c'era un brano fuori sequenza o in ritardo di vari minuti oppure non c'era audio del tutto. Inguardabile. Per fortuna c'erano i liveblog di Ars Technica e di altri giornalisti presenti in sala, che hanno riferito cosa stava accadendo. Non è stata una bella figura, per un'azienda che gioca così tanto sull'immagine e sul mito del “funziona e basta”.

Sono stati presentati gli iPhone 6: due taglie (una da 4,7 pollici e una da 5,5, denominata Plus). Vetro anche lungo i bordi? Se ho capito bene, pare un invito a rottura ancora più facilitata. Carino il sensore barometrico per misurare l'altitudine. Interessante il Voice over LTE. Intrigante l'handover delle chiamate da Wi-Fi a rete cellulare e viceversa. Notevole lo stabilizzatore ottico (solo sul Plus). Goloso il video al rallentatore fino a 240 fotogrammi/sec. Discutibile l'HDR sui video. Saranno offerti 128 GB di memoria massima. iPhone 6 sarà disponibile dal 19 settembre in USA, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Australia, Hong Kong, Singapore e Giappone, stando ai dati presentati ieri durante l'evento.

La novità più interessante dell'evento è quella di cui probabilmente si parlerà di meno: Apple Pay, il sistema integrato di pagamento che usa l'iPhone e il suo sensore d'impronta digitale come terminale di autenticazione per i pagamenti. Avvicini l'iPhone al terminale senza fili, appoggi il dito sul sensore, e i soldi vengono prelevati dalla carta di credito che hai memorizzato in un'area protetta del telefonino. Sui siti Web non devi più digitare i codici della carta e i dati personali per fare un acquisto: ci pensa Apple Pay. Nei ristoranti convenzionati puoi pagare il conto direttamente online. Apple dice di aver preso misure severe per non sapere cosa comprano gli utenti e non dare ai venditori i dati della carta (manda loro un codice usa e getta) e in caso di smarrimento dell'iPhone sospende automaticamente le carte di credito associate. Una bella sfida per Visa, Mastercard e soci.

Vengo, infine, all'iWatch, che non si chiama iWatch, ma Apple Watch (senza la classica “i” iniziale). Il “melarologio” (conio di @williwongi; io propongo iLora) in realtà non c'è ancora: quello che è stato mostrato è soltanto un prototipo, usato in condizioni strettamente controllate sul palco e poco funzionante (anche secondo Time) negli esemplari-demo mostrati o messi in mano ai giornalisti. Apple dice che sarà disponibile nei primi mesi del 2015. Niente orologio Apple per questo Natale, insomma.

Com'è lo smartwatch di Apple? Un po' come tutti gli altri: è proprio il concetto di smartwatch che si scontra con alcuni limiti fisici, tecnici ed ergonomici, e il Campo di Distorsione della Realtà spesso usato da Apple non può cambiare le cose. Quanto durerà la batteria? Non si sa. Quanto sarà leggibile alla luce del sole? Non si sa. Si sa che costerà 350 dollari nel modello base: c'è un assortimento impressionante di varianti, cosa insolita per il Pensiero Unico di Apple. Ci sono due taglie (grande e meno grande) e vari materiali. Ma la sua forma quadrata serve a far vedere “guarda, sto indossando uno smartwatch”: è meno discreta della concorrenza che usa schermi circolari. Apple ha azzeccato il valore di status symbol che ha da sempre l'orologio: non è uno strumento per indicare l'ora, è un indicatore sociale.

Per contro, sono interessanti le soluzioni d'interfaccia utente. Bella l'idea di usare la corona, un elemento dell'orologio che è familiare e rassicurante, come pulsante di comando, in modo da ridurre il tempo per il quale le dita coprono il minischermo. Interessante lo schermo sensibile non solo al tocco ma anche alla pressione. Siri integrato. Non c'è una fotocamera integrata, come c'è invece per esempio nei Samsung, utilissima per esempio per i giornalisti in condizioni difficili. Divertente, ma un po' frivola, la trasmissione di dati in tempo reale da un Watch a un altro. I sensori di bordo includono il rilevamento delle pulsazioni, con ovvie applicazioni per il fitness digitalizzato, ma l'idea di mandare un ennesimo dato biometrico a un'azienda non mi entusiasma. Toglietevi l'Apple Watch prima degli amplessi e di altre attività analoghe, se non volete che vengano monitorate anche quelle.

La mia critica fondamentale agli smartwatch (di tutte le marche) è che sono un oggetto in più. Non sostituiscono il telefonino, di cui continuano ad avere bisogno: sono un suo accessorio, come lo è un auricolare Bluetooth. Questo significa che oltre a caricare ogni giorno lo smartphone dovrei caricare anche l'orologio. E così avrei due dispositivi con i quali rischierei di trovarmi a metà giornata con le batterie a terra. Oltretutto non c'è molto che posso fare con lo smartwatch che non posso già fare (e soprattutto fare meglio) con il telefonino, a parte sbirciare i messaggi più discretamente o (nel caso di Apple Watch) avere una vibrazione che mi avvisa o mi guida e (forse) usare l'orologio come autenticatore di prossimità (mi avvicino al computer e il computer si sblocca senza dover digitare password, per esempio; idem per auto e camere d'albergo). Ci fosse stata la fotocamera, perlomeno avrei potuto scattare foto in modo discreto, ma non c'è.  E comunque i telefonini, tablet e orologi Apple restano ecosistemi chiusi, vincolati da DRM e altri sistemi proprietari. Solo i suoi computer ti lasciano installare applicazioni non benedette da Apple. Per ora.

Conclusione: bella mossa l'iPhone Plus, che colma il vuoto fra iPhone e iPad mini; molto rumore per nulla per Apple Watch; e Apple Pay è la vera novità che verrà sistematicamente ignorata, coperta dall'ossessione per il feticcio da polso.


Aggiornamento (11:40): The Onion, come sempre, centra in pieno quest'ossessione e la mette alla berlina, annunciando che Apple Watch “consente a chi lo indossa di fermare lo scorrere del tempo e farlo ripartire”, è “discreto, ma non così tanto che qualcuno possa scambiarlo per un orologio normale”, “disponibile in una varietà di colori e stili per consentirvi di esprimere la vostra sottomissione personale all'azienda di tecnologie dominante del pianeta” e offre “tutti i vantaggi di un orologio tradizionale che ha bisogno di essere caricato ogni 12 ore”. Le altre cattiverie veritiere le trovate qui.
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Possibile furto di password per 5 milioni di account Google

September 10, 2014 6:31, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “tomcec” e alle segnalazioni di “lrosa” e “mauriziog”.

Stando a Russia Today, sta circolando in Rete un database contenente circa 5 milioni di nomi utente e password di account Google. Una versione del database priva di password è qui: sfogliatela per vedere se contiene il vostro nome utente, nel qual caso è meglio cambiare password e in generale attivare l'autenticazione a due fattori.
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Fantastica nuova immagine della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko dalla sonda europea Rosetta

September 8, 2014 13:00, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

L'Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato oggi questa stupenda immagine del nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, scattata da una distanza di 62 chilometri il 5 settembre scorso. Un pixel equivale a 1,1 metri.

Vista da Terra, persino con uno dei telescopi da 8 metri di diametro dell'ESO in Cile, la cometa è solo una nube confusa, lontana mezzo miliardo di chilometri, come si vede qui sotto in quest'immagine, sempre dell'ESA, scattata l'11 agosto scorso. Rosetta è dentro la tenue coda cometaria, che si estende già per circa 20.000 chilometri, e quindi non può mostrarci le emissioni gassose che formano la coda stessa e che invece da Terra sono ben visibili.

Credit: C. Snodgrass/ESO/ESA


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Jack lo Squartatore identificato dal DNA? Andiamoci cauti e giochiamo al Bingo della Bufala

September 8, 2014 11:35, par Inconnu - 0Pas de commentaire

Birra virtuale gratis a chi coglie la citazione.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “nemo23*” e “luciano.pell*”.

Sta circolando l'annuncio dell'identificazione di Jack lo Squartatore grazie al DNA recuperato da uno scialle che si dice sia stato trovato accanto a una delle sue vittime, ma nonostante i toni dell'annuncio siano quelli della certezza scientifica, qui di scientifico per ora c'è abbastanza poco.

Anzi, la notizia (pubblicata da ANSA, International Business Times, Ticinonews, Time e molte altre testate) può essere una occasione per giocare al Bingo della Bufala Pseudoscientifica: quali ingredienti tipici delle bufale trovate in questa notizia? Quali paralleli trovate, per esempio, con la vicenda di Roberto Giacobbo e il cucciolo di drago in formalina?

Non dico che sia sicuramente una bufala, ma di certo ne ha le caratteristiche tipiche: tanto per cominciare, la notizia proviene dal Daily Mail, che l'ha data in “esclusiva mondiale”.
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